c) Movimenti ecclesiali
La Chiesa , in tutti i tempi, soprattutto dal Medioevo ad oggi , ha dato spesso il suo beneplacito a nuovi movimenti ecclesiali laici :" Salvo la dovuta relazione con l'autorità ecclesiastica, i laici hanno il diritto di creare e guidare associazioni e dare nome a quelle fondate[.....] I fedeli hanno il diritto di fondare e di dirigere liberamente associazioni che si propongono un fine di carità o di pietà , oppure associazioni che si propongano l'incremento della vocazione cristiana nel mondo ; hanno anche il diritto di tenere riunioni per il raggiungimento comune di tali finalità" (CL 29). "Lo Spirito Santo suscita anche altre forme di offerta di se stessi cui si dedicano persone che rimangono pienamente nella vita laica" (CL. 56). "I laici possono esercitare l'attività apostolica o individualmente o uniti in varie comunità o associazioni" (AA 15 ). Tra queste associazioni in primo luogo vanno considerate quelle che favoriscono e rafforzano una più intima unità tra la vita pratica dei membri e la loro fede. Le associazioni non sono fine a se stesse , ma devono servire a compiere la missione della Chiesa nei riguardi del mondo ; la loro incidenza apostolica dipende dalla conformità con la finalità della Chiesa e dalla testimonianza cristiana e dallo spirito evangelico dei singoli membri e di tutta l'associazione" (AA 19).
La Chiesa quindi non esclude nessuno dal partecipare a questa sua missione evangelizzatrice; tutti i fedeli battezzati sono oggetto delle sue premure missionarie senza scindere la fede dalla vita pratica in tutti gli ambienti dove vivono giornalmente : ogni cristiano deve vivere la vita cristiana secondo la sua vocazione . Dice a questo proposito S. Francesco di Sales :" Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna "secondo la propria specie" (Gen. 1,11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua chiesa perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione . La devozione deve essere praticata in modo diverso dal gentiluomo, dall'artigiano , dal domestico , dal principe, dalla vedova , dalla donna non sposata e da quella coniugata . Ciò non basta , bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze , agli impegni e ai doveri di ogni persona. è un errore , anzi un'eresia, voler escludere l'esercizio della devozione dall'ambiente militare , dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei principi, dalle case dei coniugati. è vero , Filatea, che la devozione puramente contemplativa , monastica e religiosa può esser vissuta solo in questi stati, ma, oltre a questi tre tipi di devozione, ve ne sono molti altri capaci di rendere perfetti coloro che vivono in condizioni secolari. Perciò , dovunque ci troviamo , possiamo e dobbiamo aspirare alla vita perfetta"(CL 96). Ogni movimento ecclesiale che vuol essere proficuo nella Chiesa deve sentire con la Chiesa , senza creare delle chiesuole e ghetti per conto proprio frazionandosi come è avvenuto nella riforma protestante .
La nascita di questi movimenti ecclesiali è stato un bene per tutta quanta la Chiesa, che approva tutti i suoi figli seriamente impegnati nelle loro esperienze spirituali , e li spinge a continuare sulla stessa strada : " I criteri fondamentalmente ora esposti (il primato dato alla vocazione di ogni cristiano alla santità; la responsabilità di confessare la fede cattolica; la testimonianza di una comunione salda e convinta con la Chiesa: Papa , vescovi, sacerdoti ; la conformità e la partecipazione al fine apostolico della chiesa : evangelizzazione) trovano la loro verifica nei frutti concreti che accompagnano la vita e le opere delle diverse forme associative quali: il gusto rinnovato per la preghiera , la contemplazione , la vita liturgica e sacramentale ; l'animazione per il fiorire di vocazioni al matrimonio cristiano, al sacerdozio ministeriale , alla vita consacrata; la disponibilità a partecipare ai programmi e alle attività della chiesa a livello sia locale si nazionale o internazionale; l'impegno catechetico e la capacità pedagogica nel formare i cristiani; l'impulso a una presenza cristiana nei diversi ambienti della vita sociale e la creazione e animazione di opere caritative , culturali e spirituali; lo spirito di distacco e di povertà evangelica per una più generosa carità verso tutti; la conversione alla vita cristiana o il ritorno alla comunione di battezzati "lontani" (CL. 30). "I Sacri Pastori , infatti, sanno benissimo quanto contribuiscono i laici al bene di tutta la Chiesa. Sanno di non essere stati istituiti da Cristo per assumersi da soli tutta la missione della salvezza che la Chiesa ha ricevuto nei confronti del mondo, ma che il loro magnifico incarico è di pascere i fedeli e di riconoscere i loro servizi e i loro carismi, in modo che tutti concordemente cooperano , nella loro misura all'opera comune"(CL 32)
Non si può non essere contenti che lo Spirito quando parla alle Chiese (Apoc. 2,7) è ancora ascoltato , soprattutto se si considera che egli spira dove vuole e non sai da dove viene e dove va(Gv. 3,8). Ecco perché è necessario il controllo della Chiesa per evitare confusioni e contraddizioni(Ger. 31, 35; 1 Cor. 14, 33). Unico coordinatore è lo Spirito di Dio . Per questo l'apostolo Giovanni dice:" provate gli spiriti se vengono da Dio"(1Gv. 4,1). Egli distribuisce i suoi doni tenendo conto dell'uso che ne farebbero i riceventi.
continua-------------
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