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mercoledì 31 maggio 2023

La mia Africa di: Karen Blixen

 31--5--2023
=Solo i veri  aristocratici  e i veri  proletari  del mondo  capiscono la tragedia. Per  loro  è il  principio  fondamentale  di Dio, e  la  chiave -minore -dell'esistenza. In questo  sono  diversi  dai  borghesi di tutte  le categorie , che non solo   negano la tragedia  ma sono incapaci   di sopportarla ;  la parola stessa , per loro  , significa  qualcosa  di tristo.   Molti  malintesi  fra  immigrati bianchi di   classe media  e gli indigeni  nascono  proprio  da questo  .   Gli  intrattabili  masai , aristocratici  e  proletari  insieme , avranno  riconosciuto  subito  un personaggio da tragedia nel  solitario viandante  vestito  di nero

Guillaume Apollinaire=Poesie "Le bestiaire"

 31--5--2023
    Il  Gambero
Incertezza  , io  e te pari  siamo.
Io  e te,  mio bene  segreto,
Come  i  gamberi  ce  n'andiamo 
A culo  indietro , a culo indietro.

Eugenio Montale = Ossi di seppia "L'Agave su lo scoglio"

31--5--2023
    Flussi
I  fanciulli con gli archetti
spaventano  gli  scriccioli  nei   buchi.
Cola  il ripieno  sereno  nel  riale
che l'accidia sorrade,
pausa  che  gli  astri  donano  ai  malvivi
camminatori  delle  bianche strade.
Altre  tremano guglie    di sambuchi
e  sovrastano  al poggio
cui  domina una  statua dell'Estate
fatta  camusa  da  lapidazioni;
e  su  lei cresce un roggio
di  rampicanti  ed  un  ronzio di  fuchi.
Ma  la dea  mutilata  non s'affaccia 
e  ogni  cosa  si  tende  alla  flottiglia 
di carta  che  discende  lenta  il vallo.
Brilla  in aria  una  freccia ,
si  configge s'un  palo  , oscilla tremula.
La  vita è  questo  scialo 
di triti   fatti, vano
più  che crudele.
                    Tornano
le tribù  dei fanciulli con le fionde
se è  scorsa  una stagione od  un minuto,
e i  morti  aspetti  scoprono immutati
se  pur  tutto  è  diruto
e  più  dalla  sua  rama  non  dipende
il frutto   conosciuto.
--Ritornano  i fanciulli ...;  così  un giorno 
il  giro  che  governa
la nostra  vita ci addurrà  il passato
lontano , franto  e vivido , stampato 
sopra  immobili tende 
da  un'ignota  lanterna.--
E  ancora  si distende
un dòmo  celestino ed  appannato
sul  fitto  bulicame del fossato ;
e  soltanto  la statua 
sa  che  il tempo  precipita e s'infrasca
vie  più  nell'accesa  edera.
E  tutto  scorre  nella  gran  discesa 
e  fiotta  il fosso impetuoso  tal che 
s'increspano i suoi specchi ;
fanno  naufragio i piccoli sciabecchi
nei  gorghi  dell'acquiccia    insaponata.
Addio! -fischiano pietre  tra  le fronde ,
la rapace fortuna è già  lontana,
cala  un'ora, i suoi volti riconfonde,
e la via  è crudele più  che vana.

lunedì 29 maggio 2023

La mia Africa Karen Blixen

29--5--2023

=Gli indigeni non hanno né il senso   né  il gusto del contrasto; il cordone  ombelicale  della natura  , per loro  ,  non è  mai  stato  reciso. Facevano  le loro  Nygomas  solo con  la luna piena .  Quando  la luna dava   il meglio  di sé ,  anche  essi  davano  il meglio  . Quando  la loro terra  nuotava  nella luce  delicata e  potente del cielo , aggiungevano alla grande illuminazione il loro  piccolo  barbaglio  rosso  vivo.

San Giuseppe modello di fede

29--5--2023
San   Giuseppe ,  guardiamo  a te come modello di fede. Tu hai  accolto  la presenza  di Dio nella  tua vita. Sulla   sua  parola ti sei  impegnato   nel mistero più  impenetrabile , quello dell'incarnazione  del Figlio di Dio . La  tua  Vergine   Sposa ha concepito  senza intervento  umano  : è nato  un bimbo  che è  Dio ,  tu l'hai  adorato  e protetto . Tutto  ciò  è sconvolgente e,  senza  la fede , sarebbe  stato  un mistero impossibile.
Ma tu sapevi che quando  Dio  parla  all'uomo ,non  lo inganna . Ecco perché , senza discutere , senza  fare  domande , sei  andato avanti, felice di camminare nella luce , perché  Dio  era là.  
è  in  questa  direzione  che hai  impegnato la tua  vita  con  quella  di Maria , obbedendo  così  alla  sua volontà , aprendo nello  stesso tempo la via  alla  realizzazione della  salvezza degli uomini.    Ora  noi pure  desideriamo  aderire a questa  fede  che  è stata  la tua, affinché Dio  abiti  in noi e affinché  siamo  fedeli  alla  sua  volontà . A volte   vacilliamo  nella  nostra  vita  cristiana . Crediamo in Dio, in Cristo, nella Chiesa , ma spesso viviamo  ai margini   della  nostra fede .
La fede  ha guidato tutta  la tua vita ; fa  '  che  essa  diventi per noi la luce che continuamente   ci attira , la  guida  alle  nostre  azioni quotidiane . Attraverso la  fede, sentiamo sempre  la mano di Dio negli avvenimenti  della nostra  vita, affinché  possiamo  partecipare  così  alla sua  opera di giustizia.

Quando pensi all'amore più grande

 29---5--2023
"Nessuno  ha un  amore più grande di questo:
donare  la sua vita  per i propri amici.              (Giovanni  15, 13)

Quando pensi ad un amico

29--5--2023
"Un  amico  è rifugio  sicuro .
chi lo trova  , trova  un tesoro.           ( Siracide  6, 14) 

sabato 27 maggio 2023

Il Profeta Kahlil Gibran

 27---5--2023

E  un  poeta  disse:  Parlaci  della  Bellezza.
Ed  egli  rispose:
Dove  cercherete  la bellezza , e come la troverete , se  essa  non è  la vostra  strada e la vostra  guida?
E  come  potrete  parlare  di essa  se  non è  essa  stessa   la tessitrice  del vostro  discorso?

Dicono    gli amareggiati e gli offesi :
"La  bellezza  è dolce  e gentile;
Cammina  fra noi  come  una giovane madre  quasi  intimidita dalla propria  gloria."
Ma  i passionali dicono:
"No  , la bellezza è una  forza  che  incute  paura ;  Come  la tempesta  scuote  , al  di sotto  e al  di  sopra  di noi , la terra e il cielo."

Dicono  gli stanchi e gli  esausti :
"La  bellezza è fatta  di delicati  sussurri . Parla dentro  al nostro  spirito .
La  sua  voce  cede  ai  nostri silenzi  come  una  fievole  luce che  trema  per paura  dell'ombra."

Ma  gli  irrequieti  dicono :
"L'abbiamo  udita  gridare tra  le montagne , e  con  le sue grida  giunsero  un suono  di zoccoli , un  battito d'ali,  e un ruggito  di leoni."

Di  notte  i guardiani  della città  dicono:
"La  bellezza  sorgerà  da oriente  con  l'alba ".
E  dicono  invece  a mezzogiorno  i lavoratori  e i  viandanti :
" L'abbiamo  vista  sporgersi  sulla  terra  dalle finestre del tramonto."

In inverno  coloro  che rimangono  bloccati  dalla  neve dicono:
"Essa  arriverà  saltellando   sulle  colline  con  la primavera."

E  nel calore  estivo  così dicono  i mietitori:
" L'abbiamo   vista  danzare  con le  foglie d'autunno , e  con  un soffio  di neve fra i capelli".

Tutte  queste cose  avete  detto  della bellezza , Però  in verità  non avete parlato  di essa , ma di bisogni  insoddisfatti.
E  la bellezza non è  un bisogno  , ma  un'estasi .  Non è  una bocca  assetata,  né  una mano  vuota  protesa  in avanti , ma piuttosto  un cuore  infuocato e  un'anima  incantata .
Non è  l'immagine  che  vorreste  vedere ,  né  il  canto  vorreste udire,
Ma  piuttosto  un'immagine  che vedete , e  un  canto  che udite ,  anche se  chiudete  gli occhi e  tappate  le orecchie.
Non  è la linfa nella corteccia   rugosa,  né   un'ala  attaccata  a un artiglio ,
Ma  un giardino  sempre in fiore e una  schiera  d'angeli  sempre  in volo .

