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lunedì 31 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana " 2---L'oblato benedettino secolare"

 31--8--2020

a) Relazione dell'oblato  con  il monastero

3)  Il  rituale
L'oblazione  , atto  riconosciuto dalla  Chiesa , è  promessa fatta  in  presenza  dell'assemblea  dei  fedeli , durante  la celebrazione dell'Eucarestia (St.  39);  ciò  denota  l'estrema importanza  che  la Chiesa depone in  questa  oblazione benedettina.
Per  questo  motivo  , l'oblazione viene  giuridicamente  regolata da un Rituale degli oblati, che  costituisce il capitolo 4  degli  Statuti (33-52). In  questo  rituale vi è spiegato come  l'oblato accede  a  questa  sua  nuova esperienza  spirituale.
Da  principio  viene  introdotto  tra  gli  oblati ; mentre  se fosse  l'unico  viene  presentato direttamente  al  foresterario   e  lì  egli  esprime il suo desiderio :" d'essere  ammesso  a  sperimentare la   vita  di codesto  Monastero  come  oblato secolare" (St. 35-34) . A  questo  punto  , già  dalle  prime battute  , si  capisce che  l'oblato  avrà  come  "  compagni " di viaggio,  non  solo altri  oblati, come  lui, ma  addirittura  i monaci , che  seguono  la stessa Regola . In  questo  caso  l'aiuto  sarà  reciproco  , come reciproco  sarà  l'impegno ad  osservare  la Regola  in tutte le sue  prescrizioni.
Alla   domanda  del  postulante  --oblato,  il Superiore , o  un  suo  delegato(St. 13)  gli  promette che     " questo sarà possibile se  sei  disposto all'ascolto della  Parola  di Dio  che  ti  viene  comunicata  dalla   Sacra  Scrittura,  dalla S. Regola  e dalle  esortazioni del Padre  Spirituale "(St.  n.  35).  D'ora  in avanti  l'oblato  sa  che  la Regola  sarà  il suo punto  di riferimento , la  bussola  attraverso  la quale  leggerà  la Scrittura e gli avvenimenti  della  vita.  Una  volta  accettata la richiesta del postulante , questi  viene  affidato alla  carità  delle preghiere dei  fratelli perché  sia  illuminato  dall'aiuto  di  Dio  in  primo luogo  , ma  anche  dei fratelli  tutti; mentre     a    S. Benedetto  si   chiede  la  grazia  perché  questo fratello possa  iniziare  bene  la sua  nuova  esperienza  spirituale con  l'orazione ." O Dio da cui  viene  ogni  vocazione , guarda  benigno  , il suo  servo , e fa  , che questo  fratello , che  desidera  provare  la nostra  vita,  conosca  la divina  volontà  , e  a  noi  concedi  di essere   confermati  nel  tuo santo  servizio . Amen";  preghiera  che  ricorda  che  ogni  carisma  è dono di Dio e vale  una vocazione. Bisogna  però  essere  sempre  sicuri  che  è la  volontà  di Dio che  si sta cercando e non  altro ; questo  è solo l'inizio, come dice la  preghiera, di un cammino di fede che  si spera porti  lontano, dove la  collaborazione è  richiesta fino  in fondo ,  perché  la  riuscita  deve  essere   ripartita  tra  le varie  componenti.
Quando viene  ammesso  "L'oblato  fa parte  della  comunità  monastica  in maniera  reale  , sebbene  non  allo stesso  titolo dei monaci "(St.  1); e  anche  all'oblato  viene  chiesto  cosa  desidera  dal  monastero , ed  egli  risponde."  La  misericordia  di Dio   e la vostra fraterna  unione come  oblato di  questo monastero ...."Qui  gli  saranno  dati  dei  dettami  dal  Superiore sempre  in base  alla Regola.
L'oblato  , fresco  della sua  oblazione  , canterà  come  i monaci il suo Suscipe  offrendosi  così  al Signore(St.44),  e da  quel momento  si  deve  reputare  uno  della  comunità (RSBc. 58) non  solo  dei   monaci, ma  anche  degli  oblati(St.  8, 15); mentre  tutti  i Santi , soprattutto  quelli   benedettini,  vengono  chiamati in  soccorso per aiutare l'oblato a  mantenere      quanto  ha  promesso  .  La  carta  di  oblazione viene  conservata  nel monastero a  perenne  ricordo , "non sia  mai,   dovesse fare il  contrario , sappia  chi  ha  inriso"(RSB  c.  58;  St. 9  ).  Quest'ultima  asserzione  di S. Benedetto non sembra  vera,  eppure  è così . Comunque  , l'oblato  deve  pensare che  la sua  oblazione è  un'offerta  perenne  che  non  deve  essere cancellata.
A  coronamento  di questo  percorso  di fede intrapreso dall'oblato , vi è  anche  la  possibilità  di celebrare addirittura  non  solo  il primo  anniversario , ma  addirittura  il 25°  nonché  il 50°  (St.  22).  Ogni  anniversario è  una  gloria  che  si  aggiunge  alla fedeltà  dell'interessato, che  non  può  rimanere  impagata  , infatti  Dio  è grande e la  sua  generosità  non  viene  mai  meno;  basti  ricordare  ciò  che  dice  il Signore nella  parabola dei talenti  "Bene  , servo buono e fedele [...] sei fedele nel poco , ti darò autorità  su molto"  (Mt. 25,  21).

domenica 30 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana "2---L' oblato benedettino secolare"

 30--8--2020
b)   Relazione  dell'oblato  con  il monastero

2)  Inserimento  dell'oblato  nella  comunità monastica
Gli  Statuti  al  n. 1  dichiarano  :" Con  l'oblazione  [.....]  il cristiano entra  a  fare  parte  di una  comunità monastica  in maniera  reale , sebbene non  allo  stesso  titolo dei  monaci".
Questo numero  degli Statuti  ha  fatto  sorgere un  problema  molto discusso e  sentito  dagli  oblati , e cioè  un  loro  inserimento  più  incisivo nella comunità  monastica dove essi  hanno emesso  la loro  oblazione (St.  7, 8, 9, 10, 14);  va  dunque  chiarita  la  posizione dell'oblato in  seno   alla  sua  comunità.
La  prima  cosa che l'oblato deve ricordare è  che  egli va  nel  monastero  perché  incomincia  a  pensare  in termini di  santificazione sua   personale ; e dato  che  non vive questa  sua  vocazione  da solo ha  come  aiutanti  principali  i monaci,  che  sono  a  sua  completa  disposizione . Se  il suo  progresso spirituale  gli  viene  garantito (St.  3,  4;  RSBc. 3 ), egli  può  procedere a  qualcosa  di più  tangibile.
Questo  qualcosa  è il contatto  fisico  sia  con  la comunità monastica che  con  gli  altri oblati ;   dai  momenti  di preghiera , a  quelli  di lavoro(St.  12) o  di relax:  momenti  che possono essere  sfruttati  dall'oblato  per  inserirsi sempre  più  nella comunità . Società  nella  Società e  dove  l'amore  evangelico deve  prendere  il posto  delle  piccole  intese , delle  umane  simpatie , delle  meschine  incomprensioni, dei  gretti  giochi  qualunquistici, degli sguardi  e sorrisi  ipocriti; tutto  si  deve  fondere sul  comandamento "Amerai  il tuo prossimo"  e  grazie  a lui potremo guadagnare il regno  dei cieli.

