Cerca nel blog

mercoledì 11 settembre 2019

IL MITO DI SISIFO di: Albert Camus "La conquista"

11--9--2019
Il  conquistatore  dice:"No!  Non   crediate  che  per  amare  l'azione  abbia  dovuto  disimparare  a  pensare. Al  contrario; posso  definire  perfettamente  ciò  che  credo  , in  quanto  lo  credo   fortemente  e  lo vedo con  una  vista chiara  e sicura. Diffidare  di coloro  che  dicono:"Questa cosa  la so  troppo  bene  per  poterla  esprimere";  poiché, se  non  possono  farlo, è perché non --  la  sanno  o perché  si  sono   fermati  alle  apparenze".--------Alla  fine  della  vita,  l'uomo  si  accorge  di  aver  passato  anni  nell'accertarsi  di  una  sola  , verità;ma  una  sola , qualora  sia  evidente, è  sufficiente  per  determinare  la condotta  di  un'esistenza.---------------------------------
Un  uomo è tale  più  per  le  cose  che  tace  che  per quelle  che  dice.-------------------------------------------------------Ho  visto  buone  teste  meravigliarsi  dei  capolavori  dei  pittori olandesi  nati  in  seno  alle   sanguinose  guerre  delle  Fiandre,  commuoversi  alle  orazioni  dei mistici  della  Slesia, innalzate nel  cuore  della  orrenda  guerra  dei  Trent'anni.  I  valori  eterni, per  i loro occhi  attoniti  , galleggiano  al di sopra  dei tumulti secolari.--------------------------------------------
A ogni forma  abortiva  nelle  trincee, a  ogni  azione  a  ogni metafora  e  a  ogni  preghiera l'eterno  sminuzzato sotto  il ferro  perde  una  parte  di se'.Cosciente  di non poter  separarmi  dal mio  tempo  ho  deciso di fare  tutt'uno  con esso.Per  questo  faccio  conto  dell'individuo, soltanto  perché mi  appare  inconsistente  e  umiliato. Sapendo  che  non  vi  sono  cause  vittoriose, ho  il gusto  delle   cause  perse; queste  richiedono  un animo  saldo, pari  alla  propria   disfatta  come  alle  proprie  vittorie  passeggere.  ---------------------------------------------
Fra  la  storia  e l'eterno , ho  scelto  la  storia  perché mi  piace ciò  che  è certo , e  di  questa  ,  almeno  certo lo sono, ne'  saprei  come  negarne  la forza  che mi schiaccia.
Viene  sempre  il momento  in cui   bisogna  scegliere  fra  la  contemplazione  e  l'azione. Ciò  si  chiama  diventare  un uomo. Questi  strappi  sono  sempre  terribili  , ma  per  un  cuore  fiero  non  può esservi  via di mezzo.  C'è  Dio o il tempo, la  croce o la spada. O  il mondo  ha  un senso  più  alto,  che  supera  le  sue  agitazioni, o nulla  è  vero  al di  fuori  di tali  agitazioni.  Bisogna  vivere  con  il tempo  e  con lui  morire  o  sottrarsi  a esso per  una vita più  grande. So che  si  può   venire a  transazioni e vivere  nel secolo, credendo  nell'eterno.  Questo  compromesso  si  chiama  accettazione. Ma  a  me  ripugna  tale  termine  e  voglio  essere  tutto  o nulla . Se scelgo l'azione,  non  crediate  per questo  che  la  contemplazione  sia  per me  come una  terra   sconosciuta. Soltanto  essa  non  può  tutto  darmi , e, privato  dell'eterno, voglio  allearmi  al tempo.  Non  voglio  far  figurare  sul mio   conto  la  nostalgia  ne' l'amarezza , e  voglio  solamente  vederci  chiaro . Io  ve lo dico  domani  sarete  mobilitati.  Per  voi e per me  questa  è una  liberazione.   L'individuo non può nulla  e,  nondimeno , può  tutto. Di fronte  a  questa  meravigliosa    disponibilità  voi  capite  perché  lo esalti  e  lo schiacci contemporaneamente. è  il mondo  che lo sminuzza   ma  sono io   che lo libero, e  che  gli attribuisco  tutti  i suoi  diritti.
