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giovedì 25 giugno 2020

FEDERICO GARCIA LORCA : POESIE

25--6--2020

Bella  e  il   vento

La  sua  luna  di  pergamena
Bella  suonando  viene,
per  un  anfibio  sentiero
di cristalli  e  d'allori.
Il  sentiero  senza  stelle ,
fuggendo  la  cantilena
cade dove  il mare  batte e  canta
la  sua  notte  piena  di pesci.
Sulle    cime  della  sierra
dormono i  carabinieri
vigilando  le  bianche  torri
dove  vivono  gl'  inglesi.
E  i gitani  dall'acqua 
alzano  per  divertirsi
pergolati  di conchiglie
e   rami  di verde  pino.



La  sua  luna  di  pergamena
Bella  suonando  viene.
S'  è  levato  vedendola
il vento  che  mai  non  dorme.
San  Cristobalòn nudo,
pieno  di lingue   celesti,
guarda  la  bambina  che suona
una  dolce  piva  assente.

Ragazza  , lascia  che alzi  
il  tuo  vestito  per vederti,
Apri  alle mie  dita  vecchie
la rosa  azzurra  del tuo ventre.

Bella  getta  il tamburello 
e  corre  senza fermarsi.
Il vento  maschio  l'insegue
con  una  spada calda.

Il mare  aggrinza il  suo  rumore.
Gli  olivi  impallidiscono.
Cantano  i flauti  di penombra
e il liscio  gong  della neve.

Bella   , corri, Bella
che  ti  prende  il vento satiro!
Bella  , corri, Bella!
Guardando  da  dove  viene!
Satiro  di stelle  basse
con  le sue  lingue  lucenti.



Bella  , piena  di paura,
entra  nella  casa  che  ha,
più  in alto  oltre  i pini,
il  console  degli  inglesi.

Allarmati  dai  gridi
tre  carabinieri  vengono,
chiusi  nei  loro mantelli  neri
e  i berretti  sulle  tempie.

L' inglese  dà  alla  gitana
una  tazza  di tiepido  latte,  e  un  bicchiere  di gin
che   Bella  non beve.

E  mentre  piangendo  racconta
la sua  avventura  a  quella  gente,
sulle  tegole  di ardesia,
il vento  , furioso , morde.

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