Cerca nel blog

lunedì 9 settembre 2019

LA PREGHIERA DEI SALMI di: Thomas Merton 2°

9--9--2019
Lodare  Dio!
Sappiamo  che  cosa  significa lodare?   Adorare?   Glorificare?
La  lode  oggi  è  a  buon  prezzo.  Tutto  è   lodato.  Il  sapone, la  birra, il  dentifricio,  il vestito,  il disinfettante  orale, le  star  del cinema,  tutti i  minimi  oggetti  che--si  ritiene--possono rendere  più  comoda  la  vita;  tutto  è  costantemente  "lodato", esaltato. Si  loda  tutto  con   tanta  esagerazione, che  ne  siamo  veramente stufi, e  poiché  tutto  è "lodato" con  l'entusiasmo  ufficiale  e  vacuo  dell'annunciatore  radiofonico, ne  risulta  che  alla  fine  nulla  è  lodato.  La  lode  è  diventata  vuota . Nessuno veramente  vuole  farne  uso.
è  rimasto   qualche  superlativo  per Dio?  Sono stati  sprecati  tutti  per  cibi  e  toccasana di ogni genere. Non  sono  rimaste  parole  per  esprimere  la  nostra  adorazione  a  colui  che  soltanto   è santo ,  che  soltanto  è Signore.
Perciò  andiamo  a  lui  per  chiedere  aiuto , per evitare  di essere  puniti, per  biascicare  che  abbiamo  bisogno  di un lavoro  migliore, di più soldi,  di più  cose   tra  quelle  che   sono  lodate dalla  pubblicità. E  ci  meravigliamo  se la nostra  preghiera  è  così  spesso  morta,  perché  in effetti  vive  soltanto  e  attinge  la sua   urgenza  dal fatto  che  abbiamo  un  così  disperato  bisogno  di  queste  cose.  Ma  non siamo  veramente convinti  di  aver  bisogno  di Dio . Tanto  meno  pensiamo  di  aver  bisogno di lodarlo.
è del tutto  possibile  che  la  nostra   mancanza  d'interesse  per  i salmi nasconda  una  segreta  mancanza  d'interesse   per Dio.  Se  infatti  non  abbiamo  alcun  interesse  a lodarlo,  vuol  dire  che  non  abbiamo  mai  capito  chi  è.  Poiché ,  quando ci si  rende  conto  di chi è Dio   veramente, e si  capisce  che  è  l'Onnipotente, l'infinitamente  Santo, colui  che  "ha  fatto  per  noi grandi cose", l'unica  reazione  possibile  è  il grido  di  inarticolata esultanza  che scoppia   dalle  profondità  del nostro essere, stupito  di fronte  alla  bontà  immensa  ,  inspiegabile, di Dio  per  gli uomini. I Salmi  sono  tutti  costituiti  da tali  grida--grida  di meraviglia, di  esultanza,  di  angoscia o di gioia. La  concretezza  stessa  della  loro  passione  fa  sì che  alcuni  di essi appaiono  sconnessi e  senza  senso. La  loro  spontaneità  fa  di essi  dei  canti  senza  uno  schema  ,  perché  non  sono  progetti  elaborati  per  l'estasi.
Eppure, allo  stesso  tempo  , i salmi  sono vigorosi e sobri. Le loro   emozioni  sono  controllate , e  il  controllo stesso  ne  aumenta  l'intensità.  Se  a  ciò  aggiungiamo  la  sobrietà  ancor  più  semplice  con  la quale la chiesa  stessa  usa  il salterio,  troveremo  che  l'impatto  tremendo  dei salmi  si  trova  ad  un  livello  spirituale  molto profondo, e  che  dobbiamo  pregare  a  quel livello per  riuscire  a  coglierlo.
Dire  che  i salmi  sono  profondi   non   significa  che siano  esoterici. Non occorre  essere persone  molto  insolite  per  apprezzarli. Basta  essere  persone  sane, semplici , con  tanta  fede  e  abbastanza  libertà  nei  confronti dei gusti  e dei  pregiudizi  del nostro  tempo, per apprezzare le  immagini  di un'altra  razza ed epoca. Dobbiamo  essere , in certa  misura, "orientali".

Nessun commento:

Posta un commento