19---8---2020
1) Rigidità della nostra Costituzione
Nella nostra Costituzione sono solennemente riconosciuti i diritti di libertà. Tale riconoscimento, che a un certo momento fu considerato una conquista definitiva della civiltà , ha sempre conservato un altissimo valore politico e morale , ma certi, avvenimenti hanno rivelato che quei diritti non erano sufficientemente al riparo da tentativi di ritorno a regimi dispotici, pronti , prima nel fatto e poi in teoria , a negarli e sopprimerli. Anche quando quei diritti sono dichiarati inviolabili e imprescrittibili da una carta costituzionale, il loro riconoscimento può nella pratica ridursi a nome vano , sia per opera del potere legislativo , se questo con nuove leggi li deforma o li restringe , sia per opera del potere esecutivo che riesca a rompere a proprio vantaggio l'equilibrio costituzionale . Insomma , la minaccia alle libertà può venire da un'assemblea, che si senta sciolta dall'osservanza delle sue stesse decisioni , come può venire dall'esercizio che, avendo nelle sue mani le forze dello Stato , se ne fa strumento di tirannia . In altri termini , il cittadino è tutelato fino a quando Costituzione e leggi si fondano sugli stessi principi , e non esiste stridente contraddizione fra i modi con cui queste ultime vengono concepite e attuate e la forma e i fini dello Stato . Nel passato si ebbe fiducia che potesse sempre avvenire quanto era avvenuto nei primi sessanta anni di vita dello Stututo, il quale era una costituzione elastica ; se si erano avute varie interpretazioni e transizioni intorno all'applicazione delle sue norme, e se queste erano state adeguate ai tempi per via di nuove leggi e consuetudini , non si era avuto alcun dubbio circa il rispetto delle libertà fondamentali . I tentativi del ministro Pelloux nel 1899 di far approvare leggi restrittive della libertà fallirono per l'opposizione di gran parte delle Camere , facendosi persino ricorso a quel nuovo strumento di lotta , che fu detto "ostruzionismo".
Il fascismo abolì i diritti statutari di libertà ricorrendo a metodi violenti fino allora ignoti e soppresse ogni possibilità d'opposizione democratica , la monarchia si piegò a una forma di regime in completo contrasto con le norme dello Statuto , del quale doveva per giuramento esser custode . Nacque da quell'istante il convincimento che a difesa dei diritti di libertà occorrevano anche salvaguardie giuridiche , che occorreva porre nella struttura dello Stato salde barriere contro ritorni del dispotismo.
Una prima barriera si ha nella rigidità della nostra Costituzione , sicché per essa si crea una gerarchia delle leggi , che pone le leggi costituzionali al di sopra d'ogni altra; la seconda consiste nella creazione d'un organismo che ha il compito precipuo di tutelare la Costituzione e di vigilare che ogni provvedimento legislativo sia conforme ad essa , vincolando ai principi costituzionali gli stessi organi legislativi . Se dunque la magistratura è custode della legge ordinaria , la Corte costituzionale è custode della legge costituzionale.
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