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giovedì 18 giugno 2020

GABRIELE D'ANNUNZIO : POESIE

18---6---2020

Le  città   del  silenzio  ---Ferrara

O  deserta  bellezza di Ferrara,
ti loderò  come  si  loda  il volto
di colei  che  sul  nostro  cuor  s'inclina
per  aver  pace  dì  sue  felicità lontane ;
e  loderò  la chiara  
sfera  d'aere  e  d'acque 
ove  si  chiude
la tua  melanconia divina 
musicalmente.
    E  loderò  quella  che  più  mi  piacque 
delle  tue  donne  morte
e  il  tenue  riso  ond'ella  mi  delude
e l'altra imagine  ond'io mi consolo
nella  mia mente.
Loderò  i tuoi  chiostri  ove  tacque
l'uman  dolore  avvolto  nelle  lane
placide  e  cantò l'usignolo
ebro  furente.

       Loderò  le tue  vie piane,
grandi  come  fiumane,
che  conducono all'infinito  chi va  solo
col suo  pensiero  ardente,
e quel  loro  silenzio  ove  stanno  in ascolto
tutte  le porte
se  il  fabro occulto  batta  su  l'incudine
e  il  sogno  di voluttà   che  sta  sepolto
sotto  le pietre  nude  con la tua  sorte.

I  pastori

Settembre  ,  andiamo. è  tempo  di migrare.
Ora  in  terra  d'Abruzzi i  miei  pastori
lascian    gli  stazzi e vanno verso  il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che  verde  è  come  i pascoli  dei monti.

Han  bevuto  profondamente  ai  fonti
alpestri  , che  sapor  d'acqua natia
rimanga  ne' cuori   esuli  a conforto,
che  lungo illuda  la lor  sete  in via.
Rinnovato  hanno  verga  d'avellano.

E  vanno  pel  tratturo  antico  al piano ,
quasi  per  un  erbal  fiume  silente,
su  le  vestigia  degli  antichi  padri.
O  voce  di colui  che  primariamente
conosce il  tremolar  della  marina!

Ora  lungh'esso il litoral  cammina
la  greggia  . Senza  mutamento  è  l'aria.
Il  sole  imbionda  sì  la  viva  lana
che  quasi  dalla  sabbia  non divaria.
Isciacquìo,  calpestìo, dolci  romori.

Ah  perché  non  son  io co'  miei pastori?
S

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