venerdì 28 agosto 2020

EDUCAZIONE E FORMAZIONE CRISTIANA

 28---8--2020
Educazione  , è  il fondamento  del vivere civile  di una  società, un insieme  di norme , di  un codice etico, che  hanno  come fine , il rispetto  della dignità  dell'uomo.
Educazione , come comportamento , come modalità di vita , di essere ,  anche  per il credente, riferendomi al  cristiano, nulla togliendo alle altre religioni.
Desidero , affrontare , il delicato comportamento  in chiesa.
La  chiesa come edificio, è il Tempio del Signore, luogo consacrato , il luogo , per eccellenza, dove abita LUI.
La mia educazione,molto rigida, ma  curata nei minimi particolari; riferendomi alla formazione cristiana mia e dei miei fratelli, dall'età età di 5 anni , siamo stati affidati; io., alle suore di Sant'Anna, al collegio Bufali, ed i miei fratelli ad un sacerdote, nella parrocchia Cristo Re.  Non solo catechismo, ma  anche  educazione, comportamento da assumere in chiesa , nella preghiera, nel  corso della Santa Messa ecc. Mi  ricordo , come spesso mi trovavo  a verificare  la differenza fra me  , e  gli altri , in chiesa. E tutte  le volte che ne parlavo con le suore , la risposta era sempre la stessa  :" devi comportarti come diciamo noi, e non come vede facciano gli altri".
Da  grande , alle superiori, il mio professore  di religione era  un padre francescano,  e fra le sue lezioni , una è quella  che mi è  rimasta più impressa: "La  preghiera  è il dialogo  con LUI ,  l'atteggiamento , deve essere rispettoso , senza distrazioni di sorta", naturalmente , non sto parlando di statue!
Università, la mia breve presenza  a CL ,era  una  gioia del cuore , vedere la chiesa  di San  Benedetto , prima, e  quella di San Camillo ,dopo,  gremita  di ragazzi e ragazze, in silenzio , con  un comportamento di assoluta    autodisciplina.
Ed infine , San Benedetto e la  comunità monastica.
Un grazie , sempre a tutti i miei educatori, sono stata  sempre molto amata.
La  chiesa , è il tempio  del Signore ,non la piazza del mercato , rispettoso silenzio per non disturbare chi  è  in preghiera. Rispetto del Santissimo,   rispettoso comportamento nel corso della preghiera comunitaria, come la recita del Santo Rosario, o la celebrazione della  Santa Messa.
Il cristianesimo, non è  una  setta, i cristiani sono cittadini, cioè  , uomini e donne , che  vivono nella  comunità umana, la società . La  porta  stretta , attraverso  , la quale , ogni cristiano   deve passare è rigorosamente compresa fra: il Decalogo ed il Vangelo.  La  conversione dei costumi  di una  società, non si attua , con  il blaterare  , da un pulpito, bensì con la propria vita. Il cristiano è  lievito nella società , solo quando vive la propria vita , incarnando , il Decalogo ed il Vangelo.(in effetti, essi sono , due aspetti di una sola  entità, l'uno completa  , l'altro)
Il cristiano , come  cittadino , ha diritti e doveri  riguardo allo stato e quindi alla società in cui vive. E come credente ha il dovere di vivere il proprio battesimo.
Evangelizzazione, non solo  come formazione cristiana ma  anche  come educazione civica, etica.
La  chiesa  di Sicilia , potrebbe  fare la differenza ,  curare  le pecore malate, e quelle ferite, ricondurre le disperse, è suo compito. Se  parliamo di quel  80% di popolazione  emarginata e povera.  Purché la finisca di fare politica volgare e di bassa lega, con la sindrome dell'africano.

giovedì 27 agosto 2020

ALCYONE , TERZO LIBRO DELLE LAUDI Gabriele D'Annunzio

 27--8--2020
Grazia  del ciel ,come soavemente 
ti  miri ne  la terra  abbeverata ,
anima fatta  bella  dal  suo pianto!
O in mille  e mille  specchi  sorridente 
grazia  , che  da  la nuvola sei nata
come  la  voluta nasce dal  pianto,
musica nel  mio  canto
ora  t'effondi , che  non  è fugace,
per me  trasfigurata in  alta pace 
a chi  l'ascolti.

Nascente Luna , in  cielo  esigua come
il  sopracciglio de la giovinetta
e la  midolla  de la  nova canna,
sì  che  il più  lieve ramo ti  nasconde
e  l'occhio mio  , se  ti  smarrisce, a  pena 
ti  ritrova pe 'l  sogno che  l'appanna,
Luna  , il rio che  s'avvalla
senza parola  erboso  anche  ti  vide;
e  per  ogni  fil d'erba  ti  sorride,
solo  a te  sola.

O  nere  e  bianche  rondini, tra  notte 
e alba  , tra  vespro  e notte , o bianche e nere
ospiti  lungo l'affrico notturno!
Volan  elle  si  basso che  la  molle
erba  sfioran    coi  petti, e  dal  piacere
il  loro  volo sembra azzurro.
Sopra  non  ha  sussurro
l'arbore  grande  , se  ben  trema  sempre.
Non  tesse il volo intorno  a  le mie tempie
fresche ghirlande?

E  non  promette  ogni  lor breve  grido 
un  ben  che  forse  il cuore ignora e forse
indovina se  udendo ne  trasale?
S'attardan  quasi immemori del  nido,
e sul  margine  dove son  trascorse 
par  si  prolunghi il  fremito dell'ale.
Tutta  la terra  pare 
argilla offerta all'opera  d'amore,
un  nunzio il grido , e il vespro che  muore
un' alba  certa.

mercoledì 26 agosto 2020

IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA di: Alberto Romagnoli "La Corte costituzionale"

 26--8--2020
2)   Le  funzioni  della  Corte    costituzionale

Accolto  il principio  del  controllo sulla  costituzionalità delle  leggi , si  è  creata  la  Corte  costituzionale,  che  non  rientra  nell'ordine  giudiziario, ma  è  un  consesso a parte ,  a cui,  per  le  elevatissime  funzioni affidatele  , si  è  assicurata la  massima  indipendenza dai  tre  poteri . A  questo  scopo la  nomina  dei  quindici  giudici  costituzionali è  attribuita  per  un terzo al  Presidente della Repubblica, per  un terzo alle Camere riunite in seduta comune , per  un  terzo  alle supreme  magistrature dell'ordine  giudiziario  e   amministrativo, e  cioè tre  giudici  sono  eletti  dalla Corte di  cassazione , uno  dal  Consiglio di Stato , uno  dalla  Corte dei conti . I  decreti di  nomina ,  emanati  dal Parlamento  della  Repubblica , devono  essere  controfirmati  dal  Presidente del  consiglio  dei ministri , ma  costituiscono un atto  d'indipendente  iniziativa del Capo dello  Stato.
I  membri  della  Corte costituzionale durano  in  carica dodici anni, e  la loro  carica è  incompatibile  con  la  professione  d'avvocato e con  qualunque  ufficio statale o regionale.
Tre  sono  le funzioni della  Corte . La  Corte  giudica :
1)  sulle  controversie  relative alla  legittimità  costituzionale delle leggi, dei  decreti e delle  leggi  delegate , e  può  anche  giudicare  sulla  legittimità  costituzionale delle leggi che  innovino  la Costituzione stessa;
2)  sui  conflitti fra  i poteri dello Stato , e  su  quelli fra  lo Stato  e le regioni e fra  le regioni .  Per  conflitti fra  poteri dello Stato  si  debbono  intendere quelli che  sorgono fra  gli organi costituzionali , per  esempio fra  il Parlamento e il governo riguardo  alla  rispettiva competenza  ad  emettere  un  provvedimento  , intorno  al quale  si  disputi  se  debba  avere  forma  di legge  o di  decreto;
3)  sulla  materia  penale  riguardo  alle  accuse  promosse contro il  Presidente  della Repubblica e i  ministri . In  questa  ipotesi  muta la  composizione della  Corte , poiché  vi  intervengono  , in  aggiunta  ai  giudici  costituzionali , sedici membri  sorteggiati  , quando  se  ne  presenti  il bisogno , da un  elenco  compilato  ogni  dodici  anni dalla Camere in seduta  comune  fra  i cittadini che  abbiano  i requisiti per  l'eleggibilità a senatori.

martedì 25 agosto 2020

FRANCESCO PETRARCA CANZONIERE

25--8--2020

9
    Quando  'l  pianeta che  distingue l'ore
ad  albergar col  Tauro  si  ritorna,
cade  vertù  da   l'infiammate  corna
che   veste il mondo  di  novel colore;
  et  non  pur  quel  che s'apre  a  noi  di  fore,
le  rive e i colli ,  di  fioretti  adorna,
ma dentro  dove  già  mai  s'aggiorna 
gravido fa  di sé  il  terrestro  humore,
     onde  tal  fructo et  simile  si colga:
così  costei  , ch'è tra  le donne un sole,
in me  movendo de' begli occhi i rai
      cria  d'amor pensieri , atti et  parole;
ma  come ch'ella gli  governi o volga,
primavera  per me  pur  non è mai.


15
Io mi rivolgo  indietro a  ciascun  passo
col corpo stanco ch'a  gran  pena  porto,
et  prendo  allor del  vost'aere  conforto,
che 'l fa  gir  oltra dicendo : Oimè  lasso!
      Poi  ripensando al  dolce ben  ch'io  lasso,
al camin lungo et  al mio  viver corto,
fermo  le  piante  sbigottito  et  smorto,
et  gli occhi  in terra  lagrimando  abasso.
      Talor  m'assale  in mezzo  a'  tristi  pianti 
un dubbio  come  posson  queste  membra
da  lo  spirito  lor  viver lontane?
        Ma  rispondemi  Amor :  Non  ti  rimembra
che  questo  è privilegio degli amanti,
sciolti  da  tutte  qualitati  humane?
 

Pensieri: oggi 25--agosto --2020

 Il  Buddha   ha  incoraggiato  i  suoi seguaci  ad essere  scettici e  ad  esaminare  ciò  che  ascoltavano  alla luce  della   ragione,
Ha  detto:
        O monaci  e studiosi :            
                                    =Così  come  l'oro  viene  testato  bruciandolo , tagliandolo e  sfregandolo;
                                    =Allo  stesso  modo esaminate a  fondo  le mie parole;
                                    =E  solo  allora  accettatele, non  per  rispetto  nei miei  riguardi.                        

lunedì 24 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana "2---L'oblato benedettino secolare"

 24--8--2020

b)  Relazione  dell'oblato  con  il monastero
è  chiaro  che  chi  varca  la  soglia  di un  monastero  ha  le  idee  chiare su  cosa desidera  e  su  cosa  s'aspetta  da  quel  luogo sacro. Se si  pone questo interrogativo  ma  perché sono capitato qui ?,  bisogna  pure  che si dia una  risposta . La  domanda non è  banale , potrebbe essere anche esistenziale e per  questo  bisogna  andare fino  in fondo e  chiedersi se si  è pronti   ad accettare  un discorso  fino  alla fine con  tutte  le conseguenze e  farne  vita. E  qui  diritti  e  doveri  si  fanno  avanti e l'oblato entra in un mondo  dove si " lavora"  "affinché in  tutte  le cose sia glorificato  Dio"(RSBc. 57).  Un  luogo  dove  i rapporti  interpersonali non  riguardano unicamente l'essere in sé  ma un  cammino  in  comunione con  altri fratelli in Cristo.

