a) L'oblazione nello spirito della Regola di S. Benedetto
2) Punti salienti della Regola di S. Benedetto
Contemplativa (dal punto di vista ascetico-mistico)
g) Obbedienza
Al capitolo 5 S. Benedetto ritorna a parlare dell'obbedienza (cfr.Prologo), certamente non in termini di servilismo o di fatalismo ma teologicamente per cui chi obbedisce al suo abate lo fa come fosse Dio : "Chi ascolta voi ascolta me"(Lc. 10, 16), offrendo la propria volontà :"Non venni a fare la mia volontà ma di Colui che mi ha mandato" (Gv. 5, 30); così come la strada che conduce a Dio non è facile :" Stretta è la via che conduce a Dio"(Mt. 7, 14) . Già al Prologo S. Benedetto ha parlato al discepolo (figlio) della via che conduce alla Vita contrapposta a quella che conduce alla perdizione . Questa della sottomissione al superiore è propria del monaco (RSB c. 5) , e l'oblato deve naturalmente cogliere lo spirito del pensiero benedettino . è significativo il fatto che nella professione monastica (c. 58) S. Benedetto parla solo dell'obbedienza con il cambiamento dei costumi ; quindi per l'oblato che non ha il voto di obbedienza sarà il servizio dei fratelli l'essere più docile agli ordini dei propri superiori (St . 13) sia per nascita che per grado (LG 36). Nella vita l'oblato , sia come superiore che come dipendente , dovrà aiutare il prossimo ad essere obbediente e lui esserlo con umiltà in ogni momento; di tutto questo la ricompensa sarà Dio stesso (Lc. 6, 23) , S. Benedetto avverte anche contro la cattiva esecuzione dell'obbedienza ; cioè quando è accompagnata da mormorazioni, lamentele , dinieghi più o meno velati, se non con imprecazioni: in questi casi l'obbedienza perde tutta la sua efficacia e non è più reputata a mercede ma a castigo proprio dei mormoratori(RSB c. 5) . La mormorazione è un male pernicioso che serpeggia nell'anima di colui che non serve Dio con gioia(Sal. 99), S Benedetto era molto severo su questo pessimo vizio che può facilmente attecchire sugli altri; anche perché l'oblato come il monaco non hanno motivo di mormorare , basta che guardino a Gesù che si fece "obbediente fino alla morte e alla morte di croce"(Fil. 2, 8; cfr. RSB cc. 5, 7, 4, 68).
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