Popolo  di Orphalese , la bellezza è  la vita  quando  svela  il suo  santo volto;
Ma  voi  siete  la vita, e  voi  siete  il velo.
La  bellezza  è l'eternità  che  si contempla allo specchio ;
Ma  voi siete  l'eternità , e voi  siete  lo specchio.

venerdì 26 maggio 2023

La mia Africa Karen Blixen

26--5--2023 
=Vennero   gli  arabi  , freddi  e sensuali , che  disprezzavano  la morte , e , quando    non  si  occupavano  di affari  , avevano  la mente  all'astronomia , all'algebra e ai loro harem . Insieme  vennero  i loro  fratellastri  illegittimi  , i somali , --impetuosi , attaccabrighe,  sobri  e avari ,  maomettani ferventi per  supplire  all'origine  oscura , ligi  ai  comandamenti  del  profeta più  dei  suoi  figli  legittimi.  E  vennero  i  suaheli , razza  di schiavi   e dal cuore  di schiavi , crudeli , osceni, ladri , pieni  di buon  senso e  buffoni  nati,  inclini ad  imbolsire  presto con l'età.   Giunti  là,  si  incontrarono  con gli uccelli  rapaci della zona , i guerrieri  degli  altipiani. Vennero  , masai,  silenziosi, alte  ombre nere , sottili , con lance e  scudi   pesanti , pieni  di  sospetto per gli stranieri, le  mani  dipinti di rosso  , a  vendere i loro fratelli.
I  diversi uccelli si  riunirono  e  discussero  . Un   tempo  , mi raccontava  Farah, quando  non  avevano  ancora portato  le loro  donne,  i somali  potavano  sposare solo  le figlie  dei masai.
Un'alleanza  strana  per molti  aspetti  . Perché  i somali  sono gente  religiosa  , mentre i masai  non hanno  nessuna  religione e non  si  curano  delle cose  ultraterrene. I somali  sono  puliti  e tengono molto  alle abluzioni e  all'igiene , mentre  i masai  sono  sporchi .  I somali  danno  grande  importanza  alla verginità   delle spose , mentre le ragazze masai badano  poco  alla  moralità  .  E  il motivo  era  questo : i masai  , disse  Farah,  non  erano  mai  stati  schiavi  . Non  possono  essere  ridotti  in schiavitù , come  non possono  venir imprigionati .  Rinchiusi  in prigione muoiono prima  di tre  mesi....

giovedì 25 maggio 2023

La mia Africa di Karen Blixen

 25--5--2023
= "   Le  donne  masai", disse,"  non  hanno figli e son  ben  contente  se  possono  prendere  un bambino  Kikuyu. Ne  rubano  tanti.

Gabriele D'Annunzio Elettra (1904) "Alle Montagne"

 25--5--2023
Candide  cime , grandi  nel cielo forme solenni
cui le nubi  notturne
stanno  sommerse  come  la  gregge  al pastore , ed  i  Vegli 
inclinati  su l'urne
profonde  dànno  eterne parole , e fanno  corona
le stelle  taciturne;

o Montagne , terribili dòmi abitati  da Dio ,
ove  gli  anacoreti
d'un tempo   immemorabile per  sola  virtù  di dolore 
conobbero i segreti
del  Mondo  e nelle    rocce co' i cavi  occhi  lessero   come
in  libri di profeti;

Montagne madri  ,  sacre scaturigini  delle  Forze 
pure, quando  non era
l'Uomo ; donde gioiosa  alla cieca  tenebre  sparsa
balzò  l'alba  primiera
e   alle vergini valli guidando  le  torme  dei fiumi 
scese la   Primavera;

donde  scesero  stirpi umane d'olrepossente
vita,  giù  per  aperte 
vie  più  vaste de' fiumi, stampando titaniche orme
nella  pianura inerte
che  fumigava  umida al sole purpureo , pregna 
delle  future offerte;

o Montagne immortali  ,non  parla nel  sacro  silenzio 
delle  cose ignorate
il vostro  Spirito?  Ascolta l'anima  mia  se non  giunga
un  messaggero . Deh  fate,
o Montagne  immortali , che  scenda  dai  vostri misteri
cinto  di luce il Vate!

La  speranza  e la  gioia  fuggirono  lungi dai  cuori
umani ;  e tutti  i sogni
della bellezza e tutti  i sogni  dell'arte felice
vanirono ;  e  stringe  ogni
cuore  un'arida  angoscia ;  e rugge  d'intorno  la guerra 
degli  atroci  bisogni.

Chi  finalmente  ,  sceso  a noi dalle  alture  inaccesse,
ricondurrà  la gioia?
Chi  su  la vasta  fronte  avrà  , mai  veduta  possanza,
una  luce di  gioia?
O tu  dalle Montagne  purissime , Spirito  ignoto ,
scendi  con  la tua  gioia!

Dai  culmini virginei  che  splendono  sotto  le stelle 
pie  , dalle  inesplorate 
sedi  ove  le  sorgenti  perenni cantano  inconsce
della  suprema  estate , 
dalle vene  incorrono  dei  geli , dal sacro silenzio 
delle  cose ignorate,

da  tutta  la grandezza  venerabile delle   Montagne
madri  io  t'evoco , o  puro  
Spirito   senza nome , che l'occhio  dell'anima  vede
trascorrere  l' oscuro
abisso  dove  tanto  umano  dolore  si  torce
e  schiudere  il Futuro!

lunedì 22 maggio 2023

Angelo Guglielmi da: "Avanguardia e sperimentazione 1964"

 22--5--2023
=La  crisi delle ideologie

Quali  sono i motivi  che hanno   provocato questo guasto  nel  meccanismo  della storia non è facile  appurare.  Forse  una  risposta  , anche  se parziale , possiamo  trovarla  nella  crisi  delle ideologie , altra caratteristica   inconfondibile  della nostra  epoca . Quando   parliamo  di crisi  delle ideologie  vogliamo  dire  che  è  in crisi  il valore esemplare  e normativo  delle ideologie .Di  tutte  le ideologie , oggi  esistenti  e pensabili . Nessuna   ideologia  oggi è  in grado  di offrire  una  interpretazione  esauriente del mondo  e allorché  allora  si  tenti  di utilizzarle  in questo  senso  non  possono  che produrre  falsi  significati.
Tuttavia  conviene  fare  una  precisione che  a  scanso  di equivoci non è  più  rimandabile . Se  il punto  di vista  ideologico non è  più  di aiuto  nella  sfera  dell'attività artistica , se  cioè  allo scrittore  l'ideologia  non serve ,  nel senso  che  non lo   aiuta  a dare  giusto  conto  della realtà (che  è ciò in cui  consiste  l'impegno  di uno scrittore ),  essa  è quanto  mai essenziale all'individuo dal punto di  vista  dell'esercizio del suo  impegno civile  e morale .  In   altre parole ,  se l'ideologia  non serve più  per dirci cosa  dobbiamo   pensare  del mondo , essa  ci serve e come  per dirci  come  dobbiamo  comportarci  in quanto  uomini  con  responsabilità  civili e sociali. L'ideologia è diventata  una specie  di galateo  del  vivere  sociale . Ora  stante  il valore praticistico  e strumentale cui  le ideologie si  raccomandano è inevitabile che  la nostra  scelta cada  su  quel  sistema ideologico in cui queste caratteristiche  appaiano  più  evidenti : e cioè  il marxismo. Che  dunque  intendiamo  come  un breviario  di norme  di comportamento.  Naturalmente la vitalità di  una  norma è relativa  al principio  che la  ispira.  Ed  è accettabile  nella misura  in cui  è accettabile  questo principio. Questa  dichiarazione parrebbe  di mettere in crisi il nostro discorso: essa  infatti  afferma la necessità  di accettare  un  principio  e quindi  una  interpretazione  del  reale quando  è proprio  sul  rifiuto  di questa  necessità (di questa  possibilità)  che  abbiamo  fin  qui  costruito  il nostro  discorso. Ma  le  norme  prescritte   dal marxismo   al di là  delle  giustificazioni  di prospettiva  da cui  dichiarato  di essere ispirate (e  che  in quanto  pretendono  di proporre una  idea del mondo non  sono  accettabili)  poggiano  anche  direttamente  sulle  ragioni  del diritto naturale , e cioè  su   quel tipo  di ragioni  che  si  pongono  nell'uomo come  esigenze insopprimibili e quasi  istintive  e non  come  portato  della  speculazione  intellettuale.

