a) L' oblazione nello spirito della Regola di S. Benedetto
2) Punti salienti della Regola di S. Benedetto
Contemplativa ( dal punto di vista ascetico-mistico)
f) Prologo e capitolo 4
Come dice l'Apostolo :" non siate solo uditori della Parola"(Gc. 1,2); infatti sia il monaco che l'oblato dopo aver assaporato la Parola , dopo averla meditata e celebrata nella Liturgia devono toccare il punto più alto: la contemplazione (RSB CC. 6,66). Si può anche chiedere fino a che punto il monaco debba essere contemplativo ; e qui S. Benedetto crea un equilibrio onde evitare un'eventuale conflittualità tra le due "attività" , otium et negotium. L'equilibrio doveva essere frutto non di compromesso, ma dalla carità di Cristo che ci sprona (2 Cor. 5,14). I monaci lungo i secoli sono stati presenti in tutti i settori della vita dal sociale all'economico a quello della cultura; oggi si chiede che i benedettini siano in questo mondo , disastrato , la testimonianza di una seria ricerca di Dio , anche attraverso il campo della meditazione . Il fatto che S. Benedetto non parli di contemplazione in modo esplicito testimonia non solo la libertà che lascia al monaco nel campo spirituale , ma al contempo denota quanto sia importante per il monaco un'autodisciplina e un rigore propri nel condurre vita spirituale.
La Regola è introdotta da un Prologo in cui S.Benedetto parla al suo discepolo in modo abbastanza familiare dandogli l'appellativo di "figlio"; e dove gli prospetta subito lo stato spirituale in cui versa tutto il genere umano a causa del peccato , ma offrendogli allo stesso tempo il rimedio ; il ritorno a Dio agli ordini di Cristo Re . Il monastero per il monaco e il mondo per l'oblato saranno così i luoghi prescelti dalla Provvidenza per condurre la battaglia della fede tra i pericoli , quali l'accidia , la distrazione dalle cose spirituali ; la vigilanza è d'obbligo(Mt. 25, 11-13).
Il ritorno a Dio si effettua sul campo di battaglia impegnati fino all'ultimo sangue ; il capitolo 4 della Regola precisa l'estensione e la profondità del duello tra la vita e la morte; dove gli strumenti delle buone opere sono una serie di armi"lucentissime",e il discepolo un soldato coraggioso . Le armi lucentissime sono una serie di ammonimenti dalle Scritture e fanno da guida sicura al monaco che vuol verificare la sua consistenza e profitto spirituale, e se davvero cerca Dio con cuore sincero . Questi strumenti probabilmente non serviranno tutti , insieme , ma andranno presi nei momenti opportuni . Tra gli strumenti troviamo il decalogo, le opere di misericordia, e una sequenza di virtù monastiche ;mentre l'elenco termina con "mai disperare della misericordia di Dio e un'esortazione alla perseveranza in monastero , o nel mondo per l'oblato.
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