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Incominciai a pregare , da bambina,
perché m'avevan detto di pregare-
ma smisi , appena in grado di capire
che senso avrebbe avuto la preghiera
se credevo che Dio guardasse attorno
ogni volta che i miei occhi di bambina
calmi e fermi , con tenero candore,
si fissavano nei suoi-
e gli dicevo quel che avrei voluto
oggi, e quello che sempre mi stupiva
dei suoi misteriosi disegni-
e la natura ambigua
della Divinità-
Più volte , poi provata dal pericolo ,
ho valutato quale immensa forza
dovrebbe avere un Dio così potente
da reggere la mia vita per me
fino a farmi ottenere l'equilibrio
troppo spesso oscillante , in questi tempi ,
che in bilico mi tiene di continuo -
e infine mi abbandona-
579
Per una vita avevo avuto fame-
era giunto il mio tempo di pranzare-
alla mensa tremando m'accostai-
toccai l'ignoto vino-
quello che avevo in tavola intravvisto-
mentre digiuna , ritornando a casa,
alle finestre occhieggiavano, cercando
un tesoro che non speravo mio-
Non conoscevo quel copioso pane-
era così diverso dalla briciola
spartita tanto spesso con gli uccelli
nella sala da pranzo della natura-
Quell'abbondanza mi ferì - era nuova-
troppo per me - mi fece stare male-
così accade alla bacca trapiantata
da un cespuglio montano sulla strada-
Non avevo più fame- e fu così
che scoprii la natura del bisogno-
qualcosa che si sente alla finestra
ed entrando - scompare-
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