domenica 21 maggio 2023

Domenica =Ascensione del Signore -Anno A

 21--5--2023
Nella  solennità  pasquale  , la  risurrezione  del Signore era  causa  della  nostra  gioia;  oggi  è  la sua ascensione  al  cielo  che  ci dà  modo  di esultare , affinché noi  commemoriamo  e veneriamo  come  si conviene  il giorno  in cui  l'umiltà  della  nostra natura  è  stata  innalzata  in Cristo più  in alto  di tutto  l'esercito  del cielo , più in alto di tutti  gli ordini angelici , ed  oltre la  sublimità  di ogni  potenza , fino  a condividere il trono  di Dio  Padre.  è  su  questo  ordinamento  delle opere  divine  che noi  siamo   stabiliti, che  noi  siamo  edificati  :   la grazia  di  Dio  diviene  , infatti, più  meravigliosa  nel momento  in cui  fa  che  la fede non  dubiti  , che  la speranza  non vacilli , che  la carità  non  si  affievolisca quando  è  scomparso  alla vista  degli uomini ciò  che  a buon diritto  doveva  loro  ispirare rispetto.  Tale  è, infatti  , la  forza  propria  ai  grandi  spiriti, tale  è la  luce propria  alle  anime  particolarmente  fedeli:  essa  consiste nel  credere instancabilmente  a ciò  che  gli occhi  del corpo  non  vedono , e  a  fissare  il proprio   desiderio là  dove  lo sguardo  non può  arrivare.
    San   Leone  Magno

sabato 20 maggio 2023

Giovanni Pascoli da "Canti di Castelvecchio, 1903"

20--5--2023

        La   mia  sera

Il   giorno  fu pieno  di lampi;
ma ora  verranno  le stelle,
le tacite stelle. Nei  campi
c'è  un breve  gre  gre  di ranelle.
Le  tremule  foglie  dei pioppi
trascorre  una  gioia  leggiera.
Nel   giorno, che lampi!  che  scoppi!
            Che  pace,  la sera!

    Si  devono  aprire  le stelle 
nel cielo sì tenero  e vivo .
Là  , presso  le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di  tutto  quel  cupo  tumulto,
di tutta  quell'aspra  bufera ,
non resta  che  un dolce  singulto
        nell'umida  sera.

è,  quella  infinita  tempesta,
finita  in un rivo  canoro.
Dei  fulmini fragili restano 
cirri  di porpora e  d'oro.
O  stanco  dolore , riposa!
La nube nel giorno più  nera
fu  quella  che  vedo più  rosa
        nell'ultima  sera.

Che  voli  di rondini  intorno!
che gridi nell'aria serena!
La fame  del  povero giorno 
prolunga  la garrula  cena.
La parte  , sì  piccola  , i nidi 
 nel giorno  non l'ebbero intera.
Né io...e che  voli,  che gridi,
        mia  limpida sera!

Don...  Don... E  mi dicono , Dormi!
mi  cantano , Dormi!  sussurrano,
Dormi!  bisbigliano , Dormi!
là, voci  di tenebra azzurra...
Mi  sembrano  canti  di  culla ,
che fanno  ch'io  torni  com'era..
sentivo  mia madre ...poi nulla ...
        sul  far  della sera.

=il mio pensiero  alle genti di Romagna, è una poesia del Pascoli, che si chiude con la speranza, dopo la tempesta; la speranza di uscire da questa brutta realtà, e di potere  serenamente riprendere il cammino della vita.

Enrico Pea da "La Maremma"

 20--5---2023
                    Il  Pellegrino
Una   volta  passò  un pellegrino   a piedi  scalzi nei   sandali da frate e con  un mantello  come quello  degli  incappati .   Palmira  e  il fratellino  gli  andarono  dietro  fino  al cancello  della ferrovia. Qui  il Pellegrino  domandò  al casellante  dell'acqua  per riempire  una    fiaschetta  che  portava  a tracolla sotto il mantello . Il  casellante  voleva  dargli  anche  del pane ,  ma il Pellegrino  non lo volle , e  mostrò  il tascapane ; ne   aveva  ancora  un pezzetto ,   bastante  fino  alla  sera  di quel  giorno.  Il casellante  , poiché  gli aveva  dato  l'acqua   e offerto  il pane,  si credeva  in diritto  d'interrogarlo . Gli  aveva  fatto  la carità  dell'acqua  e  gli  avrebbe   dato  anche  del pane  e anche  del vino , ma  così  , per  vaga  umanità , non  perché  lo  ammirasse . Lo  interrogava  dunque  per curiosità  ed anche  per dileggio.
    Il   Pellegrino si era fatto  pensiero  e poi  si rivolse  con  umiltà  al casellante ,--Non  prendete questo mio gesto  per disprezzo , ma  io  non  posso  accettare  nulla, se  non mi è  offerto  in nome  di Cristo.
    Si  levò  da tracolla  la zucchetta e con  un gesto   doloroso  rovesciò  l'acqua  sulla  prima  verga  più prossima al casello.
--Che   Iddio  vi illumini!
Oltrepassò   il cancello  e continuò  la sua via.
Palmira  e il fratellino  lo seguirono ancor  per un po' , e  quando  furono  lontani dal  casello tanto  che il casellante non avrebbe potuto  vederli.  Palmira  raggiunse  il  Pellegrino  e gli disse:
--Datemi  la zucchetta  che vado  a riempirla   io a  questa  casa.
Il  Pellegrino  restò  interdetto  per  un poco  , ma  poiché   la bambina insisteva , si tolse  la  zucca  da tracolla   e la porse   alla bambina  . Era  commosso , e  prima  di mettersela  al collo   per sé  domandò:
--Ma  tu,  almeno,   mi    offri  quest'acqua  in nome di Cristo?
La  bambina  disse  subito:
---Si, si.
Allora  il Pellegrino levò  lo  zipolo  della  fiaschetta  e bevve  con  l'avidità  di chi  ha  da  spegner un'arsura.

Ugo Betti da "Il re pensieroso"

20--5--2023

        Primavera

    Quando  il  cielo  ritorna  sereno
come  l'occhio  di una  bambina,
la primavera  si sveglia . E cammina
per  le  mormoranti  foreste,
sfiorando  appena, 
con  la  sua veste
color  del sole,
i bei  tappeti  di  borraccina.
Ogni   fil  d'erba  reca  un  diadema,
ogni  stilla  trema .
Qualche  gemma  sboccia
un po'  timorosa ,
e porge  la  boccuccia  color  di rosa,
per   bere  una goccia 
di rugiada ...
Nei  casolari 
i vecchi  si fanno  sulla  soglia 
e  guardan  la terra
che germoglia.
A  notte  le  raganelle 
cantan  serenate alle piccole stelle.
I  balconi si schiudono
perché  la notte  è   mite;
e  qualcuno  s'oblia ,
ad  ascoltar  quel  che  voi dite
alle  piccole stelle,
o  raganelle
malate di   malinconia.
 

venerdì 19 maggio 2023

La mia Africa Karen Blixen

 19--5--2023
=    Se  non  li paralizza  e li agghiaccia  il terrore   dell'ignoto , gli  indigeni  ,  all' ospedale  , non  fanno  che  lagnarsi  e brontolare,  architettano  piani  di fuga , piani  di  cui  fa parte  anche  la morte ,  che   di lei  essi  non hanno  paura .  I medici   europei  che   hanno  costruito  gli ospedali  e son  riusciti  con non  poca  fatica  a trascinarvi  gli  ammalati ,  lamentano  amaramente  che  gli  indigeni  non conoscono  la gratitudine  , che  accolgano  tutto  quanto  con  la  stessa  indifferenza .
Per  i bianchi  , questo  lato  dello spirito  indigeno  è  irritante, è  una  mortificazione . è  vero, gli  indigeni accolgano  tutto  con  la  stessa  indifferenza  , si  può  far  ben poco , per loro ,  e  ciò  che si fa svanisce e non  se ne  parla più;  non  ringraziano  e non  serbano rancore e,  anche  a volerlo , non  ci si  può  mutar nulla.  è  un  tratto  che  sconcerta ;  sembra  annullare  la  nostra  esistenza   individuale, costringerci  a sostenere un ruolo  che non  si è  scelto  , quasi  fossimo  un fenomeno  della natura , la  pioggia  o il sereno.