1)  L'oblato  e il monastero
L'abate  Brasò  ebbe  a dire  degli  oblati:"  Gli oblati  non  devono  essere cappellina nella  chiesa  , né  delle  persone  devote  che  giocano a  far il  monaco  dalla  propria casa  e  dalla   strada, né  dei  romantici della liturgia e delle forme  medioevali , né  dei  bigotti che  si  compiacciono di frequentare  una  comunità monastica per  conoscere le  intimità e  trovarvi la  compensazione di una certa  familiarità". L'oblato invece deve essere consapevole delle sue  scelte e vivere questa  sua  esperienza spirituale all'ombra della  Regola di S. Benedetto. Egli  seguirà  la via  del  monastero  principalmente  nella  vita  di preghiera  (St.  3)  ed  eventualmente anche nel lavoro(St. 12)  , sempre attento  ai  suggerimenti  dello Spirito in  questa  sua  nuova  vita  spirituale . "Avere  degli  oblati  è un  vero  servizio  benedetto e  la  benedizione  che  essi  ricevono ritorna su  chi  l'ha  data", diceva l'abate  Geronimo  Nitz ,  coordinatore  internazionale per gli oblati nel  1984.
In  questo stesso anno nel  congresso  degli abati a Roma , fu  rivolto un messaggio per  tutti  gli oblati  del mondo in questi  termini :
"Il  Congresso  degli   abati  svoltosi  a  Roma nel  1984  ha  diretto  la sua  attenzione  ai  gruppi  di oblati  associati  alle  comunità benedettine di tutto il mondo. Il  Congresso  desidera esprimere  la sua  più  viva  riconoscenza  e stima  per gli oblati  e per  tutti  i cristiani che  pregano  con  noi  e  intendono ispirarsi  nella  loro vita  alla Regola di San  Benedetto.  Noi  li ringraziamo  per  la loro fedeltà  a un  impegno    che  molti  di loro  hanno  assunto  e  mantengono da lunghi  anni;  non sono  solo  loro  a  ricevere benefici di grazia dal  monastero , ma  sono  anche  i  monasteri a trarre da  essi aiuto e  benedizione . Li esortiamo  a perseverare nel  cammino intrapreso ponendo  la loro  fiducia  nella  vocazione benedettina. Intendiamo  esprimere anche  la  nostra  gratitudine  a tutti  i monaci e monache,  che  nelle  varie  comunità  monastiche , lavorano  con  gli oblati  ;    continuino   in  questa  preziosa  attività e si adoperino  ad  aprire  ai   giovani  le  ricchezze  della  spiritualità  benedettina.  Siamo lieti  di vedere con  quanto  impegno  i  direttori  degli oblati lavorano  nei  vari  paesi, in  collaborazione con  gli Oblati  stessi , allo scopi di  soddisfare  sempre meglio  le aspirazioni dei  loro  membri. Possano  gli  sforzi  di tutti  far  sì  che  insieme  , oblati  e comunità monastiche , "sotto la  guida  del Vangelo ci  incamminiamo sulla  via  del Signore (RSB  Prologo)"  mettendoci  al servizio  della  pace, dell'unità  e dell'avvento  del Regno di Dio".
L'oblato  deve seguire un periodo  di formazione (St. 4) sotto  la  guida dell'abate stesso o di  qualche altro  monaco da lui  incaricato(St. 13) ,  prima  di  accedere  all'oblazione che  viene  riconosciuta dalla Chiesa , ma non  come  una pia  devozione personale (St. 37) ;  questa  decisione è  una presa  di posizione  esistenziale per  l'oblato  . Non  si può  non dare  ascolto alla voce  del Signore.
L'oblato  deve  innanzitutto  cercare  Dio con  la stessa  intensità  con  cui lo  cercano i monaci in monastero. Anche  quando  è  assente lontano dal monastero , egli  sa che è  unito  alla comunità monastica orante con  la  quale  ha  intrapreso il cammino  spirituale . L'oblazione vissuta  solo  a  livello  individuale  , infatti, trascurando  la  componente comunitaria , non rende  la pienezza  della  ricchezza , che essa  contiene  in sé  , non  si realizza al  massimo(RSB c. 1;  St. 3, 15). Nel  cammino sia  la  Regola che  gli Statuti  saranno  di grande  aiuto  perché  forniranno  esempi e modi di  comportamento  anche  all'esterno  del monastero , anche perché la via  dell'oblato non termina  in monastero , ma  si  stende  anche  al di  fuori  dell'abazia , per presentarsi  nella  parrocchia  e nella  diocesi ,luoghi   dove  donerà  ai fratelli gli insegnamenti avuti  ,  aiutandoli  a  comprendere i  momenti  dell 'Eucarestia , del  raccoglimento , del silenzio per  una  sempre  più  seria  ed  impegnativa ricerca   di Dio  (RSB c. 58, CL  .  15)

sabato 22 agosto 2020

FIABE POPOLARI INGLESI Katharine Briggs

 22--8---2020

Figli    ingrati
Si   narra a  Winterton   che  un tempo  vivesse lì un  certo  signor  Lacy, ricchissimo . Ormai  vecchio  , un  bel  giorno il signor  Lacy  donò   tutto  quello che  possedeva  ai  suoi  tre figli , a   patto  che lo  ospitassero  a  turno  ,  una  settimana  per uno.  Ma  dopo  un po'  di tempo tutti  e tre si  stancarono di lui ; ormai  quello  che  volevano  lo avevano ottenuto , e  cominciarono a  trattarlo  peggio di un cane. Il vecchio allora  andò  a  trovare  un  amico  avvocato  , sperando  che riuscisse  a escogitare  qualcosa per cavarlo  dai guai.  L' avvocato  disse  che nessuna  legge  poteva essergli  d'aiuto per   migliorare  le cose , eppure  qualcosa  si  poteva  fare, una cosa  che lui  stesso  gli avrebbe spiegato. Il  povero  vecchio  ne fu  tutto  consolato  , e  supplicò  l'altro  di spiegargli di cosa si  trattava  , perché  quei  tre  lo stavano  uccidendo di fame  e stenti, e lui avrebbe  fatto  di tutto  pur  di por  termine alla situazione.-Ebbene,-disse  l'avvocato ,- quando io  mi  sono  trovato  in difficoltà tu mi  hai aiutato  , e adesso ,  io aiuterò te. Ti   presterò  una cassetta  di ferro  con  un  bel  lucchetto , e  dentro  ci metterò  mille  sterline.  Tu  farai  finta  di averla tirata  fuori  da  un  determinato  posto dove  l'avevi  nascosta  , la  porterai  a casa  di uno   dei tuoi  figli  , e  ti farai  sempre  vedere  occupato  a  contare  e ricontare  e lucidare le monete , e vedrai che, per amore  dell'oro, i tuoi  figli  ti vorranno  di nuovo bene, e ti  tratteranno  con ogni  cura, mantenendoti  nel lusso  fino al giorno della  tua morte--.  Il vecchio  ringraziò  di cuore l'amico per  il consiglio e per il  prestito, e pochi  giorni dopo   cominciò  a esibire  la cassetta e i soldi.  Quei  figli snaturati  ricominciarono a  volergli  bene,  tanto   che dopo un po'  il vecchio  si  fidò  a  riportare la cassetta  dall'avvocato.
Ma  ai figli  raccontò che l'aveva  di nuovo nascosta , e  che  l'avrebbe lasciata  a quello  fra loro che avesse  amato  di più    al momento  della morte.  Questo  li rese tanto  ossequiosi che  il  vecchio visse il resto  dei  suoi  giorni in pace e letizia, e  morì vecchissimo . Ma sul  letto  di morte li rimproverò  per la loro  ingratitudine , raccontò  la storia della cassetta , e  li perdonò.

