25--5--2023
Candide cime , grandi nel cielo forme solenni
cui le nubi notturne
stanno sommerse come la gregge al pastore , ed i Vegli
inclinati su l'urne
profonde dànno eterne parole , e fanno corona
le stelle taciturne;
o Montagne , terribili dòmi abitati da Dio ,
ove gli anacoreti
d'un tempo immemorabile per sola virtù di dolore
conobbero i segreti
del Mondo e nelle rocce co' i cavi occhi lessero come
in libri di profeti;
Montagne madri , sacre scaturigini delle Forze
pure, quando non era
l'Uomo ; donde gioiosa alla cieca tenebre sparsa
balzò l'alba primiera
e alle vergini valli guidando le torme dei fiumi
scese la Primavera;
donde scesero stirpi umane d'olrepossente
vita, giù per aperte
vie più vaste de' fiumi, stampando titaniche orme
nella pianura inerte
che fumigava umida al sole purpureo , pregna
delle future offerte;
o Montagne immortali ,non parla nel sacro silenzio
delle cose ignorate
il vostro Spirito? Ascolta l'anima mia se non giunga
un messaggero . Deh fate,
o Montagne immortali , che scenda dai vostri misteri
cinto di luce il Vate!
La speranza e la gioia fuggirono lungi dai cuori
umani ; e tutti i sogni
della bellezza e tutti i sogni dell'arte felice
vanirono ; e stringe ogni
cuore un'arida angoscia ; e rugge d'intorno la guerra
degli atroci bisogni.
Chi finalmente , sceso a noi dalle alture inaccesse,
ricondurrà la gioia?
Chi su la vasta fronte avrà , mai veduta possanza,
una luce di gioia?
O tu dalle Montagne purissime , Spirito ignoto ,
scendi con la tua gioia!
Dai culmini virginei che splendono sotto le stelle
pie , dalle inesplorate
sedi ove le sorgenti perenni cantano inconsce
della suprema estate ,
dalle vene incorrono dei geli , dal sacro silenzio
delle cose ignorate,
da tutta la grandezza venerabile delle Montagne
madri io t'evoco , o puro
Spirito senza nome , che l'occhio dell'anima vede
trascorrere l' oscuro
abisso dove tanto umano dolore si torce
e schiudere il Futuro!
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