20--5---2023
Il Pellegrino
Una volta passò un pellegrino a piedi scalzi nei sandali da frate e con un mantello come quello degli incappati . Palmira e il fratellino gli andarono dietro fino al cancello della ferrovia. Qui il Pellegrino domandò al casellante dell'acqua per riempire una fiaschetta che portava a tracolla sotto il mantello . Il casellante voleva dargli anche del pane , ma il Pellegrino non lo volle , e mostrò il tascapane ; ne aveva ancora un pezzetto , bastante fino alla sera di quel giorno. Il casellante , poiché gli aveva dato l'acqua e offerto il pane, si credeva in diritto d'interrogarlo . Gli aveva fatto la carità dell'acqua e gli avrebbe dato anche del pane e anche del vino , ma così , per vaga umanità , non perché lo ammirasse . Lo interrogava dunque per curiosità ed anche per dileggio.
Il Pellegrino si era fatto pensiero e poi si rivolse con umiltà al casellante ,--Non prendete questo mio gesto per disprezzo , ma io non posso accettare nulla, se non mi è offerto in nome di Cristo.
Si levò da tracolla la zucchetta e con un gesto doloroso rovesciò l'acqua sulla prima verga più prossima al casello.
--Che Iddio vi illumini!
Oltrepassò il cancello e continuò la sua via.
Palmira e il fratellino lo seguirono ancor per un po' , e quando furono lontani dal casello tanto che il casellante non avrebbe potuto vederli. Palmira raggiunse il Pellegrino e gli disse:
--Datemi la zucchetta che vado a riempirla io a questa casa.
Il Pellegrino restò interdetto per un poco , ma poiché la bambina insisteva , si tolse la zucca da tracolla e la porse alla bambina . Era commosso , e prima di mettersela al collo per sé domandò:
--Ma tu, almeno, mi offri quest'acqua in nome di Cristo?
La bambina disse subito:
---Si, si.
Allora il Pellegrino levò lo zipolo della fiaschetta e bevve con l'avidità di chi ha da spegner un'arsura.
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