19--10--2019
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Classificazione dell'ipertensione secondo i valori sistolici e diastolici (OMS, 1993) :
Classificazione Pressione sistolica Pressione diastolica
(mm Hg) (mm Hg)
Normale <140 e <90
Ipertensione lieve 140--180 e\o 90--105
sottogruppo ipertensione a limite 140--160 e\o 90--95
Ipertensione moderata e grave >180 e\o >105
Ipertensione sistolica isolata >140 e <90
Sottogruppo ipertensione sistolica 140--160 e <90
isolata al limite
L'ipertensione secondaria, conseguente a malattie del parenchima renale o a più rare patologie ( feocromocitoma, coartazione aortica) , pur mantenendo la sua gravità clinica e prognostica , ha perso parte dell'importanza epidemiologica rispetto al passato. Viceversa ha acquistato importanza , sotto l'aspetto epidemiologico ed ai fini della prevenzione delle malattie cardiovascolari, l'ipertensione "primitiva" o "essenziale".
L'ipertensione , è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, principalmente ictus e cardiopatia ischemica.
Bassi valori pressori non vanno considerati patologici in persone sane. In effetti, il rischio di manifestazioni di malattie cardio--vascolari è un rischio "continuo", che cresce proporzionalmente all'aumentare dei valori pressori , da quelli più bassi a quelli più elevati. Pertanto , più bassi sono i valori pressori sistolici e diastolici, e minore è il rischio di ictus e cardiopatia ischemica. In questa ottica la definizione di valori "normali" e di valori "anormali" è del tutto arbitraria e convenzionale ed il punto di separazione è quello oltre il quale il rischio è ritenuto così elevato da rendere opportuno il trattamento ipotensivo.
La prevalenza dell'ipertensione aumenta in ogni popolazione con l'aumentare dell'età,sia che si consideri la pressione sistolica sia che si consideri la diastolica.
Sovrappeso:
L'indice di massa corporea è risultato strettamente correlato con i valori pressori; la pressione arteriosa è tanto più elevata quanto maggiore è il sovrappeso, non solo fra gli adulti, ma anche fra i bambini e gli adolescenti.
Condizioni socio--economiche:
Nei paesi industrializzati i valori pressori sono inversamente correlati con il livello socio--economico. Valori medi si trovano più bassi nella fascia di popolazione con livello di istruzione superiore (laurea, o diploma di scuola media superiore), rispetto alla fascia di popolazione con basso livello di istruzione. Ciò può essere attribuito alla migliore conoscenza dei problemi sanitari.
Fattori genetici:
I valori pressori tendono ad essere simili fra i componenti della stessa famiglia ha suggerito l'influenza di fattori genetici , anche se è difficile distinguere quanto dipende dall'esposizione a fattori ambientali e comportamenti condivisi nell'ambito familiare.
La determinazione è poligenica e l'espressione è sotto l'influenza di diversi fattori ambientali.
Sodio e potassio:
Il sodio introdotto con gli alimenti e le bevande, sotto forma di cloruro di sodio o di altri composti , è il fattore ambientale che ha la maggiore influenza sui valori pressori . La quantità di sodio introdotta è correlata con i livelli pressori e con la tendenza all'aumento che essi mostrano con l'avanzare dell'età.
Il potassio ,ha azione protettiva e neutralizza in parte l'affetto ipertensivo del sodio.
Alcool:
L'alcol induce un aumento della pressione arteriosa tanto maggiore quanto più elevate sono le dosi ingerite.
PREVENZIONE:
La prevenzione primaria:
deve essere indirizzata ad indurre le persone ad adottare fin dalla più tenera età uno stile di vita che elimini i fattori di rischio . In particolare , occorre ridurre il consumo di sale a meno di 5 g al giorno,; mantenere il peso corporeo nei limiti ottimali e limitare il consumo di alcol.
Per quanto poco seducente possa apparire un programma a lungo termine di prevenzione primaria , bisogna tenere presente che la riduzione di 10 mmHg del valore pressorio medio di una popolazione può abbassare la morbosità e la mortalità cardiovascolare in misura maggiore di quanto non possa ottenersi con il trattamento farmacologico di tutti gli ipertesi gravi presenti nella stessa popolazione.
La prevenzione secondaria:
Somministrazione di farmaci ipotensivi a tutti coloro che presentano valori pressori che implicano un rischio significativo di complicanze cardiocircolatorie.
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