12--5--2023
Prima di iniziare debbo fare una premessa, ho tre nomi di battesimo, ed un quarto, dell'oblazione benedettina, ho giocato con i miei nomi , tenendo fermo il cognome , per costruire i miei acoount sia su google, sia su facebook, che su twitter. E poi pubblico sui social, ciò che scrivo sul mio blogger.
Desidero parlare di una grande esperienza , nella mia vita, fortemente positiva, avvenuta molti anni fa , ai tempi del quinto anno superiore, alla vigilia dell'università.
Il mio amico, Pippo Russo, ci eravamo conosciuti da poco,( non ricordo come), mi invitò ad una riunione di ragazzi , che si teneva nella sacrestia della parrocchia Cristo Re , di Belpasso.
Quell'incontro è ancora vivo nella mia mente, perché mi sono ritrovata con i miei vecchi compagni delle scuole elementari (al collegio Bufali), e scuole medie al collegio Magrì. Dopo le medie ci eravamo dispersi perché ognuno di noi aveva scelto, una strada diversa, nel cammino degli studi superiori.
Ma l'incontro più importante, fu quello con Gianni Locastro, non ci vedevamo dalle elementari, perché lui era entrato in seminario.
Il gruppo, era ancora in via di formazione, e iniziava la sua attività, con un impegno particolare, la raccolta di cartone e stracci da vendere per poi evolvere il ricavato , ad un lebbrosario del Brasile. Dove operava come Sacerdote missionario Don Pippo Sardo(ricordo così il nome); così venni a conoscenza di Raoul Follereau, e d'allora continuo ad interessarmi , con l'AIFO .
Ma l'azione sconvolgente fu il "recital", con il quale, si affrontava una lettura più diretta, vera del Vangelo e di Gesù. Ed è quest'ultima attività, che ebbe un peso su tutto il mio futuro. Perché, io che fino a quel momento vivevo il mio essere cattolica, tranquilla, senza scosse dentro il ritmo della consuetudine, del rito, delle devozioni, mi portò a pormi nuovi interrogativi. Iniziai lentamente a maturare il senso critico, nei riguardi della normalità, a vedere con nuovi occhi, e soprattutto, a capire che ciò che sembrava cristianesimo era fin troppo ipocrisia e falsità.
Dal gruppo uscii, dopo un po', quando con i primi anni di università , gli impegni, le nuove esperienze e prospettive cambiarono. E ritornando ad un'apparente consuetudine, ritornai nella mia parrocchia per uscirne definitamente alla fine , degli anni settanta. Mi ricordo ancora l'ultima Santa Messa, quando uscendo dalla chiesa, voltatomi indietro salutavo Gesù, affermando, che io non sarei più andata a trovarlo in quella chiesa, dove tutto mi parlava di falsità e di ipocrisia.
Rimasi fuori della chiesa, per circa un anno, con nel cuore l'amarezza, che la chiesa che mi circondava non era veramente luce di Cristo. Era una giornata di marzo o giù di li , quando mi misi in cammino, per andare in chiesa , ma a Borrello, li c'era il parroco della mia infanzia, ma non ho cercato il Sacerdote, il mio incontro era con lui. Mi ricordo le parole che ho rivolto a LUI :" senza di te non posso vivere, ma non voglio entrare a Belpasso, ti, prego guidami, aiutami ad uscire da questo ambiente!".
Ancora per l'università , viaggiavo, la chiesa di Catania mi era sconosciuta, sono andata all'avventura; vicino agli istituti di via Androne , piazza Santa Maria del Gesù, c'è la chiesa omonima ed il convento dei padri francescani, è stato il mio contatto con la chiesa di Catania, ed è stato fortemente positivo. Da questo primo passo è iniziata un'avventura, tutta meravigliosa, che mi ha fatto crescere, e giungere alla maturità di fede che ho oggi. Nei primi anni ottanta il mio soggiorno , a Roma nel convento delle suore francescane missionari di Maria, di via Giusti. Una esperienza meravigliosa, che conservo nel mio cuore.
E poi Catania, come ho sempre raccontato.
Un grazie al mio vecchio gruppo, per avermi permesso di crescere, di sollecitare quel senso critico, che ha prodotto molti frutti.
Un grazie a tutti coloro che ho incontrato lungo il mio cammino e con grande saggezza mi hanno accompagnato , in questo che è il mio cammino. Sono convinta che la ricerca di Dio è fondamentale per tutti gli uomini, ma è fondamento del cammino del credente.
Sono certa che Lui sia stato la mia guida , e mi ha sostenuta mediante , i sacerdoti , i religiosi, e le religiose , che ho incontrato.
E poi il tuffo nell'inferno , della feccia belpassese, della parrocchia S.S Immacolata di Belpasso, con il fango di mos. Lanzafame , il prete di campagna mio nemico.
Quando da bambina e da adolescente frequentavo la parrocchia, il popolino non c'era, oggi c'è solo il popolino. Se da una parte è giusto che anche il popolo, finalmente, entri in chiesa in modo attivo. Bisogna che questa gente venga educata, il lato negativo consiste nel fatto che non solo , è gente che difficilmente si faccia guidare, ma la parrocchia è per questa gente uno strumento per un riscatto sociale.
A mons. Lanzafame:
Era per lei molto difficile ,incomprensibile , il mio cammino spirituale , fino al punto di doverlo coprire, con le sue menzogne, ed infamie?
Per lei è più facile , la figura della cocotte convertita?
La peccatrice, immagine femminile, evangelica, è da ricondurre al medioevo, e alla santa inquisizione; una formazione bigotta mediocre da vero baciapile, che squallore!
Ha coperto con infamie e menzogne, la dignità, e l'onestà di una ragazza onesta, utilizzando il proprio sacerdozio come arma di potere!
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