Giacomo Leopardi CANTI: "Il sabato del villaggio"

 22---8---2020

La  donzelletta  vien  dalla   campagna,
In  sul  calar  del  sole,
Col  suo  fascio  dell'erba ; e reca  in mano
Un  mazzolin  di rose e di  viole,
Onde , siccome  suole ,
Ornare ella  si appresta 
Dimani  , al dì  di festa, il  petto  e il crine.
Siede con  le vicine
Su  la  scala  a  filar  la  vecchierella,
Incontro  là  dove  si perde  il giorno;
E  novellando  vien  del  suo  buon tempo,
Quando  ai dì  della  festa  ella  si ornava,
Ed  ancor  sana  e snella
Solea  danzar  la sera  intra  di quei
Ch'ebbe  compagni  dell'età  più  bella.
Già  tutta  l'aria  imbruna,
Torna  azzurro  il sereno , e  tornan  l'ombre
Giù  da'  colli  e  da'  tetti,
Al  biancheggiar  della recente  luna.
Or  la  squilla  dà  segno 
Della  festa  che  viene;
Ed  a  quel  suon  diresti 
Che  il cor  si  riconforta.
I  fanciulli  gridando
Su  la  piazzuola  in frotta,
E  qua  e  là  saltando,
Fanno  un  lieto  romore;
E  intanto  riede  alla  sua  parca  mensa,
Fischiando  , il  zappatore,
E  seco  pensa  al  dì  del   suo riposo.

        Poi  quando  intorno  è  spenta  ogni  altra  face,
E  tutto  l'altro  tace,
Odi  il  martel  picchiare  , odi  la sega 
Del  legnaiuol, che  veglia
Nella  chiusa  bottega  alla  lucerna,
E  s'affretta   , e  s'adopra
Di  fornir l'opra  anzi  il  chiarir dell'alba.

        Questo  di sette   è il  più  gradito  giorno,
Pien  di speme  e  di gioia;
Diman  tristezza e noia
Recheran  l'ore, ed  al  travaglio  usato
Ciascuno  in  suo  pensier  farà  ritorno.

        Garzoncello scherzoso ,
Cotesta  età  fiorita
è come  un  giorno  d'allegrezza  pieno,
Giorno  chiaro , sereno,
Che  precorre  alla  festa di  tua vita.
Godi  , fanciullo mio; stato  soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro  dirti  non vo';  ma  la tua  festa
Ch'anco  tardi  a  venir non  ti sia   grave.

giovedì 20 agosto 2020

JORGE LUIS BORGES "La rosa profonda"

20---8--2020

Un   cieco
Non  so  qual  è  la  faccia  che  mi guarda
Quando  guardo la faccia dello  specchio;
Non  so  che  vecchio  guati  nel riflesso
Con  silenziosa    ed  ormai  stanca ira.
Lento  nell'ombra  con  la mano  esploro
Il mio  volto  invisibile . Un  baleno
Mi  sorprende  . Ho  intravisto  i tuoi  capelli
Che  sono  cenere ma  anche  oro.
Ripeto  che  ho  perduto  solamente 
La  vana  superficie  delle  cose .
Il  conforto  è  di Milton  e  dà  coraggio,
Ma  io penso  alle  lettere  e alle  rose.
Penso  che  se  vedessi  questo  volto
Saprei  chi  sono  in questa  strana  sera. 

mercoledì 19 agosto 2020

IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA di: Alberto Romagnoli "La Corte costotuzionale"

 19---8---2020

1)    Rigidità  della  nostra  Costituzione

Nella    nostra  Costituzione  sono  solennemente  riconosciuti   i diritti  di libertà.  Tale  riconoscimento,   che  a  un  certo  momento  fu  considerato  una  conquista definitiva della  civiltà , ha  sempre conservato  un  altissimo  valore  politico  e morale , ma certi,  avvenimenti  hanno rivelato che  quei  diritti  non  erano  sufficientemente  al riparo da  tentativi   di  ritorno  a regimi dispotici, pronti  , prima nel fatto  e poi  in teoria , a negarli e  sopprimerli. Anche  quando  quei  diritti  sono  dichiarati  inviolabili e  imprescrittibili  da  una  carta  costituzionale,  il loro  riconoscimento  può   nella  pratica  ridursi  a  nome  vano , sia  per  opera  del potere legislativo , se  questo  con  nuove  leggi  li deforma  o  li  restringe , sia  per opera del  potere esecutivo  che  riesca  a  rompere a proprio  vantaggio l'equilibrio costituzionale . Insomma  , la  minaccia  alle libertà    può    venire      da un'assemblea,   che  si  senta sciolta dall'osservanza  delle  sue  stesse decisioni ,  come  può  venire  dall'esercizio  che,  avendo  nelle sue  mani le forze dello Stato , se ne  fa  strumento di tirannia . In  altri  termini , il  cittadino  è tutelato  fino  a  quando  Costituzione  e leggi  si  fondano  sugli  stessi  principi , e  non  esiste  stridente  contraddizione  fra  i modi  con  cui  queste  ultime  vengono concepite e attuate  e la  forma  e i  fini  dello Stato . Nel  passato  si ebbe  fiducia  che  potesse  sempre  avvenire  quanto era  avvenuto nei  primi sessanta  anni  di vita  dello Stututo, il quale  era  una  costituzione elastica ; se  si  erano avute  varie  interpretazioni e  transizioni intorno  all'applicazione  delle sue  norme,  e se  queste  erano  state adeguate  ai  tempi per via di nuove  leggi  e  consuetudini  , non  si era  avuto alcun  dubbio  circa  il rispetto  delle libertà fondamentali .  I  tentativi   del  ministro   Pelloux   nel  1899  di  far  approvare  leggi  restrittive  della libertà  fallirono  per  l'opposizione  di gran parte  delle  Camere , facendosi  persino  ricorso  a  quel  nuovo  strumento  di lotta , che  fu  detto "ostruzionismo".
Il  fascismo abolì  i diritti  statutari  di libertà  ricorrendo a metodi  violenti  fino  allora  ignoti e soppresse ogni  possibilità  d'opposizione  democratica , la monarchia  si  piegò  a una  forma  di  regime  in  completo contrasto con  le  norme  dello Statuto , del quale  doveva  per  giuramento  esser  custode . Nacque da  quell'istante  il convincimento  che  a difesa  dei  diritti  di libertà  occorrevano  anche  salvaguardie    giuridiche  , che  occorreva  porre  nella  struttura dello Stato  salde  barriere  contro  ritorni  del  dispotismo.
Una  prima  barriera  si  ha  nella  rigidità  della nostra  Costituzione , sicché  per  essa  si  crea  una  gerarchia  delle  leggi , che  pone  le leggi  costituzionali  al  di sopra  d'ogni  altra;  la seconda  consiste  nella  creazione  d'un  organismo  che  ha  il compito  precipuo  di  tutelare  la Costituzione e  di vigilare  che  ogni  provvedimento  legislativo sia  conforme  ad essa ,  vincolando  ai  principi costituzionali gli  stessi  organi  legislativi . Se  dunque  la  magistratura è  custode  della  legge  ordinaria , la Corte  costituzionale è custode  della  legge  costituzionale.



lunedì 17 agosto 2020

VIAGGIO IN ITALIA J. Wolfgang von Goethe

17--8--2020

Roma, 5   novembre

Mi  trovo  qui  da sette  giorni e a  poco  a poco si  va  formando  nel mio  spirito l'idea generale della  città  . Andiamo  continuamente da  un  luogo  all'altro  ed io  imparo  così  a  conoscere la   pianta  della  Roma  antica e   di quella  moderna ,  osservo  le rovine  e gli  edifici , visito  questa  e quella  villa, mentre ai  monumenti più  grandiosi non mi accosto  che  a  poco  a poco ; io  apro  semplicemente   gli occhi   e vedo  , e vedo,  e vengo  , perché  solo  a  Roma  è possibile  prepararti  a  comprendere  Roma. Confessiamo  tuttavia  che  è un  lavoro  ingrato e triste  questo  voler  dissotterrare Roma antica  dalla  moderna ;  eppure  bisogna   fare  anche  questo  , se  si  vuol  godere alla fine  un'incomparabile   soddisfazione. Si  trovano  tracce  d'una magnificenza  e d'una  distruzione che  oltrepassano entrambe la  nostra  immaginazione . Quello che  i barbari  hanno  lasciato in piedi, hanno devastato  gli architetti della Roma  moderna . A  considerare  un'esistenza  che  risale  a  duemila  anni  e più  , trasfigurata  dalla  vicenda  dei  tempi  in modo  così  vario  e talora così  radicale,  mentre  sono  pur  sempre  quello stesso  suolo , quegli  stessi  colli, spesso  perfino  le stesse colonne e le  stesse mura, e perfino  nella  popolazione  si vedano ancora  le stimmate  del carattere  antico, si  finisce  col  diventar  contemporanei dei  grandi  disegni  del  destino;  ed ecco  perché  in  sul  principio  riesce  difficile  all'osservatore il  discernere  come  Roma  sia  succeduta  a Roma , e  non  soltanto  la  nuova  sopra  la  antica  ,  ma  le  varie  epoche  dell'antica  e della  nuova l'una  sull'altra.
Io  mi  accontento  soprattutto  di  scoprire  da me  i punti  mezzo nascosti;  che   solo  in tal  modo  si può  trarre  pieno  profitto  dei  buoni  lavori   preparatorii. Infatti  dal  secolo 15°  fino  ai  nostri giorni, artisti  e dotti  di gran  valore non si sono occupati  per  tutta  la loro vita   che  di queste  indagini.  Eppure  , tutta    questa  meravigliosa  massa  di  cose  agisce  su di noi  del tutto  tranquillamente ,  via,  via  che  si visita  Roma  anche  solo  per  accostarci  frettolosamente   ai  monumenti  più  insigni. Altrove , bisogna  cercare ciò  che  ha  importanza ; qui  ne  siamo  oppressi  e  schiacciati.  Sia  che  si  percorra  la  città  o ci  si  fermi per  via,  ci  vediamo  innanzi  paesaggi  e  luoghi  incolti, sfondi  e  angiporti  , casupole , stalle , archi trionfali e colonne, e tutto  spesso  così  vicino  che  si  potrebbe  riprodurlo sopra  un foglio  solo . Bisognerebbe  incidere  con   mille ceselli; che  cosa  può  fare , qui  , una  sola  penna?  E  la sera  si è stanchi     e spossati , per  aver    troppo  visto  e   troppo  ammirato.
Mi  perdonino  gli amici  se  d'ora   innanzi  mi  troveranno povero di parole ; mentre  si viaggia ,  si raccoglie , lungo  la via , quello che  si può  ; ogni  giorno  arreca  qualche  cosa  di nuovo e si ha  fretta  anche  di  pensarvi  sopra  e di   giudicare . Qui , invece, ci  troviamo in  una  grande scuola  in cui  un  giorno  dice  tante  cose , che  non  si  ha  il coraggio di dir  nulla del  giorno. Si  farebbe  assai  bene  se  ,  dimorando  qui per  alcuni  anni, si  mantenesse un  silenzio pitagorico.
Mi sento  proprio  bene  . Il tempo , come dicono i  romani, è  brutto.  Soffia  un vento  di  mezzogiorno , lo scirocco, che  ogni  giorno porta  più  o meno  brutto  , un tempo simile  , perché fa caldo come  da noi non  è nemmeno  in estate , s'intende  quando  piove.