=Il racconto della scrittrice , mi porta a tanti anni fa , e ad dialogo , con delle suore missionarie, andate in Africa.  Il villaggio è il cuore della società africana, è la famiglia;  il parto   avviene  normalmente , nel villaggio , e la donna viene assistita , da una donna anziana , che funge da ostetrica, per la sua esperienza empirica.  Le donne non vanno in ospedale se non quando  si trovano in serie difficoltà.
Una  ultima esperienza, i vaccini per il COVID, che  dati alle popolazioni africane sono stati buttati via, o l'atteggiamento " stupido"  che  africani qui in  Italia, per il vaccino ,  mostravano terrore per l'ago. Sono  popolazioni  fortemente primitivi , e fortemente ignoranti, difficilmente possano  integrarsi nel nostro contesto sociale. Ciò che  vediamo,  apparentemente come integrazione, non è altro che una scimmiesca   copiatura del nostro vivere, perché in ciò vedono una superiorità che loro vogliono raggiungere. Ma  in definitiva non rappresenta una reale vita come  ci si aspetta.

Alla popolazione dell'Emila Romagna

 19---5--2023
Le  immagini  dei TG,  sono eloquenti,  un pensiero , alla popolazione , siete nel mio cuore e nelle mie preghiere.  Una  preghiera per chi ha perso la vita  in questa  tragedia.
Ed un augurio , che possa questa laboriosa gente, rinascere  , dalla  tragedia, recuperando sicurezza, e lavoro,  dimenticando  l'oggi spaventoso.

mercoledì 17 maggio 2023

Le mie riflessioni barbare

 17--5--2023

    Il  mito  di Medea
Lo spettacolo al teatro di Siracusa, "Medea", mi porta  alla mente il film, che in questo inverno , ho visto  a Milano: "Saint--Omer"  di  Alice  Diop, e nello steso tempo mi porta  alla cronica italiana di questi anni.

="Nel  giugno  del 2016  ho assistito  al processo  di una  donna  che aveva  ucciso  la figlioletta , abbandonandola su  una spiaggia in Francia  con l'alta marea.  Ho pensato che la donna avesse  voluto  offrire la figlia al " mare", una "madre"  ben più potente di quanto non potesse  esserlo  lei stessa . Ispirata da una storia vera e spinta da un'immaginazione intrisa di figure mitologiche , ho scritto questo film con lo scopo di scrivere una rivisitazione contemporanea del mito di Medea . Ma  nulla  procederà  come  aveva previsto.  Ho  voluto  girare questo film  per sondare l'indicibile mistero di essere  madre"  Alice  Diop

=Conosciuta  fino ad oggi  per i suoi documentari  su temi sociali , Alice Diop  debutta nella  fiction  ispirata da una storia vera. Un crimine che  nel 2013  ha scosso  la comunità di Saint -Omer , dove una donna ha ucciso la sua bimba e poi l'ha  abbandonata  sulla spiaggia  di  Pas-de-Calais.  Il film , che prende il titolo dal luogo  dei fatti , ripercorre il suo  processo attraverso gli occhi di una scrittrice incinta del suo primo figlio . Dramma  tutto femminile che racconta con precisione psicologica e partecipazione il retaggio sociale e umano della protagonista , incastrata tra un passato doloroso e un futuro  incerto

Il mito di Medea è antico, evoca un dramma umano, che con  molta probabilità  ha da sempre  accompagnato , la storia dell'uomo.  Ma  che oggi  emerge mostruosamente  integro,   provocando molta indignazione;   perché  sembra impossibile nel terzo millennio,  ma l'uomo  nonostante la conoscenza, la tecnologia, nella sua essenza umana è costantemente sempre uguale.  Ciò , che fa paura e la forte ricorrenza  di questo mito , nella nostra società, e ancora una volta possiamo   affermare con assoluta certezza , che la nostra società , sta'  vivendo momenti drammatici.  Il nord del mondo , grasso e pasciuto, ha disumanizzato se stesso!
Il primo problema che si evidenzia , in questo processo di disumanizzazione è  la mancanza del sentimento "AMORE"  l'uomo  ha bisogno di amare e di essere amato;  di conseguenza l'incomunicabilità   è totale, l'uomo non amando, diventa un'isola,   è solo e immerso in un rumore intenso ed assordante. La tecnologia , con quel stupido smartphone, ha reso l'uomo più solo,  e come dico speso, gli italiani , sono affetti di una grave sindrome di idiozia.  La chat, non è dialogo, non  è amicizia, non è vera vita   sociale, umana.
L'amore è il sentimento, fondamento della vita umana, non solo come ho già affermato perché l'uomo ha bisogno di amare ed essere amato , ma perché , questo   sentimento permette  all'uomo di prendere coscienza di se , di esistere, "Io sono", e nello stesso tempo, egli si apre all'altro, "tu sei". Prendendo a prestito Fromm,  l'amore è il sentimento che permette all'uomo di relazionare con  l'uomo(il suo prossimo).  Senza l'amore , non esiste comunicabilità, ma come afferma Pirandello, l'uomo non può comprendere l'altro , perché ciascuno di noi, ha un interiore proprio, che proviene dalla  personale esperienza di vita. 
Il rapporto  all'interno della coppia è dettato dalla qualità dello stesso;  esistono due modi che stabiliscono il rapporto  di coppia:  Eros, in questo caso esiste, un dominante e un dominato, il rapporto sessuale da solo non riempie  l'interiore dei due;   Amore, il sentimento per eccellenza dove, il rapporto della coppia si basa sul  rispetto, dialogo, protezione, vicendevole.  L'amore , porta ad  rapporto stabile, e duraturo che cresce nel tempo;  l'eros porta , ad un rapporto,  precario,  destinato a finire.
Oggi, i troppi rapporti di coppia ,sono fortemente, condizionati , dal tipo di rapporto,  Eros.  Ma in questo caso , i bambini nati, diventano, delle semplici pedine, nelle mani dei loro genitori.
Quando si rompe un legame , condizionato da Eros, il dramma  è grave,  e può portare ad odio, fino ad uccidere , il femminicidio, la morte della madre e dei figli, ed il mito di Medea è vivo. Basta pensare , al caso di Mascalucia,  ma ce ne sono molti altri.
Alcuni anni, e non molti,  dei fatti di cronaca, la morte , terribile, di un bambino, qui in Sicilia , per la violenza subita da parte del nuovo partner della donna. Ancora una volta entriamo nei miti, ma questa volta, donne, vuote, che diventano sacerdotesse, di nuove divinità, i loro , maschi offrendo in sacrificio, i bambini nati da un rapporto di Eros  con un altro partner.
Non possiamo giustificare , tutto questo affermando che tutto ciò è frequente solo in determinate frange sociali.  La società è in estrema sofferenza, bisogna avere il coraggio di  analizzare con occhio clinico, da parte di personale specializzato, per trovare la via per uscirne.
Stiamo correndo ,come matti , fermiamoci e prendiamo fiato, un lungo respiro, e poi è  compito di tutti , secondo le proprie competenze affrontare il problema.


martedì 16 maggio 2023

da: "Jazz, musica d'oggi" M. Cerri

16--5--2023
    = La  musica  jazz deve essere considerata differentemente da tutta  l'altra musica ;  essa deve  essere giudicata come un fenomeno  a sé,  che ha  quindi  delle  proprie  leggi ben  diverse da quelle  che sono  caratteristica  della musica  da camera, della musica  sinfonica , ecc.. Nell'altra  musica  lo  strumentista  è solo esecutore e come  tale potrà  esplicare solo doti di interpretazione;  nella musica jazz   esso è invece  anche creatore.  Questo  accade  perché il solista  di jazz si vale di temi di cui dell'esecutore altera più o meno la linea melodica,  tenendo   però conto della base  armonico-ritmica  d'origine;  questa improvvisazione  il  più delle volte  è tale   per  cui la  melodia   non ha nulla  in comune   con quella originale  se non il fatto di poter essere applicata   alle stesse armonie ;  perciò  il  tema    non è che una base  ,  un canovaccio  su cui esplicare le proprie  qualità  creative. Se perciò  poca   differenza  vi sarà  fra  un pezzo sinfonico  eseguito da due diverse  orchestre  sinfoniche , molta di più  vi sarà  fra   lo stesso tema   interpretato  da due diverse orchestre di jazz.
 Risulta  quindi  evidente che l'improvvisazione  deve   possedere  delle qualità che non  occorrono  aghi esecutori  di altra musica  e che quindi   la musica jazz viene ad effettuare negli strumenti  una specie di selezione per cui,  se un individuo   è un buon  esecutore di musica classica , non è detto  che possieda  le qualità  per essere un buon musicista jazz.
Un elemento di capitale importanza  e senza  il quale  non si può parlare  di musica  jazz è lo "swing"  parola sul cui significato credo    pochissimi   abbiano le idee  chiare.
Per noi lo"  swing"   è l'elemento   fondamentale  della musica   jazz  e rappresenta  un fattore  estetico   che viene   riconosciuto  ed apprezzato   solamente  da  chi  è già   iniziato  alla  musica  jazz. Però  riteniamo  che esso  non sia l'unico   fattore estetico  di questa musica ,  infatti  ne esistono altri  comuni   alla musica tradizionale  che possano    appunto per questo   venire apprezzati   anche da persone  dotate di ottima   competenza musicale , ma  sprovviste di competenza  specifica  nel nostro  campo.  Questi  altri fattori hanno  per noi  un significato quasi trascurabile  in un pezzo   di jazz  in cui lo swing  sia  del tutto  assente;  ne  acquistano invece molto di più e vengono  valorizzati  quando  vi coesiste lo swing in  quantità  più  o meno  accentuata.

