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mercoledì 2 ottobre 2019

LUNA DI FRONTE(1923) di. Jorge Luis Borges

2--10--2019

Montevideo

Scivolo  per  la  tua  sera  come  la  stanchezza  per  la  pietà  di  un  declivio.
La  notte  nuova  è  come  un'ala  sui  tuoi  terrazzi.
Sei  la  Buenos  Aires che  avemmo , quella  che  negli anni  si  allontanò  quietamente.
Sei  nostra  e  festaiola, come  la stella  che  duplicano le  acque.
Porta  falsa  nel  tempo   ,  le  tue  strade   guardano  il  passato  più  lieve.
Chiarore  da  dove  il mattino  ci  giunge  , sulle  dolci  acque  torbide.
Prima  di  illuminare  la  mia  persiana  il tuo  basso  sole  rende  felici  le tue  ville.
Città  che  si  ascolta  come  un  verso.
Strade  con  luce  di patio.

Manoscritto  trovato  in un libro  di  Joseph  Conrad

Nelle  tremule  terre  che  esalano  l'estate,
Il  giorno  è  invisibile  tanto  è bianco .  Il  giorno
è una  striatura  crudele  in  una  persiana,
Un  fulgore  nelle  coste  e  una  febbre  nella  pianura.

Ma  l'antica notte  è  profonda  come  un  vaso
Di  acqua  concava . L'acqua   si apre a  infinite  orme,
E in  oziose  canoe,  davanti  alle  stelle,
L'uomo  misura  il vago tempo con  il  sigaro.

Il  fumo  ombreggia di  grigio  le  costellazioni
Remote. L' immediato perde  preistoria e nome.
Il mondo  è  alcune  tenere impressioni,
Il fiume  ,  il  primo  fiume.  L'uomo, il primo uomo.

Navigazione

Il  mare  è una  spada innumerabile e  una  pienezza  di  povertà.
La  fiammata  è  traducibile in ira, la  sorgente  in  tempo, e  la  cisterna  in  chiara  accettazione.
Il  mare  è  solitario  come  un  cieco.
Il mare  è  un  antico  linguaggio  che  già  non  riesco  a  decifrare.
Nella  sua  profondità , l'alba  è  un  umile  muretto  imbiancato.
Dal  suo  confine  sorge  il chiarore, simile  a  una  fumata .
Impenetrabile  come  pietra  scolpita
persiste  il  mare  davanti ai  molti  giorni.
Ogni  sera  è  un  porto.
Il nostro sguardo flagellato  di  mare  cammina per   il suo  cielo.
Ultima  spiaggia  soffice  , celeste  argilla  delle  sere.
Che  dolce  intimità  quella  del crepuscolo sul  corrucciato  mare!
Chiare  come  una  festa  brillano  le  nubi.
La  luna  nuova  si è  aggrovigliata a  un  pennone.
La  stessa  luna  che  lasciammo  sotto  un  arco  di pietra  e   la  cui  luce  abbellirà  i  salici.
Sulla  coperta ,  quietamente  , io  divido la sera  con mia  sorella, come  un  pezzo  di pane.

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