domenica 16 agosto 2020

RABINDRANATH TAGORE POESIE " L'AMORE"

16----8---2020

Nella  mia  giovinezza   amor  mi venne

come  balbettante  allegria  d'una  cascata.

Venne  da  remote  vette

con  cipigli e  risate ;

esso  inondò le rocce 

che  a  lui  impedian  la  via:

nella  nebbia  del  Noto

esso  reca  il  linguaggio  dell'Ignoto,

del  mai-pensato,

del  misterioso;

attorno  a  tutto  quel  ch'è fisso  , limitato  e  usuale , 

porta  la  sua  sovversiva  corrente  di rivolta.


       Oggi  quell' amore,

       col  tenero  sollievo  del Silenzio,

       celato  giace  in abissi ;

       esso  s'unisce agevolmente

       alla  Pace  che  invade  l'intero Universo.

       La  sua  luce  è  nel  lucore  delle  stelle ,

       la  sua  beltà  nei  fiori  che  la  foresta  vestono

        d'adorazione.

30   gennaio  1941  , mezzodì , da  Ali   della  morte

sabato 15 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana " 2--L' OBLATO BENEDETTINO SECOLARE"

15--8--2020

a)L '  oblazione   nello spirito  della  Regola  di  S. Benedetto

3)   L'oblazione  benedettina :  una  promessa  stabile(St.  6)

L'  ordine  benedettino  ha  un voto  speciale  di stabilità  , oltre  i tre  voti  propri  di tutti  i religiosi ;  questo  voto  fu introdotto  da  S. Benedetto  nella  Regola (cc.  4,  58)   per i  "monaci"  girovaghi  e  sarabaiti  che  non  riuscivano    a  fermarsi  per  un  lungo  periodo  nello  stesso  monastero , ma andavano girovagando  di monastero  in monastero  per  sbarcare  il lunario ,  seguendo  spesso  i loro capricci(c. 1) .  Gli oblati  che  seguono la Regola  di  S. Benedetto  adottano  , anche  loro,  questa  usanza  offrendo  la loro  oblazione a  un  determinato  monastero , come  fa il monaco . S. Benedetto  chiede  la  stabilità per il  bene  spirituale  dei  monaci affinché  "  non  abbiano  bisogno  di andare  in giro , il  che  non  è  affatto  utile  per le  loro   anime"(c.  66).  L'oblato  è invitato  ad  assimilare  e non  scimmiottare  la vera  spiritualità  benedettina , e  la  stabilità  ne  è  uno  dei  capisaldi  poiché  aiuta  nei  rapporti  con  i monaci  e con  gli altri  oblati , e nel  contempo  contribuisce a  creare  una  comunità  come famiglia , ma  con vincoli  soprannaturali , non  carnali o di  convenienza , ma  attraverso  una  conoscenza  spirituale oltre  che fisica  tra i vari  membri  della  comunità (famiglia).  Bisogna  sottolineare  il fatto  che  la  stabilità nell'oblazione  fa  sì che l'oblato  non  si  metta  a  cambiare  ad ogni  ostacolo , ma cerca  la  causa  a  giungerne così  alla chiarezza  e alla  risoluzione.  Il " bello"  della  stabilità  è  anche  offrire  il tempo  all'uomo di  maturare in una  data  situazione  per  potervi mettere radici  ben solide. I   santi monaci hanno  dimostrato  che la stabilità  è un  esercizio  di  santità.  Vivendo     intensamente  la  propria  oblazione  la  stabilità  si pone  sullo  stesso  piano  della  fedeltà  a Dio e,  anche  , come  ostacolo  al  disperdere  forze  umane  e grazie  divine di cui  l'oblato  ha  sempre  più bisogno  nel suo cammino.


Ho sempre   amato la mia oblazione, perché la considero un dono speciale , di LUI.   La mia solitudine di questi terribili anni , è solo una mia scelta come conseguenza, del terremoto  che mi ha travolto; e che ha come fine proteggere questa perla preziosa .  L'oblazione non solo non ho mai rinunciato, ma essa  rimane per tutta la vita.

Chiedere scusa , ammettendo una colpa  è segno di maturità; io ho  in determinati momenti usato scuse per colpe non commesse, al fine di stabilire  un canale di comunicazione , con una persona , ma  ho fallito!

Oggi  15-- agosto  Assunzione  della  B.  V. Maria

Desidero  dare  un pensiero che  ho trovato meraviglioso su Maria, e che esprime lo spirito fortemente religioso di chi l'ha affermato: 

"  Santa  Maria  tutta  santa, Maria  è viva"  Martin   Luther

 Martin Luther, era  un monaco agostiniano, era un teologo ,era un professore di teologia, padre della riforma  , questa espressione mi ha profondamente colpito, perché  Maria  è la santa dei santi , perché Maria è viva  questa affermazione esprime  la vera fede cristiana.   Che  la  Santa  Madre di  Dio e madre della chiesa  possa veramente  guidare  i fratelli cristiani ad una vera riconciliazione in una sola famiglia, pur con le differenze.

giovedì 13 agosto 2020

LIMITI DELL'UFFICIO DEL GIUDICE da: " Pietro Verri, Opere varie"

13---8---2020

Dico  dunque che  questa  libertà politica sarebbe annientata  in  una  nazione  in cui  il giudice  fosse legislatore . Dico dunque che  in quella  nazione vi sarebbe la servitù  per  sistema; la quale è men  violenta , ma più durevole assai che  la servitù per abuso . Queste  verità , miei  signori , sono appunto  quelle che  hanno spinto gl' Inglesi,  amantissimi  , e  non a torto ,  della  libertà politica,  a  stabilire   che  il giudice  sia  perfettamente  servo della  legge, e  mero  esecutore  di essa letteralmente. Ecco  il  ragionamento  che  essi  hanno  fatto:"  Se  il giudice  diventa legislatore , la libertà  politica è  annichilata; il giudice  diventa  legislatore si tosto  che  è lecito   interpretar  la legge  ; dunque  si proibisca al giudice d'interpretar la legge ; dunque  si  riduca  a  mero   esecutore  della legge ; dunque  si  eseguisca  la legge nel  puro e  stretto  significato  delle  parole,  e nella  materiale  disposizione della  lettera".

-----Dunque  l'interpretar  la legge  fa  diventare legislatore  il  giudice e  confonde le due  persone del  legislatore  e del  giudice , dalla assoluta  separazione  delle  quali dipende essenzialmente la libertà  politica d'una  nazione.  Dunque  una  nazione che  cerchi  la libertà  politica , deve  proibire ad  ogni giudice  ogni qualunque libertà  d'interpretare  le leggi; altrimenti  facendo  , ne  accade  quello  che  il  chiarissimo signor  Genovesi ha  scritto nel suo   ragionamento sul  commercio , cioè  che  " allora  le leggi  in mano   del  potente  e  dell'astuto sono  sempre  armi  pronte  a forti  ad  offendere  ed  ingannare  ;  ma  non  già  armi  da difesa in mano  del  debole  o dell'ignorante".

Il  più  dolce  , il  più  benefico  impero è  quello  delle  leggi;    esse  non  conoscono  parzialità , non  hanno  affetti ; sode,  immutabili  , ordinano  lo stesso ad ognuno.