=Amo la  musica jazz, ma amo molto anche la musica classica,  il mio approccio alla bellezza delle arti come   la musica è secondo il sentire della mia anima.  Non amo vedere, sentire , in modo razionale ciò che  è  espressione dell'anima dell'uomo.

Vincenzo Monti da: Bassvilliana "Si prepara il regicidio"

 16--5--2023
    Muto de  bronzi' il sacro squillo  , e mute
l'opre   del  giorno , e  muto  lo stridore 
dell'aspre incudi  e delle seghe argute;

    sol per  tutto un bisbiglio ed un  terrore ,
un  domandare , un  sogguardar sospetto,
una  mestizia che  ti  piomba  al  cuore;

    e  cupe  voci  di  confuso affetto,
voci di madri  pie  che gl'innocenti
figli  si  serran  trepidando al petto,

    voci  di spose   che  ai mariti ardenti 
contrastano  l'uscita e sulle  soglie 
fan  di lacrime intoppo  e di  lamenti.

    Ma  tenerezza  e carità  di moglie
vinta  è  da furia di maggior possanza ,
che  dell'amplesso coniugal gli scioglie.

    Poiché  fera  menando oscena  danza ,
scorrean  di   porta in porta  affaccendati
fantasmi di terribile  sembianza;

    de'  Druidi  i  fantasmi  insanguinati,
che fieramente dalla  sete antiqua
di  vittime nefande  stimolati,

    a  sbramarsi venian  la vista obliqua
del  maggior  dei misfatti onde  mai  possa 
la loro superbir   semenza iniqua.

    Eran  in veste d'uman  sangue  rossa;
sangue e tabe grondava    ogni  capello,
e ne cadea  una pioggia ad ogni  scossa. 

    Squassan  altri  un tizzone  altri  un flagello
di  chelidri e di verdi  anfesibene,
altri  un nappo  di  tosco altri  un coltello;

    e   con quei  serpi  percotean  le schiene
e le fronti  mortali, e fean  , toccando 
con  gli arsi  tizzi , ribollir le vene.

    Allora  delle case infuriando
uscian le genti , e  si  fuggia  smarrita 
da tutti i petti la pietade in bando.

    Allor  trema la terra  oppressa e trita 
da cavalli , da  rote e  da pedoni;
e ne mormora l'aria sbigottita;

    simile  al  mugghio  di remoti tuoni,
al  notturno  del  mar  roco  lamento ,
al  profondo ruggir  degli  aquiloni.

La mia Africa karen Blixen

 16--5--2023
=Gli  europei  hanno  perso  la facoltà  di  creare   miti  e dogma,   e, per soddisfare  questo   bisogno  umano  , devono  ricorrere  al retaggio del passato.  La  mente  dell'Africano  invece ,  si  muove  con facilità   e naturalezza  per quei   sentieri  profondi e oscuri  . è un dono  che  si nota subito  nei  loro rapporti con i bianchi.

domenica 14 maggio 2023

Kahlil Gibran "Il Profeta"

14---5--2023
=Allora   un  eremita  che visitava  la città  una volta l'anno, si fece avanti e disse :Parlaci del Piacere . 
Ed egli rispose:
Il piacere  è un canto di libertà,
    Ma  non è la libertà.
è la fioritura  dei vostri desideri,    
    Ma non è  loro frutto.
è una profondità che invoca  un'altezza ,
    Ma  non  è  né  il mare né il cielo.
è   l'ingabbiato  che prende il volo,
Ma  non è spazio racchiuso.
    In verità il piacere  è una canzone di libertà.
    E io  vorrei  proprio  che voi la cantaste con pienezza  di cuore, senza  però  perdere il cuore nel canto.
    Alcuni  dei vostri  giovani  cercano  il piacere  come  se fosse tutto , e  vengono  giudicati  e  biasimati.           Io  non li giudicherei , né  li biasimerei.  Li  lascerei  cercare.
Poiché  essi  troveranno  il piacere , e  non soltanto il piacere;  sette  sono  le sue sorelle , e  la più  insignificante fra  esse  è  più bella del piacere.
    Non  avete sentito  parlare di quell'uomo  che    scavando  nella terra  in cerca  di radici scoprì un   tesoro?
E  alcuni  anziani  ricordano i piaceri con    rimorso  come colpe  commesse nell'ubriachezza.
Ma  il rimorso è  il rannuvolamento    della     mente  e non il  suo  castigo.
Dovrebbero   ricordare  i loro piaceri con   gratitudine, come farebbero  per  il raccolto di    un'estate .  Però  se il  rammarico li conforta , lasciate che si    confortino.

    E   vi sono  quelli tra  voi  che  non sono  né  giovani    per cercare , né  vecchi per ricordare;
    E nella    loro paura di cercare e ricordare   rifuggono  da tutti i  piaceri  per timore di trascurare  o  di  violare lo spirito;
    Ma persino  nella loro rinuncia è il piacere ;    e così  trovano  anch'essi  un tesoro , sebbene cerchino  radici  con  mani tremanti.
    Ma  ditemi , chi  può offendere lo spirito?
Può l'usignolo  offendere il silenzio della notte , o la  lucciola  le stelle?
E  potrà  la vostra fiamma o il vostro fumo , opprimere il vento?  Voi  pensate che  lo spirito  sia  una  pozza  d'acqua  cheta    che si possa  agitare con un bastone?
Spesso  nel negarvi  un piacere non fate altro che immagazzinare il desiderio nei recessi del vostro essere .   E  chissà   che ciò  che sembra  omesso  oggi  non aspetti il domani?  Persino il vostro  corpo  conosce  il  suo  retaggio e  il suo legittimo  bisogno e non  si  lascerà  ingannare.
    E  il vostro corpo  è l'arpa  della  vostra anima , spetta  a voi  trarne dolce musica o suoni  confusi.

    E  ora in  cuore  vi chiedete:"  Come distingueremo, nel piacere , ciò che è buono  da ciò  che non è  buono?"
Voi andate nei  vostri  campi e giardini ,  e     apprendete che il piacere dell'ape consiste nel  raccoglier il miele dal fiore  .
    E  che anche  il piacere del fiore  consiste nel  cedere il suo miele  all'ape.
    Poiché  il  fiore  è  sorgente  di vita , 
    E  l'ape per il fiore è  un messaggero d'amore, 
    E per entrambi, ape  e fiore , il dare e ricevere  piacere è una  necessità  e un'estasi.
    Popolo  di Orphalese, nei vostri   piaceri siate come  le api e i fiori.

sabato 13 maggio 2023

Guillaume Apollinaire = Calligrammes "L'Avvenire"

 13--5--2023
Solleviamo    la paglia
Guardiamo  la neve
Scriviamo  lettere
Aspettiamo ordini

Fumiamo  la pipa 
Pensando  all'amore
I gabbioni  son lì 
Guardiamo  la rosa

La fonte  non s'è  inaridita
Né   la paglia   d'oro è sbiadita 
Guardiamo l'ape 
E  non pensiamo  al domani

Guardiamoci  le mani
Che  sono  la neve 
Sono  l'ape  e la rosa
Nonché  il domani.

=  dedico  questi versi,  al popolo ucraino, che con coraggio combatte per la propria libertà,  difendendo,  l'identità di popolo.  Nella speranza che al più presto, si possa  ritornare alla pace e  alla normalità.

