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domenica 5 luglio 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana "1--Teologia del laicato"

5---7---2020
c)  Movimenti  ecclesiali
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Tra  i movimenti che  più  hanno  inciso  nel  mondo  cristiano  lungo  i  secoli  vi si  possono  annoverare  le   varie   confraternite  che  si  rifanno  ognuno ad un  carisma  di   qualche  ordine  religioso, qual  sono  gli oblati benedettini  secolari  che  fanno  capo  all'ordine  benedettino , i  terziari  che  fanno  discendere  la loro  origine  dagli ordini  mendicanti, e poi  vi  sono  le associazioni  moderne tra  cui  i carismatici , i  neocatecumenali  ed  altri movimenti  spirituali.  Ognuno  di questi  movimenti   ecclesiali è  presente  nella  Chiesa  con  i suoi  doni  e  partecipa  attivamente   alla  diffusione  del  Vangelo:"  Questo  comportamento  spirituale  dei  laici  deve  assumere  una  peculiare  caratteristica  dallo  stato  di  matrimonio  e di  famiglia. di  celibato o di vedovanza  , dalla  condizione  di infermità, dall'attività  professionale  e sociale . Non tralasciono  , dunque , di coltivare  costantemente le qualità  e le doti  ad  essi  conferite  corrispondenti  a  tal  condizioni  e di  servirsi dei  propri  doni  ricevuti  dallo Spirito  Santo"(CL56).
"Inoltre  quei  laici che,  seguendo  la propria  particolare  vocazione , sono  iscritti  a qualche  associazione o istituto   approvato  dalla Chiesa , si sforzino  di assimilare  fedelmente  la  particolare impronta  di spiritualità che è  propria  dei medesimi"  (AA 54).  Per  arrivare  ad  incidere  in  profondità  in questa  attività  missionaria  assai  proficua  ed  ardua,  i  laici  impegnati  in questi  movimenti  devono  curare  la loro  vita  spirituale in modo adeguato :"  I  laici  consacrati  all'apostolato hanno  già  a  disposizione molti  sussidi  , cioè  convegni  , congressi , ritiri , esercizi  spirituali , incontri frequenti, conferenze , libri , riviste , per  una più profonda  conoscenza della  sacra  Scrittura  e della  dottrina  cattolica , per nutrire la propria vita  spirituale  e per  conoscere le condizioni  del mondo , e  scoprire e  impiegare i  metodi  adatti[...]. A  questo  fine  sono  pure  stati  eretti  centri o istituti superiori  che  hanno  già  recato  ottimi  frutti[...]. Si  erigano , inoltre ,  centri di" documentazione"  e di  studio , non  solo  in campo teologico , ma anche  antropologico, psicologico, sociologico, metodologico,per  meglio favorire  le capacità  d'ingegno dei laici, uomini, e donne, giovani  e adulti, per  tutti  i campi  di apostolato" (AA 32).   L'istruzione  è necessaria  soprattutto  ai  nostri  tempi  in cui  tanti  laici  sono assai  colti  nelle  scienze  cosiddette profane  ma  sono  assai   ignari  della  dottrina  cattolica, pertanto 
" il Concilio  esorta i cristiani  che  sono  cittadini  dell'una  e dell'altra  città, di sforzarsi  di  compiere  fedelmente  i propri  doveri  terreni, facendosi  guidare  dallo  spirito  del Vangelo . Sbagliano  coloro che, sapendo  che  qui non  abbiamo  una  cittadinanza stabile ma cerchiamo quella  futura ,  pensano  di poter  per     questo  trascurare i propri  doveri  terreni, e  non  riflettono  che invece  proprio  la fede  li obbliga ancora  di più  a  compierli, secondo  la vocazione  di ciascuno . Il  distacco , che  si  constata  in molti,tra la fede  che  professano  e la loro  vita quotidiana  , va  annoverato  tra  i più gravi errori  del nostro tempo . Perciò  ho  affermato che  una fede che  non  diventa  cultura  è una fede  non  pienamente  accolta, non  interamente pensata, non  fedelmente vissuta"  (CL59)