"Ma a  che  riducete  voi  l'ufficio  del giudice?"   mi replicò uno  dell'adunanza ;  "voi  rendete  inutile il giudice , se la legge  provvede  a tutto"   . "Signore" , gli replicai, " la legge    deve prescrivere come  si  provveda  a tutto;  ed  il giudice  deve eseguire quanto  prescrive  la legge .Un giudice  non  basta  per  tenere  una  nazione  tranquilla  e sicura ; bisogna  che  i  metodi per  la sicurezza  e tranquillità  pubblica  prescritti  nel codice , sieno  posti  in  esecuzione; e  quest'è   quello  che  spetta  al  giudice .  Non  è  leggero  l'ufficio  suo; l'ufficio   del giudice è  principalmente  la verificazione  dei  fatti;  ei deve  trovare  la verità  , e  cercarvela  con  sollecitudine  , e  conoscer  bene  come  la  cosa  sia  fatta ; e  fatto  ciò  , la  legge  fa  il restante  , cioè  comanda  come  debba  essere  .  Il solo  dispotismo  stabilmente utile  , anzi  necessario per  la  prosperità  d'una  nazione , è  il dispotismo  delle leggi".

mercoledì 12 agosto 2020

RAINER MARIA RILKE POESIE "IL LIBRO DELLE IMMAGINI"

12---8---2020

Colui  che   contempla

Io   negli  alberi  leggo  le  tempeste

che  da  giorni  ormai  tiepidi

battono  alle  spaurite  mie finestre,

e odo  la   lontananza dire  cose

che  non  so    senza  amici sopportare,

non  so  senza  sorella  amare.


Allora  la tempesta  che  tramuta le forme

traversa  il bosco e  traversa  il tempo ,

e tutto  è  come  senza età  :

come  un  versetto  dei salmi  il  paesaggio

è  nota  fonda  e peso  e  eternità.


Con   che  deboli forze  noi  lottiamo ,

ciò  che  contro  noi  lotta  come  è grande;

se noi, più  simili alle cose , ci  lasciassimo

piegare  come  loro  dalla  grande tempesta,-

diventeremmo  vasti  e senza  nome.


Piccola  cosa  è ciò  che  noi  vinciamo,

e lo  stesso successo ci  fa  piccoli .

L' Eterno  e  Straordinario  non  vuole  

esser  da noi piegato  . Tale  è l'Angelo

che  apparve  ai  lottatori

del Vecchio  Testamento;

quando  i nervi  dei  suoi  antagonisti

nella lotta  si  tendono  metallici,

sotto  le dita  egli  li sente

come  corde  di  melodie profonde.


Chi  da  quest' angelo  fu  sopraffatto

che  così  spesso  rinunzia alla lotta,

è lui  che  esce  a testa alta  e grande

da  quella  dura  mano  che,  come  per  plasmarlo,

al suo corpo  aderiva.

E  le  vittorie  non  lo  tentano.

Crescere  è per lui  :  esser  fino in  fondo

da  una  forza  sempre  più  grande vinto. 

martedì 11 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana " 2-----L'OBLATO BENEDETTINO SECOLARE"

a) L' oblazione  nello spirito  della Regola   di  S. Benedetto

2)   Punti  salienti  della Regola  di S Benedetto

              Contemplativa      (dal  punto di vista  ascetico- mistico)

m)  Penitenza

Quando  si parla  di penitenza  vengono  subito  alla mente  i digiuni, le  privazioni,   le flagellazioni , e  altro  ancora.  Ma  per  S. Benedetto la  penitenza era   prevalentemente  quella  interiore , volta  alla  conversione (metanoia)  del discepolo  non ancora  purificato   dai vizi (RSB c. 7) .  La  vita  del monaco  ricorda  S. Benedetto  , al capitolo  49,  deve  avere  un tenore  di vita  quaresimale , ma  riconosce appunto  che  pochi  hanno  questa  virtù.

Parlando di penitenza,  che  il monaco  deve  offrire  come  sconto  dei  propri peccati  , non  si può  non  ricordare  la celebre  frase  di S. Giovanni   Berchmans  : "  La  vita  comune  è  la massima  penitenza"; la Regola  gli  dà    ampiamente  ragione. S. Benedetto  comincia  la  "demolizione"  dell'uomo vecchio  fin  dal  Prologo   sfaldando le roccaforte  dell'egoismo annidate  all'interno  dell'uomo; il monaco   e l'oblato  benedettino vanno  verso  questa  purificazione che  li porterà  a donarsi  sempre più: a Dio piace  chi  dà  con gioia ( 2 Cor. 9,7),  col  cuore  prima  che con il corpo. 

lunedì 10 agosto 2020

TEOLOGIA DELL' OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di : Alferio Caruana " 2-L'OBLATO BENEDETTINO SECOLARE"

10---8---2020

a)  L'oblazione  nello spirito  della  Regola  di S. Benedetto

2)  Punti  salienti  della Regola  di S. Benedetto

                Contemplativa    ( dal  punto  di vista  ascetico-mistico)

I)   Povertà

Un  altro  momento  dell'ascesi  benedettina  è  costituito  dalla  povertà .  S. Benedetto  ne  ha  già  dato  le premesse parlando  dell'obbedienza  e  dell'umiltà  . La  povertà  di spirito  ( conversione  dei  costumi :RSB  c. 58)  è  propria  degli  anawim  di  Jahve  ( i poveri  del Vangelo ) , ed essa  è  condizione  per  possedere  il regno   dei cieli  (cfr Mt. 6,5)  . Tutto  il cammino penitenziale del monaco  e quindi  dell'oblato  ha  lo scopo  principale  di svuotare di se  stessi e  di riempirsi  di Dio che  ci  fece " ricchi  della  sua  povertà"(2  Cor. 8, 9) .

S. Benedetto  riconosce  ciò  che  la grandezza e  l'onnipotenza  di Dio hanno operato  in lui , povero del Signore; questa  beatitudine  il monaco e  quindi l'oblato  la conquisteranno  solo  quando  si  saranno  adoperati  nell'annullare  la propria  volontà ,  caratteristica  degli umili  servi del Signore ; nel distacco da  un  eccessivo  attaccamento  alle  cose  transitorie ;  nella  speranza  che  estirpando  questo  disordine  dalla  radice  (RSB c.  55)  ci  si  possa  preparare  a quel  salto  di qualità  che è  la povertà di spirito.
Innanzitutto  S. Benedetto  pone  il principio della  proprietà  in  comune(RSB c.  33)   fondamentale  per   la  comune  convivenza , quale  si verifica nella   famiglia , rispecchiando  così  da vicino  la vita  dei  primi cristiani  che  "tenevano  ogni  cosa  in comune " (At. 2, 44); non  deve  esitare dunque alcun motivo di  accaparramento  di beni , infatti :"chi  aveva  proprietà e  sostanze  le vendeva  e ne  faceva  parte  a tutti , secondo il bisogno di ciascuno"(At. 2, 45) .  Tra  le varie prescrizioni , miranti appunto  all'abolizione radicale  della  proprietà privata  , vengono  presi  in  considerazione sia il ricevere  che  il  fare regali(  RSB  c. 54) . Questo  capitolo suggerisce all'oblato  di non  farsi  prendere  troppo  dall'ansia  di possedere beni di  questa  terra  poiché  dice  il Signore :" Cercare prima  il regno  di Dio e  tutto  il resto  vi sarà  dato in  sovrappiù "  ( Mt.  6, 33).
Al  capitolo  55  della Regola  si  ricorda  ai  monaci  non solo  di non  farsi eccessivi  problemi  riguardanti  il colore  e la qualità  della stoffa per  confezionare  l'abito  , ma  addirittura  propendere  per l'acquisto di roba  di  minor  prezzo . Con  questo  monito  l'oblato  senz'altro  capta lo spirito  monastico che  va  oltre  la ricercatezza  nell'abbigliamento personale , tanto  più  quando  questo  risulta  troppo  costoso  e alla  moda (St. 24) . Così  come  al  capitolo 57  pone  le  modalità  nella  vendita  di qualche  loro  prodotto dove  sottolinea  il pericolo  del peccato  dell'avarizia contro  il quale  bisogna  essere  forti e quindi  fissare , per  esempio , tariffe  inferiori  a quelle  dei  secolari  affinché  "in tutto  sia  glorificato Dio"( 1  Pt.  4, 11), donde la  famosa  sigla  benedettina UIOGD(ut  in  omnibus  glorificetur  Deus). Anche   l'oblato  in  questo  caso  deve , secondo  la propria  vocazione di cristiano, vigilare per non  commettere  frode in  commercio , ma  nell'essere onesto e leale  il più  possibile  anche  questa  è una  testimonianza assai necessaria ai tempi nostri.
 Benché  il  monastero  debba  avere  tutto  il necessario affinché  i monaci non  siano  costretti  a  procurarselo  a danno  della  propria vocazione "RSB  cc.  55, 66) , tuttavia  S. Benedetto prospetta  la possibilità al monaco di  trovarsi  , a causa  della  povertà  del luogo (c. 48), in condizioni di  doversi privare del  non  strettamente necessario  , come  per  esempio  il vino(c.40)  o  di  sobbarcarsi  a dei  lavori  pesanti  come  il raccolto dei campi (c. 48) . In  questi  casi  S. Benedetto  esorta  il monaco a  dare prova  del  senso di povertà monastica e di non cadere nella  mormorazione , ma  al  contrario  di  ringraziare Dio  sempre ed  in ogni  circostanza . All'oblato viene impartito  il medesimo insegnamento ricordandogli fra  l'altro che  tutto proviene  da Dio sia  quando  ci si  trova  nell'abbondanza e sia  quando si è  nella  sventura.