Franco Fortini =Ringraziamenti

 13--5--2023
Principi  potenti cuoi
principi  unghie di marmo,
signori di tutti noi,
voi di invisibili armi,
voi  che ci avete creati
ciechi  e quieti  come merci
sigillate  nei  mercati,
come visceri lerci
dei  macelli , che vanno
nei vostri  splendidi  autoclavi,

sazi nei doponatali
vi  ringraziano  gli schiavi.

venerdì 12 maggio 2023

Ora è tempo, serenamente di dire : grazie , al mio gruppo di tanti anni fa

 12--5--2023
Prima di iniziare debbo fare una premessa, ho tre nomi di battesimo, ed un quarto, dell'oblazione  benedettina, ho giocato con i miei nomi ,  tenendo fermo il cognome , per costruire i miei acoount  sia su  google, sia su facebook,  che su twitter.  E  poi  pubblico sui social, ciò che scrivo sul mio blogger.
Desidero  parlare di una grande esperienza , nella mia vita, fortemente positiva, avvenuta molti anni fa , ai tempi del quinto anno superiore, alla vigilia dell'università.
Il  mio amico, Pippo Russo, ci eravamo conosciuti da poco,(  non ricordo   come), mi invitò ad una riunione di ragazzi , che si teneva nella sacrestia della parrocchia  Cristo Re , di Belpasso.   
Quell'incontro è ancora  vivo nella mia  mente,  perché  mi sono ritrovata con  i miei vecchi compagni delle scuole elementari (al collegio   Bufali),  e scuole medie al collegio Magrì.  Dopo le medie ci eravamo dispersi perché ognuno di noi aveva scelto, una  strada  diversa, nel cammino degli studi superiori.
Ma l'incontro   più  importante, fu quello con  Gianni  Locastro, non ci vedevamo dalle elementari, perché lui era entrato in seminario. 
Il gruppo,  era ancora in via di formazione,  e iniziava la sua attività, con un impegno particolare, la raccolta di cartone e stracci da vendere per  poi evolvere il ricavato , ad un lebbrosario del Brasile. Dove operava come Sacerdote  missionario Don Pippo Sardo(ricordo così il nome);  così venni a conoscenza di  Raoul  Follereau,  e d'allora continuo ad interessarmi , con l'AIFO .
Ma l'azione sconvolgente fu il  "recital", con il quale, si affrontava una lettura più diretta, vera del Vangelo e di  Gesù.     Ed è quest'ultima   attività, che ebbe un peso su tutto il mio futuro.  Perché, io che fino a quel momento vivevo il mio essere cattolica, tranquilla, senza scosse dentro il ritmo della consuetudine, del rito, delle devozioni, mi  portò a pormi nuovi  interrogativi.  Iniziai lentamente a maturare  il senso critico, nei riguardi della normalità, a vedere con nuovi occhi, e soprattutto, a  capire che ciò che sembrava cristianesimo era fin troppo ipocrisia e falsità.
Dal  gruppo uscii, dopo un po', quando con i primi anni di università , gli impegni, le nuove esperienze e prospettive cambiarono. E  ritornando ad un'apparente consuetudine, ritornai nella mia parrocchia per uscirne definitamente alla fine , degli anni settanta. Mi ricordo ancora l'ultima   Santa Messa, quando uscendo dalla chiesa, voltatomi indietro salutavo Gesù, affermando, che io non sarei più andata a trovarlo in quella chiesa, dove tutto mi parlava di falsità e di ipocrisia.
Rimasi fuori della  chiesa, per circa un anno, con nel cuore l'amarezza, che la chiesa che mi circondava non era veramente luce di Cristo.   Era una giornata   di marzo  o giù di li , quando mi misi in cammino,  per andare in chiesa , ma  a  Borrello, li c'era il  parroco della mia infanzia, ma non ho cercato il Sacerdote, il mio incontro era con lui. Mi ricordo  le parole  che ho rivolto a LUI :"    senza di te non posso vivere, ma non voglio entrare a Belpasso, ti, prego guidami, aiutami ad uscire da questo ambiente!".
Ancora per l'università , viaggiavo, la chiesa di Catania mi era sconosciuta, sono andata all'avventura;  vicino agli istituti di via Androne , piazza Santa Maria  del Gesù, c'è la chiesa omonima ed il convento dei padri francescani, è stato il mio contatto con la chiesa di Catania, ed è stato fortemente positivo.  Da questo primo passo è  iniziata un'avventura,  tutta meravigliosa, che mi ha fatto crescere, e giungere alla maturità di  fede  che ho oggi.  Nei primi anni ottanta il mio  soggiorno , a Roma  nel convento delle suore francescane missionari di Maria, di via Giusti. Una esperienza meravigliosa, che conservo   nel mio cuore.
E poi Catania, come ho sempre  raccontato.
Un grazie al mio vecchio gruppo, per avermi permesso di  crescere, di sollecitare quel senso critico, che ha prodotto molti frutti.
Un grazie a tutti coloro che ho incontrato lungo il mio cammino e con grande saggezza mi hanno accompagnato , in questo che è il mio cammino.  Sono convinta che la ricerca  di Dio è fondamentale per tutti gli uomini, ma è   fondamento del cammino del credente.
Sono certa che Lui sia stato la mia guida , e mi ha sostenuta mediante , i sacerdoti ,  i religiosi, e le religiose , che ho incontrato.
E  poi il tuffo nell'inferno , della feccia belpassese, della parrocchia S.S Immacolata di Belpasso, con il fango di mos. Lanzafame , il prete di campagna mio nemico.
Quando  da bambina  e da adolescente frequentavo la parrocchia, il popolino non c'era, oggi c'è solo il popolino. Se da una parte è giusto che anche il popolo, finalmente, entri in chiesa in modo attivo. Bisogna che questa gente venga educata, il lato negativo consiste nel fatto che non solo , è gente che difficilmente si faccia guidare, ma la parrocchia è per questa gente uno strumento per un riscatto sociale.
A  mons.  Lanzafame:
Era per lei molto difficile ,incomprensibile  , il mio cammino spirituale ,  fino al punto di doverlo coprire, con le sue menzogne, ed infamie?
Per lei è più facile , la figura della cocotte  convertita?
La peccatrice, immagine femminile, evangelica,  è  da ricondurre al medioevo,  e alla santa inquisizione;  una formazione bigotta mediocre da vero baciapile, che squallore!
Ha   coperto con infamie e menzogne, la dignità, e l'onestà di una ragazza onesta, utilizzando il proprio  sacerdozio come arma di potere!

Salmo 42,4-6

 12--5--2023
    "Le  lacrime  sono  il mio pane  giorno e notte,  mentre mi dico sempre. : "Dov'è  il  tuo  Dio ?". Questo  io ricordo  e l'anima mia si strugge : avanzavo  tra la folla , la precedevo fino alla  casa di Dio,  fra canti di gioia e di  lode  di una  moltitudine  in festa .
Perché  ti rattristi  anima mia , perché  su di me gemi?  Spera  in Dio :  ancora potrò lodarlo , lui, salvezza del mio  volto  e  mio  Dio.

La mia Africa di Karen Blixen

 12--5--2023
L'Africa  e l'Europa  hanno  della giustizia  due  idee diverse ,  incompatibili  fra loro.  Per  l'africano c'è un  solo  modo di  contrabbilanciare le  catastrofe dell'esistenza;  dare qualcosa in cambio. I   moventi  di un atto   non contano, per lui .  Se  hai  aspettato  il tuo nemico  per tagliargli la gola nel buio  , o se ,  mentre abbattevi un albero ,  un pazzo  è passato sotto  e ci  ha  rimesso la pelle ,   rispetto  alla punizione non fa    differenza,   agli occhi degli indigeni La  comunità  ha subito una perdita e  deve  essere risarcita in qualche  modo , da  qualcuno. L'indigeno non perde tempo a spremersi il cervello per pesare  meriti e colpe; ha paura, forse,  di essere condotto troppo lontano, oppure  pensa  che queste   cose   non spetti a lui giudicare.  Invece,  con    ragionamenti capziosi  e  interminabili, cerca    di trovare  il modo  di valutare  in  pecore e capre  il delitto  o il disastro   che sia  , il tempo non conta,    per lui ;  ti conduce solamente in  un sacro labirinto  di sofismi.

