8--5--2023
L'impossibilità della storia
Quando denunciamo l'impossibilità della storia naturalmente non ne affermiamo la sua inesistenza, non pretendiamo di dire che la storia si è arrestata : e come potremo? anzi , forse , mai come oggi la storia si è espressa e si esprime con maggiore virulenza e forza. Tuttavia qualcosa è accaduto per cui essa storia è diventata inservibile , ha finito di essere una possibilità per l'uomo , cioè, come è sempre stato , la sua sola e vera possibilità di realizzazione. Da che mondo e mondo l'uomo si è sempre realizzato nella storia, in essa ha trovato il significato delle sue azioni e della sua vita. Tra la sua vita e la storia esisteva un rapporto diretto e per lui lottare per la vita significava lottare per la storia. Essere significava essere nella storia. La storia così diveniva la sequenza delle sue azioni e insieme il loro significato. Era cioè non solo una cornice ma anche una prospettiva. Pur ponendosi come una prassi diventava un'idea, una finalità . Senza che il passo implicasse alcun intervento programmatico e consapevole . In questo quadro era inevitabile che la storia fosse intesa come la realizzazione di un disegno divino o comunque , dalle opposte sponde del pensiero laico , come un procedere verso il meglio . Tutto questo è finito . Oggi la storia non paga più . Certo è sempre l'uomo a costruire la storia , a prestarle i suoi gesti. Tuttavia la storia ormai non gli restituisce un bel niente. Gli nega una qualsiasi prospettiva di significati in cui egli possa indirizzare e comporre il complesso delle sue azioni e impegni. La storia ormai è un valore perduto. Non è più un significato, ma è solo un accadimento.
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