Il laico  cristiano  perciò  non  deve tralasciare la sua parte di  eredità  che  è Cristo scegliendo  la parte migliore (Lc 10, 41);  deve coltivare la sua  unione  con Dio che  è  indispensabile  per lavorare  con profitto nella  vigna  del Signore."  Questa  vita  d'intima  unione con  Cristo si alimenta nella  Chiesa  con  gli  aiuti  spirituali , che  sono  comuni a  tutti  i fedeli , soprattutto  con  la  partecipazione  attiva  alla  sacra  Liturgia , e questi  aiuti  i laici devono  usarli  in modo  che,  mentre compiono  con rettitudine  gli  stessi  doveri  del mondo  nelle  condizioni  ordinarie  di vita , non  separino dalla  propria vita  l'unione con Cristo , ma , svolgendo  la propria attività  secondo  il volere  divino , crescendo  in  essa"( CL  60).  Naturalmente  il  laico  non  deve  essere  solo  di ottima  condotta  cristiana , ma  deve coltivare anche  una vita  integerrima  nel  quotidiano :"  I   laici  facciano  pure gran  conto  della competizione  professionale , del  senso  della  famiglia e del senso  civico e di  quelle   virtù  che  riguardano i rapporti  sociali , cioè la  probità , lo  spirito  di giustizia  , la sincerità , la cortesia , la  fortezza d'animo, senza le quali non  ci  può  essere neanche  vera  vita cristiana" (CL 60).
La  vita  di  una associazione  cristiana  non  esula  da  una  vita  attiva e  partecipata della res pubblica.  Già  diversi  membri  di queste associazioni nella  loro  formazione  culturale  e spirituale  non  trascurano  questo fattore politico  che è  assai  importante per  la Chiesa  e la società . Nulla  vieta che  coloro  che  appartengono  ad una  associazione cristiana  siano  anche membri  di un  partito politico, con  riguardo  massimo  ai valori  cristiani  pensiamo  a diversi     politici        provenienti     dall' Azione  cattolica di Pio 11°.  
A  questo  proposito  i Padri  sinodali si  sono  espressi su  questa  materia così:" Perché i  laici  possono  realizzare attivamente questo  nobile  proposito  nella  politica[  ossia  il  proposito  di far  riconoscere e  stimare  i valori umani e cristiani],  non  bastano  le  esortazioni,  ma  bisogna  offrire loro la  dovuta  formazione della coscienza sociale, specialmente nella dottrina sociale della Chiesa , la quale contiene i principi di riflessione , i criteri  di  giudizio e le  direttrici     pratiche         [cfr. Congregazione per  la Dottrina  della  Fede , Istruzione  su  libertà  cristiana e liberazione, 72].  Tale   dottrina deve essere  già  presente nella  istituzione  catechistica  generale , negli  incontri specializzati  e nelle  scuole  ed  università. Questa  dottrina  sociale della  Chiesa è , tuttavia  , dinamica, cioè adattata alle circostanze  dei  tempi e  dei luoghi  . è diritto  e dovere  umani  ; tuttavia,  la partecipazione  attiva  nei  partiti politici  è  riservata  ai  laici"(CL. 60).  "Questo Sinodo--leggiamo in una  proposizione --fa  appello al ruolo  profetico delle  scuole e  delle  università   cattoliche e  loda la  dedizione dei  maestri e degli  insegnanti, al  presente in massima  parte  laici , perché  negli  istituti di  educazione  cattolica possano  formare uomini e donne in cui  si  incarni il  "comandamento nuovo".   La presenza  contemporanea  di sacerdoti e laici , e anche  di religiosi  e religiose , offre agli alunni un'immagine  viva  della  Chiesa e rende più  facile la conoscenza  delle  sue  ricchezze [cfr.  Congregazione  per l'Educazione  Cattolica, Il laicato  educatore , testimone della fede nella  scuola]" (CL 62)
Questi  movimenti  ecclesiali , di ogni  tipo e astrazione , devono tener  conto  anche  dell'ambiente in cui  lavorano  per  la diffusione del Vangelo al  momento  della  formazione   dei laici. Nell'opera  formativa  un' attenzione  particolare dovrà  essere riservata  alla  cultura  locale , secondo l'esplicito invito  dei Padri del Sinodo :"  La  formazione dei  cristiani terrà nel  massimo  conto  la cultura  umana  del  luogo , la  quale contribuisce  alla  stessa  formazione  e  aiuterà  a giudicare  il valore sia  insito  nella  cultura tradizionale  , sia   preposto  in quella  moderna. Si  dia  la  dovuta  attenzione anche  alle  diverse culture  che  possono  coesistere in uno  stesso  popolo e  in  una  stessa  nazione . La  Chiesa , Madre  e Maestra dei popoli  , si  sforzerà  di salvare , dove  ne  sia  il caso  , la  cultura  delle  minoranze che   vivono  in  grandi  nazioni" (CL 63).  Questa  formazione cristiana , a  cui  devono  puntare i movimenti  ecclesiali laici , non  sarà  completa  se  ciascuno  dei membri non  comprende  il fattore  , pur  importante , della  autoformazione otre  che  quello della  formazione  permanente in  gruppi o associazioni.   
