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sabato 14 settembre 2019

FERVORE DI BUENOS AIRES di: Jorge Luis Borges 2°

14---9---2019

STRADA   SCONOSCIUTA

Penombra  della  colomba
chiamarono  gli  ebrei  l'inizio  della  sera
quando  l'ombra  non  affatica  i passi
e  l'arrivo  della  notte  si  avverte
come  una    musica  attesa  e  antica,
come  un  piacevole  declivio.
In  quell'ora  in  cui  la  luce
ha  una  finezza  di  sabbia,
entrai  in  un  strada  ignota,
aperta  in  nobile  spazio  di terrazza,
le  cui  cornici  e  muri  mostravano
colori  tenui  come  lo stesso  cielo
che   inteneriva  lo sfondo.
Tutti---la  mediocrità  delle  case,
le  modeste  balaustre  e  battenti,
forse  una  speranza  di  ragazza  nei balconi--
entrò  nel  mio  vano  cuore
con  limpidezza  di  lacrima.
Forse  quell'ora  della  sera  d'argento
dava la  sua  tenerezza  alla  strada,
facendola  così  reale  come  un  verso
dimenticato  e  recuperato.
Solo  dopo  pensai
che  quella  strada  della  sera era  estranea,
che  ogni  casa  è  un  candelabro
dove  le vite  degli  uomini ardono
come  candele  isolate,
che  ogni  immediato  nostro  passo
cammina  sui  Golgota.

LA  PIAZZA   SAN  MARTIN          a  Macedonio   Fernàndez

In  cerca  della sera
andai  consumando in  vano  le strade.
Già  erano  gli  androni  affaticati  di  ombra.
Con  fino  brunimento  di mogano
la  sera  intera  era  ristagnata  nella  piazza,
serena  e  sottile  come  una  lampada,
chiara  come  una  fronte,
grave  come  il  contegno  di  un  uomo in lutto.
Ogni  impulso  si  quieta
sotto  l'assoluzione degli  alberi
--jacarandàs,  acacie--
le cui pietose curve
 attenuano  la  rigidità  dell'impossibile  statua
e  nella  cui  rete  si  esalta
la  gloria  delle  luci  equivalenti
del tenue  azzurro  e  della  terra  rossiccia.
Come  si  contempla  bene  la sera
dalla  facile  calma  dei  sedili!
In basso
il  porto  anela  latitudine  lontane
e  la profonda piazza  livellatrice  d'anime
si  apre  come  la  morte  , come  il sogno.

UN PATIO

Con  la  sera
si  stancarono i  due  o  tre  colori  del patio.
Questa  notte  la  luna  , il  chiaro  cerchio,
non  domina  il suo  spazio,
Patio, cielo  incanalato.
Il patio  è  il declivio
sul  quale   straripa  il cielo  nella  casa.
Serena
l'eternità  attende   al  crocevia  delle  stelle,
è bello vivere  con   l'amicizia  oscura
di  un  atrio , di  una  pergola  e  di una  cisterna.

LA  ROSA

La  rosa,
l'immarcescibile  rosa  che  non  canto,
quella  che  è peso  e  fragranza,
quella  del  nero  giardino  nell'alta notte,
quella  di  qualsiasi  giardino e  qualsiasi  sera,
la  rosa  che  risorge  dalla tenue
cenere per  l'arte  dell'alchimia,
la  rosa  dei  persiani  e  di  Ariosto,
quella  che  sempre  sta  sola ,
quella  che  sempre  è  la rosa  delle rose,
il giovine   fiore  platonico,
l'ardente  e  cieca rosa  che  non  canto,
la rosa irraggiungibile.

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