La vertigine
Uomini, se in voi guardo, il mio spavento
cresce nel cuore. Io senza voce e moto
voi vedo immersi nell'eterno vento;
voi vedo, fermi i brevi piedi al loto,
ai sassi , all'erbe dell'aerea terra,
abbandonarvi e pender giù nel vuoto.
Oh! voi non siete il bosco , che s'afferra
con le radici, e non si getta in aria
se d' altrettanto non va su, sotterra!
Oh! voi non siete il mare , cui contraria
regge una forza , un soffio che s'effonde,
laggiù , dal cielo , e che giammai non varia.
Eternamente il mar selvaggio l'onde
protende al cupo ; e un alito incessante
piano al suo rauco rantolar risponde.
Ma voi...... Chi ferma a voi quassù le piante?
Vero è che andate , gli occhi e il cuore stretti
a questa informe oscurità volante;
che fisso il mento a gli anelanti petti,
andate , ingombri dell'oblio che nega,
penduli , o voi che vi crediate eretti!
Ma quando il capo e l'occhio vi si piega
giù per l'abisso in cui lontan lontano
in fondo in fondo è il luccichio di Verga....?
Allora io, sempre , io l'una e l'altra mano
getto a una rupe , a un albero, a uno stelo,
a un filo d' erba, per l'orror del vano!
a un nulla , qui , per non cadere in cielo!
Oh! se la notte, almeno lei, non fosse!
Qual freddo orrore pendere su quelle
lontane , fredde , bianche azzurre e rosse,
su quell'immenso baratro di stelle ,
sopra quei gruppi , sopra quegli ammassi,
quel seminìo quel polverìo di stelle!
Su quell' immenso baratro tu passi
correndo , o Terra, e non sei mai trascorsa,
con noi pendenti , in grande oblìo , dai sassi.
Io veglio. In cuor mi venta la tua corsa.
Veglio . Mi fissa di laggiù coi tondi
occhi , tutta la notte , la Grande Orsa;
se mi si svela , se mi si sprofondi
l'essere , tutto l'essere , in quel mare
d'astri , in quel cupo vortice di mondi!
veder d'attimo in attimo più chiare
le costellazioni , il firmamento
crescere sotto il mio precipitare!
precipitare languido , sgomento,
nullo , senza più peso e senza senso;
sprofondar d'un millennio ogni momento!
di là da ciò che vedo e ciò che penso,
non trovar fondo , non trovar mai posa,
da spazio immenso ad altro spazio immenso ;
forse , giù giù , via via, sperar .....che cosa?
La sosta! Il fine! Il termine ultimo! Io,
io te, di nebulosa in nebulosa,
di cielo in cielo, in vano e sempre , Dio!
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