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lunedì 1 giugno 2020

La storia come storia della libertà Benedetto Croce

1---6---2020
Che   la  storia  sia  storia  della  libertà  è un  famoso  detto  dello  Hegel  ripetuto  un  pò  a  orecchio  e  divulgato in tutta  Europa   dal  Cousin  , dal  Michelet, e  da  altri  scrittori francesi, ma   abbiamo  criticato di sopra ,  di  una storia  del  primo nascere della libertà, del  suo  crescere,   del suo  farsi  adulta e stare  salda  in  questa  raggiunta  età  definitiva,  incapace  di  ulteriori  sviluppi(mondo--orientale,   mondo  classico,  mondo germanico----uno  solo  libero  , alcuni  liberi  , tutti  liberi).  Con  diversa  intenzione  e diverso  contenuto  quel  detto  è  qui  pronunziato,  non  per  assegnare  alla  storia  il tema  del  formarsi  di una  libertà  che  prima  non era  e  un giorno  sarà , ma  per  affermare  la libertà  come  l'eterna  formatrice  della  storia  , soggetto  stesso  di ogni  storia.
Come  tale  essa  e,  per  un  verso  , il principio   esplicativo  del  corso  storico  e,  per altro  ,  l'ideale  morale  dell'umanità.
Niente  di più  frequente   che  udire  ai  giorni  nostri  l'annunzio   giubilante  o  l'ammissione  rassegnata  o  la  lamentazione  disperata  che  la libertà  abbia  ormai disertato  il mondo , che  il suo  ideale sia  tramontato sull'orizzonte  della  storia  , di  un  tramonto  senza  promessa  di  aurora. Coloro  che  così  parlano  e scrivono  e stampano  , meritano  il perdono  motivato  con  le  parole  di Gesù  : perché  non  sanno  quel  che  dicono. Se  lo sapessero  , se  riflettessero, si accorgerebbero  che  asserire  morta  la libertà  vale  lo stesso  che  asserire morta  la vita,   spezzata  la sua  intima  molla.  E , per  ciò  che  s'attiene  all'ideale  ,  proverebbero  grande  imbarazzo  all'invito  di  enunciare l'ideale che  si  è  sostituito  , e  potrebbe  mai  sostituirsi, a  quello  della  libertà; e  anche qui  si  avvedrebbero  che  non  ve  n'ha  alcun  altro  che  lo  pareggi , nessun  altro  che  faccia  battere  il cuore  dell'uomo nella  sua  qualità di uomo   ,  nessun  altro  che  meglio  risponda  alla legge  stessa  della  vita, che  è  storia  e le  deve  perciò  corrispondere  un  ideale  nel  quale  la  libertà  sia  accettata  e  rispettata e messa  in  condizione  di produrre   opere  sempre  più alte.
Certo  , nell'opporre  alle  legioni  dei  diversamente   pensanti o  diversamente  favellanti  queste  proporzioni  apodittiche si è  ben  consapevoli  che  esse sono  proprio  quelle  che  possono far  sorridere  o muovere a  scherni  verso  il filosofo, il quale  par  che  caschi  sul  mondo  come  un  uomo  dell'altro  mondo, ignaro  di ciò  che  la realtà è , cieco  e sordo  alle  sue  dure  fattezze  e alla  sua  voce  o ai  suoi  gridi.  Anche  senza  soffermarsi  sugli  avvenimenti  e sulle  condizioni    contemporanee  onde  in molti  paesi  gli  ordini  liberali  , che  furono  il grande  acquisto  del secolo  decimonono e sembrarono  acquisto  in  perpetuo,  sono crollati e in  molti  altri  s'allarga  il desiderio  di questo  crollo, la storia  tutta  mostra  , con  brevi  intervalli  d'inquieta  ,  malsicura  e  disordinata    libertà  , con   rari  lampeggi  di  una  felicità  piuttosto  intravista    che mai  posseduta , un  accavallarsi  di oppressioni , d'invasioni   barbariche  , di  depredazione   , di tirannie  profane  ed ecclesiastiche, di  guerre  tra  i popoli e nei  popoli, di  persecuzioni, di  esili e di  patiboli.  E, con  questa  vista  dinanzi  agli occhi  , il   detto  che  la storia  è  storia   della libertà, suona  come  un'ironia e,  asserito sul serio, come  una  balordaggine.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
la  storia,  è  un  dramma  in cui  tutte  le  azioni , tutti  i personaggi  , tutti  i  componenti  del  coro  sono, nel  senso  aristotelico  , "mediocri",  colpevoli--incolpevoli,  misti  di bene e di male  , e  tuttavia  il pensiero  direttivo  è  in  essa  sempre  il bene , a  cui  il male  finisce  per servir  da stimolo, l'opera  è  della  libertà  che  sempre  si sforza  di  ristabilire  , e  sempre  ristabilisce  , le   condizioni  sociali   e  politiche  di una più  intensa  libertà  .  Chi  desideri  in  breve  persuadersi  che  la libertà  non può  vivere  diversamente  da  come  è  vissuta   e vivrà  sempre  nella  storia  , di  vita  pericolosa  e  combattente  , pensi  per  un istante  a  un  mondo di libertà  senza  contrasti  , senza  minacce  e senza  espressioni  di nessuna  sorta;  e subito  se ne ritrarrà  inorridito  come  dall'immagine  , peggio  che la  morte,  della noia infinita.

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