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lunedì 3 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana " 2--L'OBLATO BENEDETTINO SECOLARE"

3--8---2020

a)  L'oblazione  nello spirito  della  Regola  di S.  Benedetto

2)  Punti  salienti  della Regola  di S. Benedetto
                 
                Contemplativa  (dal punto di vista  ascetico-mistico)
g)   Obbedienza

Al  capitolo  5  S. Benedetto  ritorna  a  parlare  dell'obbedienza  (cfr.Prologo),  certamente  non in  termini  di servilismo o  di  fatalismo ma  teologicamente  per cui chi  obbedisce  al suo  abate  lo fa  come  fosse  Dio  : "Chi  ascolta  voi  ascolta  me"(Lc. 10, 16), offrendo  la propria volontà :"Non  venni  a fare  la mia  volontà  ma  di Colui che  mi ha  mandato" (Gv.  5, 30);  così  come  la strada  che  conduce  a  Dio  non è facile :" Stretta  è la  via  che  conduce  a Dio"(Mt.  7, 14)   .  Già  al Prologo  S.  Benedetto  ha  parlato  al discepolo  (figlio)  della  via  che  conduce  alla Vita   contrapposta  a quella  che  conduce  alla  perdizione . Questa    della  sottomissione al superiore  è  propria  del monaco (RSB c.  5)  ,  e l'oblato  deve  naturalmente  cogliere  lo  spirito  del  pensiero  benedettino .  è significativo  il fatto  che  nella  professione  monastica  (c. 58)  S. Benedetto  parla  solo  dell'obbedienza  con  il  cambiamento  dei  costumi  ;  quindi  per  l'oblato  che  non ha  il voto  di obbedienza    sarà  il servizio dei  fratelli  l'essere  più  docile   agli ordini  dei propri  superiori (St  . 13)  sia  per  nascita  che  per grado (LG  36).  Nella  vita  l'oblato  , sia  come  superiore  che come  dipendente  , dovrà  aiutare  il prossimo ad essere  obbediente  e lui esserlo  con umiltà in ogni  momento; di  tutto  questo  la  ricompensa  sarà  Dio  stesso  (Lc.  6, 23) ,  S.  Benedetto avverte  anche  contro la cattiva  esecuzione  dell'obbedienza  ; cioè  quando  è  accompagnata  da  mormorazioni,  lamentele  , dinieghi più o meno  velati, se  non con imprecazioni:  in questi  casi  l'obbedienza  perde   tutta  la sua  efficacia  e non  è più  reputata  a mercede  ma a castigo proprio  dei mormoratori(RSB c.  5) . La  mormorazione  è  un male  pernicioso che  serpeggia nell'anima di colui  che  non serve Dio con gioia(Sal. 99), S Benedetto era  molto  severo  su  questo  pessimo  vizio  che  può  facilmente  attecchire sugli altri;  anche  perché  l'oblato  come  il monaco  non  hanno motivo  di  mormorare , basta  che  guardino  a  Gesù  che  si fece  "obbediente  fino  alla morte e alla morte  di croce"(Fil. 2, 8;  cfr. RSB  cc.  5, 7, 4, 68).

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