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giovedì 11 maggio 2023

Eugenio Montale = Ossi di seppia--Mediterraneo---

 11--5---2023
Ho   sostato  talvolta  nelle  grotte
che  t' assecondano, vaste
o anguste , ombrose  e amare.
Guardati  dal  fondo gli sbocchi
segnavano  architetture
possenti  campiti di cielo.
Sorgevano dal tuo petto
rombante  aerei templi,
guglie scoccanti  luci;
una città di vetro  dentro l'azzurro  netto
via via si discopriva  da ogni  caduco  velo 
e il suo  rombo non era che un sussurro.
Nasceva dal flotto  la patria sognata
Dal subbuglio  emergeva l'evidenza .
L'esiliato rientrava  nel paese  incorrotto .
Così  ,  padre, dal tuo  disfrenamento 
si afferma  , chi  ti  guardi, una legge  severa.
Ed   è vano   sfuggirla:  mi condanna
s'io  lo   tento anche un ciottolo
ròso sul mio cammino,
impietrato soffrire   senza nome,
o l'informe rottame 
che gittò fuor  del corso la fiumara 
del vivere  in un fitto di ramure  e di  strame.
Nel destino che si prepara
c'è  forse per me sosta,
niun'altra  mai minaccia.
Questo  ripete il flutto  in  sua furia incomposta,
e questo  ridice il filo   della bonaccia.

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