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lunedì 7 ottobre 2019

LA PREGHIERA DEI SALMI di: Thomas Merton 3°

7---10--2019
Quando  lodiamo  Dio,  dice  sant 'Agostino,  ci   dev'essere  ordine  nella  nostra  lode.  Essa  dev'essere  intelligente,  spirituale.  Non  dobbiamo  lasciarci  trasportare  dall'emotività. Ne'  d'altro  canto  dovremmo essere  così  "obiettivi"  da  eliminare  qualsiasi aspetto  personale  nella   nostra  preghiera a   Dio.  Per restare  sulla  strada  giusta, senza  deviare ne'  a  destra  ne' a sinistra,"il modo migliore è  cercare la  maniera  in cui le Scritture  lodano  Dio---Melius  iter  laudis in  Scriptura  Dei  quaerimus".
Sant'Agostino aggiunge  che  Dio  ci ha   insegnato a  lodarlo, nei salmi,  non  perché voglia ottenere  qualcosa  da  questa  lode, ma   affinché  noi  siamo  resi  migliori  da lui. Lodando Dio  con  le   parole  dei salmi  possiamo  arrivare  a  conoscerlo  meglio. Conoscendolo  meglio,  lo ameremo  di più, amandolo  di più   troveremo in lui  la  nostra  felicità."Siccome  [Dio]  sapeva  che  l'amarlo  sarebbe  stato  per  noi  un  vantaggio,  si pone  a  lodare se stesso".  Queste  parole , prese dal   commento  di sant'Agostino  al  Sal 144, sono  integrate  da  altre nel  suo  De  doctrina  christiana,  dove  dice:"Se  [Dio]  vuole  essere  amato, non è perché  la cosa  torni  a suo vantaggio  ma  perché  sia  conferito  un  premio  eterno  a  coloro  che  lo amano, e questo  premio  è lui stesso  che  essi  amano(De  doct. christ.1,29).
La  contemplazione  che  impariamo  dal  salterio  non è  semplice  "elucubrazione".I  salmi   non  sono  trattazioni  astratte  sulla  natura  divina. In  essi  impariamo  a  conoscere  Dio non analizzando  vari  concetti  sulla  sua  divinità, bensì  lodandolo  e  amandolo.  Essendo  inni  di lode, i salmi manifestano il loro significato  pieno  soltanto  a  coloro  che li  usano  per  lodare  Dio.
Per  capire i salmi,  dobbiamo  esperimentare  nei nostri cuori  i sentimenti che  essi esprimano. Dobbiamo  cantarli  a  Dio e fare nostro  tutto il loro  contenuto.
Perciò--conclude  sant'Agostino--la  nostra  vita eterna  di lode deve  cominciare  qui  sulla  terra,  nel  tempo. Tutti  i nostri  pensieri,  la  nostra  "meditazione" in  questa vita, dovrebbero  incentrarsi  sulla  lode  a  Dio," poiché l'eterno  giubilo  della  nostra  vita futura sarà la lode  di Dio, e  nessuno  può  essere  in  grado  di vivere  la  vita  futura  se  al  presente  non  vi  si sarà  allenato"(Commento  al Salmo 148)."  Non  passi  un solo  giorno  in cui  io  non ti  benedico",aggiunge  sant'Agostino.  Dobbiamo  lodarlo  tanto  nel  dolore  quanto nella   gioia. "Se  al  contrario  non  interromperai[ la tua  lode],  anche  se  ti  sembra  che  le cose  vadano  male, trattandosi  d'un giorno  infelice, in realtà  dinanzi  a Dio  ti va  bene"(Commento  al Salmo 144).
Perché   questo? Perché i salmi non  soltanto  conformano  le  nostre  menti secondo  la mente  della  chiesa non  solo orientano i  nostri  pensieri  e le  nostre  affezioni  a  Dio , ma  ci  stabiliscono in Dio , ci uniscono a lui in  Cristo. Ma lo  fanno  soltanto  se  i nostri  cuori risalgono,  attraverso i pensieri  e le  parole  dei  salmi, alla  fonte  ispirata  dalla  quale  essi  ci  raggiungono.  Perciò  i sentimenti del salmista,  che  sono  i pensieri  e i  sentimenti  di Dio stesso  nella  sua  chiesa,  devono  condurci  al  santuario  nascosto  di Dio.  Dov'è  il nostro  tesoro, là  sarà  il nostro  cuore.  La  funzione  del  salmo  è  di  rivelarci  Dio  come  il "tesoro" che  amiamo  perché  lui  ci  ha  amati per primo, e di  nasconderci ,  cuore  e  anima,  nelle profondità della  sua  Luce  infinita.  I  salmi  perciò  ci  conducono alla  contemplazione.

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