=un  problema , che non viene messo in evidenza in, questi sbarchi, è  la mentalità  di quei popoli.  Si vede solo , una verità ovvia, e non si va oltre.  Ma, è, anche vero che non si affronta il problema, in modo razionale, ma   guidati  dallo  stato emotivo collettivo.  Ciò, non farà mai affrontare , questa drammatica vicenda nel modo giusto.  Il   parlare, il raccontare , deve essere misurato attentamente, perché  non necessariamente è la verità  oggettiva come la conosciamo noi , nel nostro mondo.

giovedì 11 maggio 2023

Eugenio Montale = Ossi di seppia--Mediterraneo---

 11--5---2023
Ho   sostato  talvolta  nelle  grotte
che  t' assecondano, vaste
o anguste , ombrose  e amare.
Guardati  dal  fondo gli sbocchi
segnavano  architetture
possenti  campiti di cielo.
Sorgevano dal tuo petto
rombante  aerei templi,
guglie scoccanti  luci;
una città di vetro  dentro l'azzurro  netto
via via si discopriva  da ogni  caduco  velo 
e il suo  rombo non era che un sussurro.
Nasceva dal flotto  la patria sognata
Dal subbuglio  emergeva l'evidenza .
L'esiliato rientrava  nel paese  incorrotto .
Così  ,  padre, dal tuo  disfrenamento 
si afferma  , chi  ti  guardi, una legge  severa.
Ed   è vano   sfuggirla:  mi condanna
s'io  lo   tento anche un ciottolo
ròso sul mio cammino,
impietrato soffrire   senza nome,
o l'informe rottame 
che gittò fuor  del corso la fiumara 
del vivere  in un fitto di ramure  e di  strame.
Nel destino che si prepara
c'è  forse per me sosta,
niun'altra  mai minaccia.
Questo  ripete il flutto  in  sua furia incomposta,
e questo  ridice il filo   della bonaccia.

mercoledì 10 maggio 2023

Le mie riflessioni barbare

 10--5--2023
Ieri  , giornata  dell'Europa, o festa dell'Europa, il mio augurio e la mia speranza, che l'Europa come  popolo possa sempre  più crescere nella consapevolezza   di essere un solo popolo, ricco nella sua variabilità.  
I  nuovi continenti , in particolare le Americhe , sono stati colonizzati da europei, mi riferisco in modo particolare a  quei territori che oggi costituiscono gli USA.  Un gruppo di coloni consapevoli dei nuovi ideali nati nel vecchio continente ,  hanno dato vita ad una grade realtà, cresciuta nei due secoli, oggi è la grande potenza, non certo tutto funzioni alla  perfezione, non tutta la sua storia è bella , ma esiste.
l' Europa , il vecchio continente,  cultura e civiltà  occidentale, riuscirà , a  creare la sua unità?
Ancora aleggiano mediocri sentimentalismi  nazionali. quelli  stessi che hanno permesso da secoli massacri ed orrori;  ancora ci si chiude nel miserabile orticello  privato , con idiozie "patriottiche".
Una Europa grande culturalmente e sempre mediocre politicamente!
Nel nuovo mondo dobbiamo imparare a crescere ,come un solo popolo, capace  di dare un'impronta deversa da quella delle altre nazioni.  Noi siamo l'occidente, noi siamo la cultura e la civiltà occidentale , e alla luce di questo dobbiamo costruire il nostro futuro. Abbiamo già dimostrato con la costituzione dell'EU,  il nostro modo di vivere entro quei valori che noi abbiamo creato, dobbiamo avere il coraggio di procedere   nella costruzione di questa realtà.
Auguri  Europa!

martedì 9 maggio 2023

La mia Africa di: Karen Blixen

9--5--2023
=Gli  indigeni  erano  l'Africa  in corpo  e sangue. L'alto  vulcano estinto  di  Longonot,  che  si  erge sulla  valle  del Rift ,  i grossi  alberi di  mimosa lungo  i fiumi ,  l'elefante  e la giraffa, non erano  vera Africa  più  di loro , figurette  sperdute in uno scenario immenso. Erano  espressioni diverse di  un'idea unica , variazioni sullo  stesso tema .  Non  un  ammassarsi  congeniale di  atomi   eterogenei,  ma  un  ammassarsi   eterogeneo  di   atomi congeniali , come  la   foglia di quercia e la ghirlanda  rispetto  all'oggetto  fatto  con legno  di quercia.  Noi,  coi  nostri  stivali  e la  nostra  eterna fretta ,  siamo  spesso  una  stonatura nel  paesaggio  .  I    negri invece appaiono  in perenne  armonia  con  esso:  quando  sono  in viaggio,    alti, snelli, scuri  e con gli occhi  scuri,  sempre  in fila  indiana,  tanto  che perfino  le grandi  vie  del traffico  indigene non   sono  altro  che  viottoli  , o quando  lavorano la terra o   pascolino le bestie o fanno    le loro  grandi  danze  , o  raccontano  una fiaba , è  l'Africa  che è  in  viaggio, che   danza  ,  che racconta . Sugli  altipiani , tornano   in mente  le parole del poeta:   
Sempre mi  è parso
nobile  l'indigeno
e  insulso  l'immigrato.

Le_suore_benedettine.mpg

    
9----5---2023
Ho  trovato  questo video su    Youtube,   spero che una volta pubblicato , possa essere aperto e visto.
è  un  servizio molto vecchio, mi ha commosso, vedere Madre Giovanna. Un saluto caro alle monache di San Benedetto, sono   sempre nel mio cuore.
        
                        

lunedì 8 maggio 2023

Angelo Guglielmi= Premesse e fini dell'Avanguardia da : "Avanguardia e sperimentalismo" (1964)

8--5--2023

L'impossibilità  della storia
Quando  denunciamo  l'impossibilità  della storia  naturalmente  non  ne  affermiamo la sua  inesistenza, non  pretendiamo  di dire  che   la storia  si  è arrestata : e come potremo?   anzi  , forse  , mai  come  oggi  la storia  si è   espressa e si  esprime  con maggiore  virulenza  e forza.  Tuttavia  qualcosa  è accaduto per cui  essa  storia  è  diventata   inservibile ,     ha finito di essere una  possibilità   per l'uomo ,  cioè,  come  è sempre  stato  ,  la sua  sola  e vera possibilità  di  realizzazione.  Da  che  mondo e mondo  l'uomo si è  sempre   realizzato  nella storia,  in essa  ha  trovato  il significato  delle sue azioni e della sua vita.  Tra  la sua  vita  e la storia esisteva  un rapporto diretto  e per lui lottare per la  vita   significava lottare  per  la storia.   Essere significava essere nella storia.  La  storia     così diveniva  la sequenza  delle sue azioni e insieme il loro significato. Era   cioè  non solo una cornice  ma  anche  una prospettiva.  Pur  ponendosi  come  una prassi  diventava  un'idea,  una finalità  .  Senza  che  il passo   implicasse alcun  intervento  programmatico  e  consapevole .  In questo    quadro  era inevitabile   che la storia  fosse   intesa    come la realizzazione   di un disegno divino o comunque  , dalle opposte  sponde del pensiero laico , come  un procedere verso  il meglio . Tutto  questo  è  finito . Oggi  la storia  non paga  più . Certo è  sempre l'uomo a costruire la storia  , a  prestarle  i suoi  gesti. Tuttavia  la storia  ormai  non  gli restituisce un bel niente.  Gli  nega  una qualsiasi  prospettiva  di significati  in cui  egli  possa  indirizzare e  comporre  il complesso  delle  sue azioni  e impegni.  La   storia  ormai  è  un valore  perduto. Non  è più  un significato, ma  è solo un  accadimento.  

Giovanni Pascoli =Ultimo Canto

 8--5--2023
Solo  quel  campo, dove  io  volga  lento
l'occhio ,  biondeggia  di pannocchie  ancora,
e il  solicello  vi si  trascolora.

Fragile  passa  fra'  cartocci  il vento;
uno  stormo  di passeri s'invola;
nel cielo  è  un gran  pallore  di viola.

Canta  una   sfogliatrice  a piena gola;
Amor  comincia  con canti e con  suoni
e poi  finisce  con lacrime  al cuore

Rainer Maria Rilke = Il Cigno

 8---5---2023
Questa   pena  di  attraversare  grevi,
quasi   in catene,  l'ancora  Inattuato,
somiglia  al  passo  inceppato  del  cigno.

Ed  il  morire  , questo  venir meno
del  terreno  su cui posa  ogni giorno  il piede,
somiglia  al suo ansioso  discendere -;

nell'acque  che  dolcezza  l'accolgono
e che  , come  felici  e ormai  trascorse,

sotto di lui   onda  a onda si  ritraggono,
mentre sicuro  e infinitamente  tacito,
di sé  signore e sempre più  regale 
e sereno  ,  si compiace  di incedere.

domenica 7 maggio 2023

La mia Africa =Karen Blixen

7--5---2023
=L'Africa  fra  tutti  i  continenti,  insegna :  che  Dio  e il  Diavolo  , sono  uno,  la maestà  coeterna, non  due  increati  ma  un  solo  increato:  gli  indigeni  non  dividevano  la  sostanza,  ma non  confondevano    le persone.

=Ho  imparato ad amare questo libro, perché la scrittrice, da europea , si pone in piano, di amore e distacco, con la sua Africa, cercando di comprendere, ma nello stesso tempo imparare  :Africa.
Noi, oggi, stiamo affrontando il problema Africa, dall'alto dei nostri  pregiudizi, e della nostra ignoranza. Soprattutto vogliamo solo sentire, il nostro   IO,  di superiorità.  Partiamo dal patetico: "Poveretti".

sabato 6 maggio 2023

Giustizia , è il trionfo della verità , sulla menzogna!

