559
Non c'era medicina che valesse-
dunque , non era un male -
neppure di chirurgo abbisognava -
dunque , non dava pena -
Ma poi spianò le guance
fossetta per fossetta -
ed affilò il profilo -
né vi lasciò il colore della rosa -
ma quella breve tinta
che non ebbe mai nome -
l'hai vista sulla faccia di un gesso -
è da rimproverare il Paradiso
se alla sua dolce porta appena schiusa
l'audacia s'accostò
e da allora per sempre inorridì
a qualcosa che vide?
560
Non conobbe languore , o cedimento -
ma solenne---sereno -
arse fino a dissolversi -
si dileguò dagli uomini -
Simili forze planetarie mai
pensai annullate -
piuttosto , avranno subito uno scambio
di territori - o mondi -
562
Immaginare un clima
di ininterrotti soli
dà più forza all' inverno -
La fantasia rabbrividendo pensa
a un paese irreale
per mitigare un freddo -
che i gradi non intaccano
né può la latitudine alleviare -
563
Non posso dimostrare che gli anni abbiano piedi -
pure son certa ch'essi sono in corsa
da sintomi passati
da sequenze concluse -
Sempre nuovi i traguardi dei miei passi -
sorrido a quelle mete
che parevano ieri così ardite -
più vasti sono gli orizzonti d'oggi -
Non dubito che la persona che ero
mi bastasse - ma qualcosa
di non perfetto nella sua misura
dice che son cresciuta - ed è così -
Nessun commento:
Posta un commento