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martedì 9 giugno 2020

DON CHIACIOTTE DELLA MANCIA di: Miguel De Cervantes parte seconda capitolo 53 discorso di Sancio Panza

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----Fatemi  largo, signori  miei, e  lasciatemi  tornare  alla  mia  antica  libertà:   lasciatemi  andare  a  ricercare  la  mia  vita  passata, per  resuscitare  da questa   morte presente. Io  non  son  nato  per  fare  il governatore né per difendere  isole  e città  assalite dai nemici. Io  son più  adatto  per arare ,   zappare  e  propagginar le  viti, che  per far leggi e difender provincie  e regni.  San  Pietro  sta  bene a Roma; e con  questo  voglio dire che  ognuno deve  fare  il mestiere per cui  è nato. A me  mi sta   meglio in mano  una falce  che  uno  scettro da  governatore ; preferisco  empirmi di panzanella che  star  soggetto  alle  piccinerie  d'un  medico impertinente che mi  fa  morir  di fame ; e preferisco  mettermi  all'ombra  di una  quercia  nell'estate, e insaccarmi , in un giubbone  di pelle  nell'inverno   ma in piena libertà, che  distendermi coi  pensieri  del  governo  in  dei  lenzuoli  di tela  d' Olanda, e  vestirmi di  martora e   zipillino. Addio  , dunque  , signori miei, e  dicano al  Duca , mio signore , che  nudo  mi  trovo e nudo son nato: non  ho  perduto né  guadagnato . Voglio dire  che  son  venuto  al  governo senza  un soldo  e  senza  un soldo  me ne vo ;  tutto  al contrario  di come  son  soliti  ad andarsene   i  governatori  delle  altre isole .

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