a) L'oblazione nello spirito della Regola di S. Benedetto
2) Punti salienti della Regola di S. Benedetto
Contemplativa ( dal punto di vista ascetico-mistico)
h) Umiltà
Legata all'obbedienza è la virtù dell'umiltà. S. Benedetto dice che il primo gradino dell' umiltà è l'obbedienza senza indugio di coloro che non hanno nulla di più caro a Cristo(RSB c. 5). Anche qui S. Benedetto rafforza ciò che insegna al discepolo con le Scritture :" Chi si umilia sarà esaltato e chi si esalta sarà umiliato" (Lc. 14, 11); l'umiltà è verità , "la saggezza è degli umili" (Prov. 11,2); bisogna davvero guardarsi dal rincorrere il vanto disprezzando l'umiltà. Convinto del bene immenso che è l'umiltà S. Benedetto la vede raggiungibile salendo una scala di dodici gradini , scala i cui poli sono il corpo e l'anima (cfr. Gen. 28, 12; S. Bernardo , De gradibus humilitatis et superbiae) .
S. Benedetto è certo che la conversione dell'uomo vecchio (metanoia) passa attraverso questa virtù fondamentale dell'ascesi cristiana , dove la compunzione (la consapevolezza dei propri falli, peccati ecc.) è la forma più palese all'occhio di Dio.
L'umiltà essenzialmente si pone in questi precisi termini: l'uomo deve convincersi delle sue velleità nei confronti di Dio, e di non poter mai essere completamene indipendente ed autonomo da Dio da giungere a dichiararne la morte; poiché questo passaggio è fondamentale per aprire un dialogo con Dio interrotto il giorno in cui Adamo credette di poter fare a meno di Dio e della sua legge trasgredendola. Si potrà ancora colloquiare con Dio nel momento in cui l'uomo accetterà la supremazia di Dio su di sé . Il monaco e l'oblato devono giungere a questa consapevolezza confidando in Dio che non inganna(Lc. 5,5).
Nei primi sette gradini dell'umiltà ( o " indizi" come li chiama Cassino), S. Benedetto cerca di formare l'interno del suo discepolo illuminato dalla fede con un crescendo dello Spirito , ma tuttavia non sempre in continua ascensione a causa della natura umana con la sua tendenza al regresso e a incominciare daccapo. I gradini non sono tanto una scalata quanto un cammino a tastoni (appunto nel buio della fede), non un cammino ascensionale , verticale quanto un cammino quasi orizzontale . Dall' ottavo al dodicesimo gradino S. Benedetto traccia anche la fisionomia del monaco per quanto riguarda il suo atteggiamento esterno , specchio dell'interno.
I gradini dell'umiltà spingono fino all'eroismo dell'abnegazione , riecheggiando l'ammonimento del Signore ."Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua"(Mt. 16, 24). Queste sono le condizioni indispensabili per imitare fruttuosamente il Signore : una morte quotidiana a se stessi(1 Cor. 15,31). In tali condizioni il Signore è disposto a scendere per conversare con l'uomo che diventa l'amico di Dio , l'uomo di Dio (Sal. 138). All'atteggiamento dimesso dell'umiltà subentra quello filiale dell'amore (RSB c. 7); coronamento di tutto è l'atto supremo della follia della croce(1 Cor. 1,23)
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