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lunedì 28 ottobre 2019

ORTODOSSIA "LA VERA FEDE " di: p.Denis Guillaume 1°

28-10-2019
Spesso  ci  viene chiesto:" ma  cos'è l'Ortodossia?"  è diversa  dalla  nostra  religione?"  Dobbiamo rispondere  che  non è  una  "religione" diversa,  perché cristiana  anch'essa, ma  una'altra  "confessione" della  nostra  fede.  Poi  ci dicono:" Noi  abbiamo  il Papa e la  Madonna! Gli  Ortodossi  hanno  almeno  la Vergine santa..?"  E ci  cadono  le braccia , perché sembrano  insinuare  che  il papa sarebbe  stato  una   volta  l'articolo  numero  uno di  quella  loro  fede,  prima  della  Trinità e  degli  altri  dogmi, e  che  gli Ortodossi , togliendo  questo , avrebbero rischiato  di  abbandonare  anche il culto  della  Madonna.  Davanti a  tale  ignoranza  rimaniamo perplessi e,  vedendo il nostro  imbarazzo  , aggiungono:"Ma  non  importa ; una  religione  vale l'altra, è  lo stesso!" E  quello per  noi  è  il colpo di grazia; prima  hanno  preteso  d'avere  una  risposta  in  due  parole, e  adesso  ci  tolgono  anche  la  possibilità di  spiegare che  cos'è  l'Ortodossia.
Nel  linguaggio  odierno, Ortodossia riveste  un  doppio significato :  quello  di "vera  fede" e quello di " cristianesimo  orientale". La vera  fede si  definisce in opposizione  a quella  falsa, cioè all'eresia.  Più  volte  le Chiese di Roma e dell'Oriente  hanno  dovuto  riunirsi in  concilio"ecumenico",  vale  a dire di tutto  il mondo  cristianizzato, per  difendere  la vera fede ricevuta  dagli  Apostoli. Nei  primi concili  i Padri  hanno  affermato la divinità, e  quindi  la  consustanzialità al Padre , prima  del Verbo, poi  dello Spirito Santo, a Nicea  nel  325  contro  la  dottrina  di Ario e  a  Costantinopoli nel  381 contro  i  macedoniani. A  Efeso nel  431   furono proclamate  , contro  Nestorio, sia  la   duplice natura , divina  e   umana  , nell'unica  persona  di Cristo che  la  maternità  divina  della Vergine Maria,  alla  quale  viene  riconosciuto  il titolo  di  Theotokos, Deipara, perché ha veramente  generato  Cristo  Dio , e  non  soltanto  l'uomo Gesù.  A  Calcedonia nel  451  fu  condannato  il monofisismo  e  ribadita  la presenza  di  due  nature    nell'unica  persona  di Cristo.  A  Costantinopoli nel  680, contro  i  monoteliti, fu  definita  l'unità  in  Cristo  del  volere  umano  e divino. E finalmente  a  Nicea nel  787, contro  gli iconoclasti,fu  la  legittimità  del culto  reso  alle immagini.
Questo  è il bene comune,  il tesoro  sacro, inviolabile, sia  dell' Occidente  romano che  dell'Oriente  bizantino. In  esso  ci  riconosciamo  tutti"ortodossi", a differenza  degli ariani, dei  pneumatomachi, dei  nestoriani,  dei  monofisiti, dei monoteliti e  degli  iconoclasti. Il  fatto  di  vedere  , per  esempio  a  Ravenna  , un  battesimo degli  Ortodossi e  un  battesimo  degli Ariani  ci  dovrebbe  far  capire meglio , nel  concreto, il significato  dell'Ortodossia  come "vera fede".
Ormai  l'arianesimo è estinto,ma  ha  rappresentato  per  la  Chiesa  universale un enorme  pericolo:  una  volta  debellato  in Oriente nel 4° secolo , si propagò tramite  i Goti e  specialmente  i Visigoti in tutta  l'Europa sud-occidentale  fino  all'inizio  del  6°  secolo  (507,  vittoria  di  Clodoveo  su  Alarico 2°).  Invece  la   condanna di Nestorio e  dei  Monofisiti  provocò   la  secessione  delle  Chiese  di  Persia , Armenia, Siria, Egitto, India ed  Etiopia.  Quella  secessione  sanciva  la  rottura  della  cristianità  non greca  dell'impero  dei Romani  stabilitosi  a  Costantinopoli.
