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martedì 7 luglio 2020

LA DEMOCRAZIA IN AMERICA, parte 4 di: Alexis De Tocqueville

7---7--2020

Quale   sorta  di  dispotismo   hanno  da  temere  le  nazioni  democratiche

I  nostri  contemporanei  si  arrovellano  di continuo  fra  due  passioni  contrarie, la  voglia  cioè  d'essere  liberi  e  il bisogno  d'essere diretti. E    cercano  , non  potendo  eliminare l'una  o l'altra,  di  soddisfare  insieme,  immaginando  un potere  unico, tutelare,  onnipotente , ma  eletto  dai cittadini.   Collegano  il  centralismo  con  la  sovranità  popolare  e  si sentono  così  più  tranquilli, si  consolano  d'essere  sotto  tutela  perché  se  la  sono  scelta  da  sé  .  Ossia  , così  facendo  , i  cittadini  escono  un attimo  dalla  soggezione  per  rientrarci  appena  indicati  i nuovi  padroni.  Ma  questo a  me  non basta.  Poco  mi importa  la natura  del  padrone , se permane  l'obbedienza, anche  se è  sempre  preferibile  questa  soluzione  a  quella  d'un  corpo  o  d'una  persona  sola, in cui  siano  riposti  tutti  i poteri , dove  viene  a  mancare  la  stessa  illusione  d'aver  scelto  e d'essersi  sottomesso quasi  a se  stesso.
    Quando  venisse mantenuta  la  partecipazione  individuale  nelle  faccende  più  importanti , la  si  sopprimerebbe  nelle  più  piccole,  dimenticando  che  è  proprio  là  il pericolo  . Da  parte  mia, credo  che  la libertà  è  meno  necessaria  nelle  grandi  che  nelle  piccole  cose, perché  è  nel  particolare  che  è  pericoloso   asservire  l'uomo.  Significa  contrariare  ogni  momento  l'individuo ,  snervarlo  e  fargli  presente  a ogni  piè  sospinto  la sua  condizione.  Invano  si  chiederebbe  a questo  medesimo  individuo  di scegliere  ogni  tanto  i suoi  rappresentanti  :  l'uso  così  importante  ma  breve del suo  libero  arbitrio, non  sarà  sufficiente a  conservare  la  facoltà  di pensare , di  sentire  e di  agire  da solo.

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