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giovedì 4 giugno 2020

EMILY DICKINSON : LE POESIE

4---6---2020

559

Non  c'era medicina   che  valesse-
dunque , non  era  un  male -
neppure  di  chirurgo   abbisognava -
dunque , non dava  pena -

Ma  poi  spianò  le  guance
fossetta  per  fossetta  -
ed  affilò  il  profilo  -
né  vi  lasciò  il  colore  della  rosa  -

ma  quella  breve  tinta
che  non  ebbe  mai  nome  -
l'hai  vista   sulla  faccia  di un  gesso  -
è  da  rimproverare  il  Paradiso

se  alla  sua   dolce  porta  appena  schiusa
l'audacia  s'accostò
e  da  allora  per  sempre  inorridì
a  qualcosa  che  vide?

560

Non  conobbe  languore  , o  cedimento  -
ma  solenne---sereno -
arse  fino  a  dissolversi  -
si  dileguò  dagli  uomini  -

Simili  forze  planetarie mai
pensai  annullate  -
piuttosto  ,  avranno subito  uno  scambio
di  territori - o mondi -

562

Immaginare  un  clima
di  ininterrotti   soli
dà  più  forza  all' inverno -
La  fantasia  rabbrividendo  pensa

a  un  paese  irreale
per  mitigare  un freddo -
che  i  gradi  non  intaccano
né  può  la  latitudine  alleviare -

563

Non  posso  dimostrare  che  gli  anni abbiano  piedi  -
pure  son  certa  ch'essi  sono  in  corsa
da  sintomi  passati
da  sequenze  concluse  -

Sempre nuovi  i  traguardi  dei  miei  passi  -
sorrido  a  quelle  mete
che  parevano  ieri  così  ardite -
più vasti   sono  gli orizzonti  d'oggi -

Non  dubito  che  la  persona  che  ero
mi  bastasse  -  ma qualcosa 
di  non perfetto nella  sua  misura
dice che  son cresciuta  -  ed  è  così -
    

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