Ai fedeli  della  Chiesa  di Roma  è importante  ricordare  che l'impero  cristiano dei  loro  antenati , rovesciato  dal  goto  Odoacre  nel  476,  si  è  mantenuto  per  quasi un  millennio  a  Costantinopoli  e che  , per cinque  secoli ,l'ortodossia della loro fede è  stata  definita non  a  Roma, bensì in Oriente, nei  concili ecumenici  convocati  dall'imperatore  dei  Romani, custode  della vera fede e del  buon  ordine  nel mondo  cristiano.  A quei  concili  partecipavano : per primo, personalmente o tramite  un  suo  legato, il  papa  di Roma, metropolita del  Lazio, primate  d'Italia, patriarca  d'Occidente,  primo  nella  gerarchia  ecclesiastica in  quanto  vescovo  dell'antica  Roma;dopo  di lui ,  gli  altri  patriarchi, fra  i quali  presto  si  stabilì  quest'ordine: Costantinopoli,come   capitale dell'impero e seconda  Roma, Antiochia, Alessandria  e Gerusalemme;  poi  i metropoliti, arcivescovi e vescovi  della  cristianità ortodossa, sia romana  che  orientale, in comunione  con i  precedenti.
Questi  erano  i rappresentanti della  Chiesa"cattolica", cioè  universale , sparsa  per  tutto  l'universo, un universo  che   purtroppo si  restringe  man  mano  che  le antiche Chiese  orientali  si  staccano dal  mondo  greco-romano, ma che  si estende  nuovamente  con  l'integrazione   di nuovi popoli, usciti  dalla  barbarie. Se  le antiche  Chiese orientali (ad  eccezione  di  quella  persiana, che portò fino  in Cina, con i suoi  missionari, i confini  della  cristianità)  si  sono  identificate  con la rispettiva  nazione  o  la propria lingua , al punto  che  bisogna essere nato  armeno, copto o etiope per  appartenere  alla Chiesa corrispondete, le Chiese greche  , come  quella di Roma , non hanno  mai  rinunciato   all'universalità: la Chiesa  di Costantinopoli, il cui  titolo  ufficiale  è tuttora  "Chiesa  cattolica ortodossa" si  è  diffusa  in  tutto  il mondo abitato , e  il suo  arcivescovo porta  il  titolo  significativo  di  patriarca  "ecumenico". A  Costantinopoli spetta , di per sé, la  cura  pastorale  di tutti  i cristiani  ortodossi  laddove non  esiste  ancora  una  Chiesa  autocefale ,patriarcato  o arcivescovado nazionale.  Così  per più  di cinque secoli Costantinopoli  ha   avuto sotto  la  sua  responsabilità  diretta le varie diocesi  della  Russia. I Greci d'Armenia non  fanno  capo  all'arcivescovo  di Atene , ma  tuttora , tramite  il  loro  arcivescovo , al  patriarca ecumenico.  Però  nelle  Americhe  il patriarca d'Antiochia  ha  potuto  sviluppare  un'importate  gerarchia per i fedeli  orientali  della  Siria e del Libano.  E , da alcuni  decenni, il  patriarcato  d'Alessandria,ridotto  a  pochissimi  fedeli  dopo  il  rimpatrio  dei Greci  d'Egitto, esercita  un  ruolo  missionario  sempre  più  importante in Africa era.  Pensiamo anche  all'espansione  della  Chiesa  russa  verso  l'Estremo  Oriente, l'Alaska, il Giappone.
Se la  Chiesa  costantinopolitana  continua  a  chiamarsi"cattolica" e  se  le  altre  Chiese  bizantine  , specialmente  quelle  greche e slave, si sono aperte  all'universo  anziché  limitarsi ai propri confini o  ai propri  connazionali,  dobbiamo ricordare che  la Chiesa  romana non ha  cessato , da  parte sua , di  considerarsi come  "ortodossa":in  quel  senso  si  pregava , nel canone  della  messa  in  latino,  una  cum  omnibus  orthodoxis atque  catholicae et  apostolicae fidei  cultoribus, cioè  in  unione  con  tutti  gli  Ortodossi  e con  i cultori  della  fede cattolica  e apostolica.

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