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martedì 28 luglio 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana " 2--L'OBLATO BENEDETTINO SECOLARE "

28--7--2020

a)L'oblato  nello  spirito  della Regola  di  S. Benedetto

2)  Punti  salienti  della  Regola  di S. Benedetto
                 Cristocentrica    (dal punto di vista  teologico)

d)  L'Ufficio divino
Una  parte  assai   importante  e significativa  nella  giornata  del monaco è  costituita  senz'altro  dal  momento  riservato  all'Opus  Dei, o  Ufficio  divino. Al capitolo 43  della Regola  , S. Benedetto  ricorda  al  discepolo  che  non  deve  preferire  nulla  all'Opera  di Dio . Più avanti , al  capitolo  58  ciò  verrà  ripreso per  il nuovo   venuto.
La recita  , o canto  della  salmodia  , è l'ufficio degli  angeli(SC  83)  a cui     gli uomini  vengono  associati  qui  in terra  da Cristo  medesimo (SC 83) ;  l'Ufficio  divino  è la  voce  della Chiesa  (SC99)  che  prega  il  Padre tramite il Cristo . Questa  salmodia  è destinata  a  santificare  il corso  della  giornata  e della notte scandendo  le lodi  a Dio  all'unisono  con  tutta  la Chiesa (SC 84) è  inoltre  una  preghiera  pubblica  della  Chiesa e fonte  di pietà  (SC 90)  . Non  solo  i sacerdoti  e i chierici (SC96)  sono obbligati  a rendere questo  atto  di culto alla divina  maestà , ma  compete  anche  ai laici (oblati  ) il  rendere  al Cristo  con  la loro  partecipazione  (SC  100);   deputati  ufficiali  restano  i sacerdoti  e i religiosi "obbligati  al  coro"(SC 95).
I   Salmi  hanno  un  loro  più  o meno  diretto riferimento  al  mistero  di Cristo  commemorato  nella  Liturgia  , infatti, l'Ufficio  divino  è  essenzialmente legato  all'Eucarestia. I Salmi fanno  parte  della  storia  integrale della  nostra   salvezza(cfr. per ogni  Salmo i  parallelismi  con  il  Nuovo  Testamento) .  Qualcuno  ha  definito il  salterio la  sacra Scrittura  in versi; essi  pertanto  sono un'ottima  preparazione per  una  fruttuosa  partecipazione  alla  Liturgia  nel loro  preannunciare il  sacrificio del Golgota  e nel  fare  riferimento  alla figura di Cristo . L' oblato deve  perciò  ritenere  il  salterio  al pari  della  sacra  Scrittura. In  questa  materia  S. Benedetto è stato preciso  e schematico  nell'assegnare  ad  ogni  giorno  la  parte  dell'Ufficio  da  recitare  in coro  insieme  con  tutta  la  comunità orante ;   egli  dedica   ben  undici  capitoli  (cfr. RSB  cc.  8--18) per  la   stesura  dell'ordine  dell'Ufficio  divino;  per  lui , infatti , il salterio  era  il libro  per eccellenza  da consegnare  al monaco  per  farlo  pregare  con  la Chiesa e nella Chiesa. Tuttavia  non  voleva  costituire  dei  canonici  ante  litteram   e  il   fatto  che  lascia  libero  l'abate di  distribuire  i salmi  diversamente  (c.8) ne è  una  conferma . Infine , lo studio  metodico  e costante  del salterio (c.8) si  poneva  anche  come  strumento  d'aiuto  contro  l'enorme  ignoranza  che  dilagava  sia  fuori  che  dentro ai monasteri.

c)  I  Padri
Sin  dai  primi  secoli  la Chiesa  ha  affidato  l'insegnamento  lasciatole  dal  Cristo  alla  custodia  sicura  dei Padri  della Chiesa  ,  scrittori ecclesiastici  e  spesso  vescovi  , che  provvedevano  a  rendere  l'esatta  interpretazione  dell'insegnamento  del Cristo  soprattutto  là  dove  il significato  ortodosso  era  poco  chiaro.  Lo   stesso   S. Pietro  riconosce  che  alcune  parti  della  sacra Scrittura  sono  difficili  da  interpretare  e non  vanno  soggette  a  privata  interpretazione (2 Pt. 1,20).
Oggi  l'autenticità  della  interpretazione  spetta  al   Magistero  vivo  della Chiesa (DV  10),  E  nessuno  può   allontanarsene  in materia  di fede e di  costumi ; esso   è  orientativo  finché  non  diventa  obbligatorio allorché  l'insegnamento viene  pronunciato  "ex  cathedra"(cfr.  dogma  dell'infallibilità,  Concilio  Vaticano  1°,  1871).
L'oblato  (cfr. RSB  cc. 42, 73) deve  avere  grande  stima  verso  i Padri e  usufruire  dei  loro  commenti alle Scritture , oltre  che  seguire   l'insegnamento  per  giungere  alla  santità.

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