In  questi e altri  insegnamenti presi  dalla Regola  di S. Benedetto  sulla  povertà  monastica  , sebbene  vista  più  sul  piano  materiale che  su  quello spirituale , si  pongono  le basi  di quel  distacco  dal modo , e  da  tutto  ciò  che  contiene  ,  e che  conduce  a quel  "morire a se  stessi "  per  offrirsi interamente , senza compromessi , a Dio e ai fratelli ;  e a  essere  vera testimonianza di povertà evangelica.


Mi piacerebbe qui ricordare , una  storia vissuta da me in prima  persona , in qualità di presidente  della comunità degli oblati. Una storia  che  a distanza di tempo non mi rende tanto orgogliosa. Nella nostra comunità si fece avanti una donna , diciamo un po' strana , senza  dubbio povera , disordinata , poco pulita , ma oggi penso, con una  grande bisogno di essere famiglia, perché la sua solitudine era grande. Ma  dava fastidio a tutta la comunità, tutti non la volevano vicino, tutti la scansavano, ma in lei c'era una ferma perseveranza a volere diventare una di  noi. Quindi fece richiesta di essere accettata nella nostra comunità , e quindi di potere fare la vestizione; e qui ci fu un grande terremoto, ero io la presidente e dovevo fare qual cosa lo esigevano tutti, ed io piena del mio piccolo vizio di bambina perbene che ho sempre avuto, disattenta a  quelle raccomandazione che il mio Padre spirituale tanto tempo prima mi aveva cercato di dare, accettai di agire.  Non dimentico una domenica per via Etnea a Catania, uscendo dal monastero ,mentre facevo la strada con Carmela;  il mio parlare distaccato forte, con il quale davo un ultimatum   a Carmela , perché se voleva  fare parte della nostra comunità doveva  cambiare. Si doveva vestire in modo più decente, non camminare con tutte quelle buste di plastica,  ed essere più ordinata ,pulita nel corpo. Lei , mi rispondeva :" si lo farò , lo prometto" ed io non vedevo  che ogni mia parola era  una lama rovente nel corpo e nel cuore di questa povera disgraziata.   Spesso non si vede neppure come con  le parole si può ferire a morte una persona, non comprendevo che Carmela non poteva essere diversa da quella che era.  Ed  avevo avuto un colloquio  con la presidente dell'OPUS DEI   che conosceva Carmela e diplomaticamente mi aveva avvisato del che questa poveretta era fortemente malata e disagiata.  Provo molta vergogna  per questo mio gesto, ma oggi sono più matura  e consapevole, ma  sono  consapevole che  ancora c'è molto da fare.

X AGOSTO Giovanni Pascoli

 10---8--2020

San  Lorenzo  , io  lo so  perché  tanto

      di  stelle  per  l' aria   tranquilla

arde  e cade  , perché  si  gran  pianto

      nel  concavo  cielo  sfavilla.


Ritorna  una  rondine  al  tetto:

      l'uccisero; cadde  tra  spini:

ella   aveva  nel becco un insetto:

       la  cena  de'  suoi  rondinini.


Ora   è  là  , come  in croce  , che  tende  

       quel  verme  a  quel  cielo  lontano;

e  il suo  nido  è   nell'ombra , che  attende,

       che  pigola   sempre  più  piano.


Anche  un  uomo  tornava  al  suo nido:

          l'uccisero  , disse: Perdono;

e  restò  negli occhi  un  grido:

           portava  due  bambole  in dono.


Ora  là  nella  casa  romita,

        lo  aspettano , aspettano  in vano:

egli  immobile  , attonito , addita

       le  bambole  al cielo  lontano.


E tu,  Cielo  , dall'alto  dei mondi

        sereno  , infinito , immortale,

oh!  d'un  pianto  di stelle  lo  inondi

       quest'atomo  opaco  del  Male.

sabato 8 agosto 2020

LA VIA SEMPLICE DI CHUANG TZU di: Thomas Merton

 8---8---2020

L'uomo  regale

Diceva  il mio maestro:

"Ciò  che  agisce su  tutto

e  non si  intromette  in nulla  è il cielo...."

L' uomo regale  questo lo capisce,

lo nasconde  nel  suo  cuore,

trascende   i propri  limiti,

allarga  la  propria  mente,

attira  tutto a sé.

Così  lascia  che  l'oro

resti  nascosto  nella  montagna

e la  perla sepolta  nel fondo.

Beni e proprietà

non  sono  un vantaggio  ai  suoi  occhi,

egli sta  lontano  da ricchezze  e onori.

Una  lunga  vita  non è  motivo  di gioia,

né  di dolore  la  morte   prematura.

Il successo  non è per lui

motivo di orgoglio,

né  l'insuccesso  di vergogna.

Se  anche   avesse tutti  i poteri della  terra,

non li considererebbe  suoi;

se  conquistasse  qualche  cosa    ,

non la terrebbe per sé.

La  sua  gloria  consiste  nel sapere  

che  tutte  le cose  si  riuniscono  nell'Uno

e che  la vita  e  la morte si equivalgono.                  (12,     2)

venerdì 7 agosto 2020

2---AGOSTO 1980------2--AGOSTO 2020

7--8--2020

Domenica  sera, a  Messa, ho pregato , per le vittime,  le  famiglie, coinvolte nella strage  di Bologna, del 2 , agosto 1980, per l'Italia.

La mia mente , percorre  la storia  dell'Italia  di questa mia Patria;   sono stati molti i momenti storici brutti critici, tremendi, ma  gli italiani( brava  gente), ha  combattuto  con coraggio, contro  il male, superandolo.  Dal fascismo, all' orrore  della seconda guerra  mondiale;  abbiamo superato il pericolo del bolscevismo, all'inizio  della vita  della nostra repubblica.     Ma  poi,  il lungo tunnel dell'orrore,  del buio, gli anni  di piombo, le morti eccellenti, la strategia  della tensione, la morte di Moro, e degli uomini della scorta, la strage di Bologna, le stragi; dove   cittadini italiani , sono stati  uccisi. Siamo usciti  dal tunnel  dell'orrore?

Lo  saremo,   veramente  , solo quando la verità  trionferà , ma  al di là  della verità ,  come luce sui fatti storici,  sulle  folli menti  coinvolti in questo orrore,   rimane una  domanda alla quale  bisogna dare una risposta:  perché?  E necessita  essere,  una  risposta  vera.

Ma  andando con la  memoria,  lungo il tunnel  buio , vi  si trovano le vittime  della mafia; anni di piombo, dove  una  marmaglia  ha avuto il coraggio  di aggredire  lo Stato; di provocare  panico, paura, pretendendo  di intimorirci.  E  qui  , la verità  necessita  di trionfare.

La  democrazia, è  un bene  comune , che  bisogna  difendere , con la  "memoria", con  la vigilanza di tutti i suoi cittadini, ognuno  nel proprio ruolo.

UN PENSIERO AL LIBANO "BEIRUT"

7---8---2020


O   Madre  di Dio , o  misericordiosa

Madre  di pietà  e  soccorso,

tu  sei  il nostro rifugio

e  la  nostra  speranza,

Proteggici , o Vergine,

e  abbi  pietà  dei  nostri defunti.

O Vergine  Madre anche  se  

il tuo corpo  è lontano  da noi,

la  tua  intercessione  ci accompagna  e ci protegge.

Da  colui  che  ti ha  esaltata

sopra  ogni  creatura

nel  prendere  da te  un corpo,

ottieni  ai peccatori   il perdono   continuamente.

Tu  sei  nostra  madre e nostra  speranza,

nostro vanto  e  nostro rifugio,

intercedi  per noi presso il tuo  Figlio

ché  perdoni  i nostri  peccati   per  sua  misericordia.

Non  ci  abbandonare,

buona  e piena  di grazia,

Salva  i tuoi  servitori,

che  ti  possiamo ringraziare  nei secoli  dei secoli.


un pensiero , una preghiera,  una speranza, per il popolo libanese, per Beirut, in questo momento drammatico.

 

giovedì 6 agosto 2020

FEDERICO GARCIA LORCA POESIE "ROMANCERO GITANO"

6---8---2020

San   Gabriele
        (Siviglia)                          A. D.  Agustin   Vinuales

1
Un     bel  bambino di giunco,
larghe  spalle  , vita  snella,
pelle  di mela notturna,
bocca  triste  e  grandi  occhi,
nervo  di  argento caldo
va su  e giù  nella  via  deserta.
Le  sue  scarpe  di vernice 
rompono  le  dalie   del vento
con  i due  ritmi che  cantano 
brevi  lutti  celesti.
Sulla  riva  del mare 
non  c'è  palma  che  lo  uguagli,
né  imperatore  coronato,
né  stella  filante .
Quando  piega  la testa
sul petto  di  diaspro ,
la notte  cerca  pianure
perché  vuole inginocchiarsi.
Le  chitarre  suonan  sole
per  l' Arcangelo  Gabriele,
domatore  di colombe
e  nemico dei salici.
San  Gabriele  il bambino piange
nel  ventre  di sua madre.
Non  dimenticare che i  gitani
ti   regalarono  il vestito.