 6--5--2023
Ad  Anna  Maria  Carbonaro
Credo, che ora  , si possa pacificamente  chiudere per sempre , un capitolo della mia vita  , molto doloroso.  Non ho mai avuto , odio , o avversione nei tuoi riguardi, né  nei riguardi della tua famiglia, questo vale anche per i miei.
Ci conosciamo fin da piccole , quando andavamo  a scuola,  al collegio  Bufali, siamo state insieme , come studentesse , fino alle scuole medie, per ritrovarci , insieme prima nel gruppo, e poi all'università.
Quando, per necessità,  mi sono trovata a cambiare casa  , a Catania, ed ho trovato l'opportunità, con Pina Bella ,un'amica di mio fratello Giorgio,   ho pensato di coinvolgerti, perché  tu avevi espresso , il desiderio  di trasferirti a Catania , per completare gli studi di medicina.
In effetti, eravamo perfettamente sconosciute, l'una all'altra , perché  ormai grande, avevamo una nostra personalità già  delineata, e mi sono  trovata   con i tuoi  gravosi problemi, e tante frustrazioni.
Riguardo, tuo zio , Padre Sanfilippo, ci siamo incontrati,  poche volte, ma i nostri incontri sono stati rispettosi. La mia asserzione, voleva solo mettere in luce, un particolare della tua vita, come  tu sia sempre  vissuta all'ombra protettiva della figura di tuo zio, senza crescere.
Ti racconto:  mio  fratello Giorgio, si è sposato  a San Giuseppe , e dato che il matrimonio precedente, della sorella della sposa, la famiglia di lei, avevano fatto orecchie di mercante, per pagare la signora,    responsabile della parte musicale, della funzione, oltre ad una offerta per la chiesa.  Mi sono impegnata io, per il matrimonio di mio fratello, l'ultima volta che ho parlato con tuo zio.  Mentre   sono stati i  miei genitori ad accogliere tuo zio a casa degli sposi, hanno chiacchierato in modo cordiale.  Mentre dietro le loro spalle, il suocero di mio fratello faceva  delle smorfie. (non si scende la scala sociale  soprattutto nel matrimonio).Parliamo di università:
Allora , io avevo un internato in chirurgia toracica, nel reparto del professore Latteri,  e  gli esami di patologia chirurgica, avevo studiato tutta l'estate, dalle 6  del mattino, fino alle 2, dopo mezzanotte; era per me importante,   ma tu mi hai aggredito,  nel modo più assurdo, fino a togliermi la pace ,mi sono ammalata, con crisi  isteriche tremende. Ho perso l'internato, gli esami con il professore, perché  quando mi sono rimessa, la cattedra di patologia  chirurgica era passata al Professore Romeo, ed ho dovuto iniziare di nuovo tutto.
Il tuo problema,  la sistemazione a Catania, non risolveva i  problemi di fondo. Come ti avevo suggerito, dovevi ritornare all'università, riprendere il ritmo  con la frequenza delle lezione;  il ritmo  dello studio vuole un po' di tempo, ma in te, si accavallavano frustrazioni, e problematiche che non avevano niente a che  vedere  con lo studio.   Hai dato la colpa dei tuoi problemi a me , scaricando la tua disperazione su di me.  Io ho fatto male, quando cercando un dialogo  con te, mi sono umiliata, fino a chiederti scusa nonostante, che eri tu, a farmi male. Ciò, ti ha portato ad odiarmi con una maggiore violenza.
Quella sera , per  andare al cinema, se non ricordo male,  in  precedenza c'era stata la mia crisi  isterica. Pina,   mi  aveva invita ad andare al cinema, con la sua comitiva, io risposi di si, ma non solo tu non dovevi venire, ma si doveva inscenare, una finta uscita separata, volevo solo punirti, per il male che mi facevi, e nello stesso tempo desideravo che tu, prendessi  coscienza del male che facevi. Ma fino ad oggi non c'è stato,   ti sei creata la figura della martire, mentre io la cattiva, ed in questo hai avuto l'appoggio della diocesi di Catania, ad iniziare dal  baccalà, prete di campagna mio nemico.
Il ragazzo che tu hai conosciuto, Pippo Sarvà, era mio amico, ci conoscevamo, dal  primo anno, matricola, avevo invitato a Catania,  per presentarlo a voi due, potevamo qualche volta uscire insieme.  La mia famiglia non solo sapeva che lui era venuto a Catania, ma lo conosceva, perché  per incontrarci potevamo farlo all'università, o a casa mia.
Pippo  Russo  , il professore, in compagnia del quale mi hai incontrato al teatro comunale di Belpasso, è un mio amico, ed un amico di famiglia, amico dei miei fratelli.
La presenza di questi ragazzi ti ha fatto impazzire.  Sei  una figlia del popolo, tuo padre era un camionista, hai un, Q.I. molto basso, e sei entrata al liceo classico, broccolo , sei uscita , cavolo, non preoccuparti come te ce ne sono molti! Sei carnale come tutti i figli del popolo.  Questi eventi hanno aggravato le tue frustrazioni, uniti a certi tuoi gesti, come quello, di volere indossare i miei  jeans, di "Emporio Armani"  . Io prendo una 42, ma i pantaloni non andarono oltre le tue caviglie, così me li hai restituiti, con tanata rabbia.  Poi, quella tua espressione, difronte alla mia situazione clinica , causata da te:"  Fai, il cortisone, così diventi brutta!"
Ed è  questo che ti ha portato a riempirmi, di infamie, ma non comprendi, che  il fango non attacca sull'oro  zecchino;   non  comprendi  che tutto il male che mi ha  fatto, mi ha reso forte, e la mia luce risplende più di quando possa fare io?  
Quando ancora eravamo insieme a Catania,  ti ho fatto una domanda,   saresti d'accordo, per dei rapporti fra fidanzati, prima del matrimonio?  Tu  mi hai risposto, di si.  Ma io non ho dato alcuna risposta!
La mia oggi,  per te e per  la feccia che mi ha lapidato, compreso la spazzatura della diocesi , ad iniziare dal prete di campagna mio nemico.
Sono una borghese  siciliana,  la mia è un'educazione borghese. Non potrei mai allontanarmi, da essa, perché  significherebbe uccidere , la mia anima. Sono stata educata ad avere un alto senso di rispetto, per la mia persona, per la mia volontà, pensiero,  ma anche per il mio corpo.  Senza il rispetto del proprio corpo non esiste rispetto di se.  Mia nonna , mi diceva sempre:
Le carni, di una ragazza, di una donna devono rimanere, bianche, immacolate. Il mio corpo, mia cara Anna, non mi è stato dato, per   diventare uso e consumo, del primo paio di braghe che si incontra.
Inoltre, la mia nonna continuava:  tu devi camminare secondo le regole che ti sono state  date, tutti  possono fare come vogliono.  Non condanno la vita privata di nessuno, ma io, sono io. Amo il progetto del matrimonio, ma con  una  persona che si ama. E  poi, sono convinta , che ognuno deve vivere nel proprio ambiente, soprattutto, nel matrimonio.
Tutto quello che avete creato , siete voi!
A  Pina  Bella
Signori, si nasce, non si diventa, recita un vecchio adagio.  Noi siamo, le nostre azioni!
Una ragazza onesta entra casa tua ed esce, malata, ed infangata, nel modo peggiore.
I tuoi, sono morti, placidamente, pensando che la loro figlia sia, una onesta e casta Susanna.  Ma invece,  eri tu che uscivi, la sera con un uomo, eri tu che avevi  bisogno di una casa Catania per aver una libertà, che in famiglia non avevi.  Quindi, cosa hai fatto?  Hai caricato sulle mie spalle, le tue sporcizie, recitando , la parte della casta Susanna.  Ed hai avuto, successo, e  manforte, nell'ambiente di Belpasso, che è costituito, da poco di buono, e tuoi genitori candidamente felici, e benedetti dalla diocesi di Catania, per il semplice fatto, che erano dei baciapile.  Un   cristianesimo falso!
A  Pina  Magrì
Che errore il mio, nella disperata  ricerca di aiuto!
La  tua famiglia, parvenu,  credere di avere un dialogo, con te perché, colleghe, e  ci siamo incontrate a CL, ma sei figlia di tua madre.
L'unico modo di vivere ,  che voi  , di questo ambiente avete, è  la dimensione dell'orgia dell'alcova.  Il mio amico medico e anche collega, è la persona che ha conosciuto Anna.  
Purtroppo, mi siete venute addosso, con l'orrore del quale siete costituiti!