Che la storia sia storia della libertà è un famoso detto dello Hegel ripetuto un pò a orecchio e divulgato in tutta Europa dal Cousin , dal Michelet, e da altri scrittori francesi, ma abbiamo criticato di sopra , di una storia del primo nascere della libertà, del suo crescere, del suo farsi adulta e stare salda in questa raggiunta età definitiva, incapace di ulteriori sviluppi(mondo--orientale, mondo classico, mondo germanico----uno solo libero , alcuni liberi , tutti liberi). Con diversa intenzione e diverso contenuto quel detto è qui pronunziato, non per assegnare alla storia il tema del formarsi di una libertà che prima non era e un giorno sarà , ma per affermare la libertà come l'eterna formatrice della storia , soggetto stesso di ogni storia.
Come tale essa e, per un verso , il principio esplicativo del corso storico e, per altro , l'ideale morale dell'umanità.
Niente di più frequente che udire ai giorni nostri l'annunzio giubilante o l'ammissione rassegnata o la lamentazione disperata che la libertà abbia ormai disertato il mondo , che il suo ideale sia tramontato sull'orizzonte della storia , di un tramonto senza promessa di aurora. Coloro che così parlano e scrivono e stampano , meritano il perdono motivato con le parole di Gesù : perché non sanno quel che dicono. Se lo sapessero , se riflettessero, si accorgerebbero che asserire morta la libertà vale lo stesso che asserire morta la vita, spezzata la sua intima molla. E , per ciò che s'attiene all'ideale , proverebbero grande imbarazzo all'invito di enunciare l'ideale che si è sostituito , e potrebbe mai sostituirsi, a quello della libertà; e anche qui si avvedrebbero che non ve n'ha alcun altro che lo pareggi , nessun altro che faccia battere il cuore dell'uomo nella sua qualità di uomo , nessun altro che meglio risponda alla legge stessa della vita, che è storia e le deve perciò corrispondere un ideale nel quale la libertà sia accettata e rispettata e messa in condizione di produrre opere sempre più alte.
Certo , nell'opporre alle legioni dei diversamente pensanti o diversamente favellanti queste proporzioni apodittiche si è ben consapevoli che esse sono proprio quelle che possono far sorridere o muovere a scherni verso il filosofo, il quale par che caschi sul mondo come un uomo dell'altro mondo, ignaro di ciò che la realtà è , cieco e sordo alle sue dure fattezze e alla sua voce o ai suoi gridi. Anche senza soffermarsi sugli avvenimenti e sulle condizioni contemporanee onde in molti paesi gli ordini liberali , che furono il grande acquisto del secolo decimonono e sembrarono acquisto in perpetuo, sono crollati e in molti altri s'allarga il desiderio di questo crollo, la storia tutta mostra , con brevi intervalli d'inquieta , malsicura e disordinata libertà , con rari lampeggi di una felicità piuttosto intravista che mai posseduta , un accavallarsi di oppressioni , d'invasioni barbariche , di depredazione , di tirannie profane ed ecclesiastiche, di guerre tra i popoli e nei popoli, di persecuzioni, di esili e di patiboli. E, con questa vista dinanzi agli occhi , il detto che la storia è storia della libertà, suona come un'ironia e, asserito sul serio, come una balordaggine.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
la storia, è un dramma in cui tutte le azioni , tutti i personaggi , tutti i componenti del coro sono, nel senso aristotelico , "mediocri", colpevoli--incolpevoli, misti di bene e di male , e tuttavia il pensiero direttivo è in essa sempre il bene , a cui il male finisce per servir da stimolo, l'opera è della libertà che sempre si sforza di ristabilire , e sempre ristabilisce , le condizioni sociali e politiche di una più intensa libertà . Chi desideri in breve persuadersi che la libertà non può vivere diversamente da come è vissuta e vivrà sempre nella storia , di vita pericolosa e combattente , pensi per un istante a un mondo di libertà senza contrasti , senza minacce e senza espressioni di nessuna sorta; e subito se ne ritrarrà inorridito come dall'immagine , peggio che la morte, della noia infinita.
Nessun commento:
Posta un commento