G.Natale , Giolitti e gli italiani
Giovanni Giolitti(1842--1928), quasi ininterrottamente Presidente del Consiglio dal 1900 al 1913, inaugurò una politica di progresso e promosse una legislatura sociale a favore delle classi più povere. Il periodo del suo governo coincise con uno slancio dell'economia italiana mai prima veduto, che fu interrotto dal nostro intervento in guerra da lui avversato.
Un segretario del primo ministro , incaricato di compilare un telegramma al prefetto di Bologna per una comunicazione al Carducci aveva scritto :"Informi grande Carducci che desiderio vate possente terza Italia trova eco profonda animo mio . Presidente del Consiglio , Giolitti". Superbo del capolavoro lo portò di persona al presidente sicuro di averne gli elogi. Il Giolitti tirò un frego sul foglio , con la matita blu vi mise una postilla." Manicomio " e riscrisse così il telegramma: "Informi personalmente Carducci che ciò che desidera sarà fatto. Pregola presentargli miei saluti. Giolitti".
Giolitti, alla Camera dei deputati , 12 giugno 1902
Ed io confesso che la mia politica è proprio una politica empirica; se per empirica s'intende tener conto dei fatti , tener conto delle condizioni reali del paese e delle popolazioni in mezzo alle quali dobbiamo fare questa politica. Il sistema sperimentale , che consiste nel tener conto dei fatti e procedere a misura che si può , senza grave pericolo , è il più sicuro ed anzi il solo possibile.
Giolitti , Discorsi extraparlamentari
La tendenza a criticare il sistema di larga e libera discussione proprio del Parlamento e ad invocare un 'azione di governo senza discussione , è effetto di poca educazione politica , e dipende da una specie di tendenza atavistica prodotta da una lunga serie di anni di governo assoluto , per la quale istintivamente si crede che un'azione governativa , della quale non si dicono né si discutono i moventi , sia il prodotto d'una scienza superiore, quasi di un'ispirazione che scenda da una sfera sovrumana.
Giolitti alla Camera dei deputati , 8 aprile 1911
Gli uomini di governo non debbono essere dei precursori ; debbono essere uomini che capiscono il tempo nel quale vivono, che sentono le condizioni del paese e le secondano efficacemente.
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