27--8--2020
Grazia del ciel ,come soavemente
ti miri ne la terra abbeverata ,
anima fatta bella dal suo pianto!
O in mille e mille specchi sorridente
grazia , che da la nuvola sei nata
come la voluta nasce dal pianto,
musica nel mio canto
ora t'effondi , che non è fugace,
per me trasfigurata in alta pace
a chi l'ascolti.
Nascente Luna , in cielo esigua come
il sopracciglio de la giovinetta
e la midolla de la nova canna,
sì che il più lieve ramo ti nasconde
e l'occhio mio , se ti smarrisce, a pena
ti ritrova pe 'l sogno che l'appanna,
Luna , il rio che s'avvalla
senza parola erboso anche ti vide;
e per ogni fil d'erba ti sorride,
solo a te sola.
O nere e bianche rondini, tra notte
e alba , tra vespro e notte , o bianche e nere
ospiti lungo l'affrico notturno!
Volan elle si basso che la molle
erba sfioran coi petti, e dal piacere
il loro volo sembra azzurro.
Sopra non ha sussurro
l'arbore grande , se ben trema sempre.
Non tesse il volo intorno a le mie tempie
fresche ghirlande?
E non promette ogni lor breve grido
un ben che forse il cuore ignora e forse
indovina se udendo ne trasale?
S'attardan quasi immemori del nido,
e sul margine dove son trascorse
par si prolunghi il fremito dell'ale.
Tutta la terra pare
argilla offerta all'opera d'amore,
un nunzio il grido , e il vespro che muore
un' alba certa.
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