I  conquistatori  sanno  che  l'azione  è  per se  stessa inutile. Non  ve ne  sarebbe  che una  utile: quella  che  rifacesse  l'uomo  e  la  terra  .  ------------------------------------Il cammino  della lotta  mi  fa  incontrare  la  carne;  anche  umiliata  questa  è  la  mia  sola  certezza non  posso  vivere  che  di essa. La creatura è la mia patria.-------------------------------Finora  la  grandezza  di un conquistatore  era  geografica  e  si  misurava  secondo  l'estensione   dei  territori  vinti.-----------------------La  grandezza  ha  cambiato  campo, e sta  nella  protesta e  nel  sacrificio senza avvenire.-------------------ma di vittoria ve n'è  una  sola, e questa  è eterna.è quella  che io non avrò mai.------------------------
Una  rivoluzione  si compie  sempre  contro gli  dei, cominciando  da  quella  di   Prometeo, il  primo  dei  conquistatori  moderni. Si  tratta di  rivendicazione  dell'uomo  contro  il  proprio  destino ; la rivendicazione del  povero  è soltanto  un pretesto.----------------------esalto  l'uomo  di fronte  a  quanto  lo schiaccia,  e  la  mia  libertà; la mia rivolta e  la mia passione si ricongiungono allora  in  questa  tensione , in  questa  perspicacia, in questo  ripetersi  senza  termine.  Si , l'uomo è  fine  a se stesso. Ed  è anche il suo  solo fine. Se vuol essere  qualche  cosa , deve  esserlo  in questa  vita.------------------I   conquistatori  , a  volte  , parlano  di vincere e di  superare ;ma  è sempre  "superare" che essi  intendono.  -----ogni uomo si è sentito un dio , in certi momenti----Ma  questo deriva dal fatto  che, in un lampo , ho  sentito la  stupefacente  grandezza   dello  spirito  umano.  Conquistatori  sono soltanto  quegli  uomini  che  sono  abbastanza  coscienti  della  loro  forza , per  essere  sicuri  di vivere  costantemente  a  tale  altezza  e  in piena  coscienza  della  loro  grandezza.---I  conquistatori possono il più;  ma  non  possono  più di  quanto possa  l'uomo vero  e  proprio, quanto vuole. Per questo  essi  non  abbandonano  mai  il  crogiuolo  umano, gettandosi  a  capofitto  dove  è più  scottante  l'anima  delle rivoluzioni.  Qui trovano la creatura  mutilata, ma  incontrano  anche  i  soli valori  che  amano  e  ammirano: l'uomo e il suo silenzio.  Si tratta  , al tempo stesso  ,  della  loro miseria  e  della loro  ricchezza. Non vi  è che un solo lusso per loro , ed  è  quello  delle relazioni  umane.----------------------Volti  tesi,  fratellanza  minacciata,  amicizia  sì forte  e sì pudica  degli uomini  fra loro, sono  queste  le vere ricchezze, poiché sono  caduche ,  ed  è  in  mezzo  a  esse  che  lo spirito meglio  sente  i propri poteri  e  i propri limiti, cioè   la propria efficacia.----------------------------------------------Al termine  di tutto  , nonostante  tutto  , vi  è  la  morte. Lo sappiamo, e  sappiamo  anche  che,  con essa  , tutto  finisce.---------------------------------------------------Nell'universo del rivoltoso, la morte  esalta  l'ingiustizia ed è  l'estremo sopruso.  Altri  , pur  essi  senza  venire  a  transizioni hanno  scelto  l'eterno  e  denunziato  le illusioni del mondo.I  loro cimiteri  sorridono in mezzo  a  un popolo  di fiori e di  uccelli.    Questo  conviene   al conquistatore  e  gli  dà  la  chiara  immagine  di quanto  ha  respinto.  Egli  ha  preferito , al contrario, di essere  contornato  da  ferro  nero e ha scelto la  fossa  anonima. I migliori  fra  gli uomini  votati  all'eterno si  sentono presi  , a volte, da un  terrore pieno  di considerazione  e di pietà  davanti  a  quegli spiriti  che  possono  vivere  con  una  simile  immagine  della  morte.Cionondimeno , questi spiriti ne  traggono  la loro forza e  la  loro  giustificazione. Il nostro destino  sta  di fronte a noi,  ed  è  questo  che  provochiamo, meno  per orgoglio  che  per  coscienza  della nostra  condizione senza valore. Noi pure abbiamo , a  volte  , pietà  di noi  stessi.

Nessun commento:

Posta un commento