Ognuno  deve  essere  in grado  di  farsi  una cultura  cristiana  e sociale per conto  proprio  per poi  verificare  nella  sede adatta:  per  esempio , nel   movimento o in  altri  ambienti dove  sorge il problema   di qualche  punto  dottrinale  da chiarire. Bisogna  inoltre  esser  autonomi  nel  giudizio e nella  interpretazione delle leggi  senza  , naturalmente , sottrarsi al controllo dell'autorità  ecclesiastica  legittimamente  costituita.
I   Padri   sinodali  hanno  ribadito:"  Sia  offerta  a  tutti  la possibilità della  formazione , soprattutto   ai  poveri, i quali  possono  essere  essi  stessi fonte  di formazione  per tutti" (CL 63) ed  hanno inoltre  esortato  :" Per  la  formazione si  usino  mezzi  adatti  che  aiutano  ciascuno  ad  assecondare  la  piena vocazione  umana  e cristiana"  (CL 63).
Come  si è  potuto  constatare , il  costituirsi  dei  movimenti  laicali ha avuto  lo scopo  della  formazione dei  fedeli laici  dalla  Chiesa  e nella  Chiesa(CL 61).   I  laici  così formati  debbono  prendere il loro  posto  in  linea con  i sacerdoti ed  i religiosi  nel  difficile  compito  della  evangelizzazione.  Ognuno  porterà le proprie  ricchezze  spirituali,  apprese  alla  scuola di Cristo , non  solo  nell'assemblea  domenicale  ma  anche  nelle  adunanze laicali dove  si  forgiano  gli animi al  combattimento  contro  le potenze  del  male . Ogni  cristiano  è un  missionario  ed  egli  ha  fatto  già  una  scelta  di  campo dove  sarà  impegnato  anima  e corpo  al  bene  della Chiesa e dei fratelli. Va  da  sé  che  il soldato  ha  bisogno  d' essere istruito  nell'arte  della  lotta  per  tenere  testa  agli  avversari ; tale   formazione  non è  pertanto  facoltativa  ma  obbligatoria  . Una  volta  formato  , il laico   può  formare  altri per  "inviarli" ( 2 Tim.  22).  Il  comando  del Signore "andate in tutto il mondo  e predicate  il Vangelo"( Mc. 16, 15),  ormai  lo si  è  compreso come  un  massaggio  obbligatorio  anche  per i laici,  i quali  non  possono  sentirsi  adatti  al compito  solo  con  la  ricezione  del  battesimo  , ma  hanno  bisogno  urgente  di istruirsi e venire  formati  su  quanto  la Chiesa  ha detto ed  insegnato  lungo  il corso  della sua  storia. Il  cristiano  non  può  attingere  la scienza  cristiana  solo con  l'atto del battesimo; egli  ha  una  necessità  impellente  di sapere sempre di   più  perché  gli avversari  della nostra fede  non  dormono (   1  Pt.  5,8),   ma  sono  sempre  svegli per  far   strage  tra i  dormienti  e gli insicuri. I l vero  cristiano  finisce così  con  l'assumere  il carattere  del missionario  e la  forza  del  lottatore : il vero atleta di Dio.

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