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venerdì 17 luglio 2020

EMILY DICKINSON "LE POESIE"

17---7---2020

576

Incominciai   a  pregare  ,  da  bambina,
perché  m'avevan  detto di pregare-
ma   smisi , appena in grado  di capire
che  senso  avrebbe  avuto  la preghiera

se  credevo  che Dio  guardasse  attorno 
ogni  volta  che  i miei  occhi di bambina
calmi e fermi , con  tenero  candore,
si  fissavano  nei  suoi-

e  gli  dicevo  quel  che  avrei  voluto
oggi, e  quello  che  sempre  mi stupiva
dei  suoi  misteriosi  disegni-
e  la  natura  ambigua
della  Divinità-

Più  volte , poi  provata  dal  pericolo ,
ho  valutato  quale  immensa  forza 
dovrebbe  avere  un Dio  così  potente
da reggere  la mia  vita  per me

fino  a  farmi  ottenere l'equilibrio 
troppo spesso  oscillante , in  questi tempi ,
che in  bilico  mi  tiene di continuo -
e  infine mi  abbandona-

579

Per  una  vita  avevo  avuto  fame-
era  giunto  il mio tempo di pranzare-
alla  mensa  tremando  m'accostai-
toccai  l'ignoto  vino-

quello che  avevo  in tavola  intravvisto-
mentre  digiuna  , ritornando  a  casa,
alle finestre  occhieggiavano, cercando
un  tesoro  che  non  speravo  mio-

Non  conoscevo  quel  copioso  pane-
era  così  diverso dalla  briciola
spartita  tanto  spesso   con gli uccelli
nella   sala  da  pranzo  della  natura-

Quell'abbondanza  mi  ferì  - era  nuova-
troppo  per me -  mi  fece stare  male-
così  accade  alla  bacca   trapiantata
da  un cespuglio montano sulla  strada-

Non  avevo  più  fame- e fu  così
che scoprii  la  natura  del bisogno-
qualcosa  che si  sente alla finestra
ed  entrando  - scompare-

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