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mercoledì 19 agosto 2020

IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA di: Alberto Romagnoli "La Corte costotuzionale"

 19---8---2020

1)    Rigidità  della  nostra  Costituzione

Nella    nostra  Costituzione  sono  solennemente  riconosciuti   i diritti  di libertà.  Tale  riconoscimento,   che  a  un  certo  momento  fu  considerato  una  conquista definitiva della  civiltà , ha  sempre conservato  un  altissimo  valore  politico  e morale , ma certi,  avvenimenti  hanno rivelato che  quei  diritti  non  erano  sufficientemente  al riparo da  tentativi   di  ritorno  a regimi dispotici, pronti  , prima nel fatto  e poi  in teoria , a negarli e  sopprimerli. Anche  quando  quei  diritti  sono  dichiarati  inviolabili e  imprescrittibili  da  una  carta  costituzionale,  il loro  riconoscimento  può   nella  pratica  ridursi  a  nome  vano , sia  per  opera  del potere legislativo , se  questo  con  nuove  leggi  li deforma  o  li  restringe , sia  per opera del  potere esecutivo  che  riesca  a  rompere a proprio  vantaggio l'equilibrio costituzionale . Insomma  , la  minaccia  alle libertà    può    venire      da un'assemblea,   che  si  senta sciolta dall'osservanza  delle  sue  stesse decisioni ,  come  può  venire  dall'esercizio  che,  avendo  nelle sue  mani le forze dello Stato , se ne  fa  strumento di tirannia . In  altri  termini , il  cittadino  è tutelato  fino  a  quando  Costituzione  e leggi  si  fondano  sugli  stessi  principi , e  non  esiste  stridente  contraddizione  fra  i modi  con  cui  queste  ultime  vengono concepite e attuate  e la  forma  e i  fini  dello Stato . Nel  passato  si ebbe  fiducia  che  potesse  sempre  avvenire  quanto era  avvenuto nei  primi sessanta  anni  di vita  dello Stututo, il quale  era  una  costituzione elastica ; se  si  erano avute  varie  interpretazioni e  transizioni intorno  all'applicazione  delle sue  norme,  e se  queste  erano  state adeguate  ai  tempi per via di nuove  leggi  e  consuetudini  , non  si era  avuto alcun  dubbio  circa  il rispetto  delle libertà fondamentali .  I  tentativi   del  ministro   Pelloux   nel  1899  di  far  approvare  leggi  restrittive  della libertà  fallirono  per  l'opposizione  di gran parte  delle  Camere , facendosi  persino  ricorso  a  quel  nuovo  strumento  di lotta , che  fu  detto "ostruzionismo".
Il  fascismo abolì  i diritti  statutari  di libertà  ricorrendo a metodi  violenti  fino  allora  ignoti e soppresse ogni  possibilità  d'opposizione  democratica , la monarchia  si  piegò  a una  forma  di  regime  in  completo contrasto con  le  norme  dello Statuto , del quale  doveva  per  giuramento  esser  custode . Nacque da  quell'istante  il convincimento  che  a difesa  dei  diritti  di libertà  occorrevano  anche  salvaguardie    giuridiche  , che  occorreva  porre  nella  struttura dello Stato  salde  barriere  contro  ritorni  del  dispotismo.
Una  prima  barriera  si  ha  nella  rigidità  della nostra  Costituzione , sicché  per  essa  si  crea  una  gerarchia  delle  leggi , che  pone  le leggi  costituzionali  al  di sopra  d'ogni  altra;  la seconda  consiste  nella  creazione  d'un  organismo  che  ha  il compito  precipuo  di  tutelare  la Costituzione e  di vigilare  che  ogni  provvedimento  legislativo sia  conforme  ad essa ,  vincolando  ai  principi costituzionali gli  stessi  organi  legislativi . Se  dunque  la  magistratura è  custode  della  legge  ordinaria , la Corte  costituzionale è custode  della  legge  costituzionale.



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