2
Annunziata   dai  Re,
ben  lunata  e  mal  vestita,
apre  la porta  alla  stella
che  per  la strada  le veniva incontro.
L'  Arcangelo   Gabriele ,
tra  giglio  e sorriso,
pronipote  della  Giralda,
veniva  in  visita .
Sul  corsetto  ricamato
grilli occulti  palpitavano.
Le  stelle  della notte 
divennero  campanelle.
San  Gabriele;   eccomi 
con  tre  chiodi  di allegria.
Il tuo  fulgore  apre  gelsomini
sul  mio  volto  infiammato.
Dio ti salvi. Annunziata.
Bruna  meravigliosa.
Avrai  un bambino più bello
degli steli  della  brezza.
Ah,   San  Gabriele degli occhi miei,
San  Gabriele della  mia vita!
Per farti  sedere  sogno
un divano  di garofani.
Dio ti salvi , Annunziata ,
ben lontana e mal vestita!
Tuo figlio  avrà  sul petto  
un neo   e tre ferite.
Ah!   San  Gabriele che  risplendi,
San  Gabriele della mia vita!
In fondo  ai miei  seni
già  nasce il latte  tepido.
Dio  ti salvi, Annunziata,
madre  di  cento dinastie .
Aridi  brillano  i tuoi  occhi,
paesaggi  di  cavallaro.
Il   bambino  canta  sul seno 
di Annunziata  stupita.
Tre  confetti  di mandorla  verde
tremano  nella sua  vocina.

Ma  San  Gabriele  già  sale
una  scala  nell'aria
Le stelle  della notte 
diventano  semprevivi.

mercoledì 5 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana " 2---L0OBLATO BENEDETTINO SECOLARE"

5---8---2020

a)  L'oblazione  nello spirito  della Regola  di S. Benedetto

2)  Punti  salienti  della Regola  di S. Benedetto

                      Contemplativa(dal punto di vista  ascetico--mistico)

i)  Silenzio

Altra  virtù  necessaria  non solo per il monaco  ma per  tutti coloro  che  desiderano  avanzare  nella vita spirituale  è il silenzio  : atmosfera  di Dio  e condizione  per ascoltare la Sua voce :" la condurrò  nel deserto  e lì parlerò  al suo cuore"(Os. 2,  14). Tanta  è  la gravità  del silenzio che bisogna   guardarsi  anche  dalle  cose  buone  come  dice il Profeta :" Custodirò  le mie vie  per non  peccare  con  la mia lingua  .  Posi  sotto  guardia  la mia bocca ....ammutolii   e mi   umiliai, e  di  cose  anche  buone  non  parlai"(Sal.   39, 2-3).  Il perché  ?  "Nel  molto  parlare  non  si sfugge  il  peccato"(Prov.  10,  19),  e  anche  :"  La  morte  e la vita  sono in potere  della lingua"  (Prov.  18, 21) .     è  dunque  oltremodo  prudente  misurare  e ponderare le parole , poiché  abbandonarsi  alle  chiacchiere  non è  da saggi , infatti:" L'uomo dalle  molte  chiacchiere   cammina  senza  direzione sulla  terra"(Sal.  139,12). Il parlare  troppo  può  ridurre  il tempo  per  riflettere sulla  Parola , sul  mondo , su se stessi . Ma  la  ricerca  va  oltre  , verso  il silenzio interiore  nella  lotta con  il  persistere del  "chiacchierio" che  risiede in ogni  essere;   e S. Benedetto  chiede  che :" In  ogni  tempo  il monaco  deve  conservare il silenzio" (RSB  c. 42); dire  poche  e assennate  parole 8c. 7, 119  ; l'uomo saggio lo si conosce  dalle  poche  parole (ibid.)  ; ed  è  caratteristico  di questa  filosofia nonché  teologia  monastica il fatto  che  diverse  statue  raffigurano  S. Benedetto con l'indice  sulle labbra.
Sin  dal Prologo S. Benedetto  avverte a stare  attenti  ai  peccati  della   lingua:" Chi  non  dice inganno con  la sua  lingua"(Sal. 14, 3) condizioni per abitare nella tenda  del Signore degli eserciti. Poi ai  capitoli 4; 7, 9-11;  49 indica il silenzio come  un momento  d'ascesi  intensa ; in  altri (cc. 3, 38,  42, 48, 52, 68)  viene  chiesto  il silenzio per motivi pratici e di  carità,  oppure  , quando  viene  ingiustamente vessato  e provato , il monaco tace  confidando nell'aiuto di Dio(cc. 7, 4, 68).


martedì 4 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana " 2 ---L'OBLATO BENEDETTINO SECOLARE"

4---8---2020

a)  L'oblazione  nello spirito  della Regola  di S. Benedetto

2)  Punti  salienti  della  Regola  di  S. Benedetto

                        Contemplativa (  dal punto di vista  ascetico-mistico)

h) Umiltà

Legata  all'obbedienza  è la  virtù  dell'umiltà.  S. Benedetto  dice che il  primo  gradino  dell' umiltà  è l'obbedienza  senza  indugio  di coloro  che non hanno  nulla  di più caro  a  Cristo(RSB c. 5). Anche qui  S. Benedetto  rafforza  ciò  che  insegna  al discepolo con le  Scritture :"  Chi si umilia  sarà  esaltato  e chi  si esalta  sarà umiliato"  (Lc. 14, 11);  l'umiltà  è verità , "la   saggezza  è  degli umili" (Prov. 11,2); bisogna  davvero  guardarsi  dal  rincorrere  il vanto  disprezzando  l'umiltà.  Convinto  del bene  immenso  che  è l'umiltà S. Benedetto la  vede  raggiungibile salendo una scala  di dodici gradini , scala  i cui poli  sono il corpo e l'anima (cfr.  Gen. 28, 12; S. Bernardo , De  gradibus  humilitatis   et  superbiae) .      
S. Benedetto è certo che  la  conversione  dell'uomo vecchio (metanoia)  passa  attraverso  questa  virtù fondamentale  dell'ascesi  cristiana , dove  la  compunzione (la  consapevolezza dei  propri  falli, peccati ecc.) è  la forma  più  palese all'occhio  di Dio.  
L'umiltà  essenzialmente  si pone  in questi  precisi termini: l'uomo deve  convincersi  delle sue  velleità  nei  confronti di Dio, e  di  non poter mai essere  completamene indipendente  ed autonomo  da Dio da  giungere a  dichiararne la morte; poiché  questo  passaggio  è  fondamentale per  aprire  un dialogo  con Dio interrotto  il giorno  in cui  Adamo  credette di poter  fare a meno  di Dio e della  sua legge trasgredendola. Si  potrà  ancora  colloquiare con Dio nel  momento in cui l'uomo accetterà  la  supremazia  di  Dio su di sé . Il monaco  e l'oblato  devono  giungere  a questa  consapevolezza  confidando  in Dio che  non inganna(Lc. 5,5).
Nei  primi  sette  gradini  dell'umiltà  ( o " indizi"  come  li chiama  Cassino),  S. Benedetto  cerca  di formare  l'interno del suo   discepolo illuminato  dalla fede con  un crescendo  dello Spirito , ma  tuttavia  non sempre  in  continua  ascensione  a causa  della  natura umana con  la sua  tendenza  al   regresso  e a  incominciare  daccapo. I  gradini non  sono  tanto una scalata quanto un cammino a  tastoni (appunto nel buio della fede), non  un cammino  ascensionale  , verticale quanto  un cammino  quasi  orizzontale .  Dall' ottavo  al dodicesimo  gradino  S. Benedetto  traccia anche la  fisionomia del monaco per  quanto  riguarda  il suo  atteggiamento  esterno ,  specchio   dell'interno.
I gradini  dell'umiltà  spingono  fino  all'eroismo  dell'abnegazione  , riecheggiando  l'ammonimento  del Signore ."Se qualcuno  vuol  venire  dietro  a me rinneghi se stesso, prenda  la sua croce e mi segua"(Mt.  16, 24).  Queste  sono  le  condizioni  indispensabili per imitare fruttuosamente  il  Signore  : una  morte  quotidiana  a se stessi(1  Cor.  15,31). In  tali condizioni il Signore  è disposto  a scendere  per  conversare  con  l'uomo che  diventa  l'amico  di Dio , l'uomo di Dio (Sal. 138). All'atteggiamento dimesso  dell'umiltà subentra  quello  filiale dell'amore (RSB c. 7);  coronamento  di tutto  è l'atto supremo  della  follia  della croce(1 Cor. 1,23)

lunedì 3 agosto 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA SECOLARE di: Alferio Caruana " 2--L'OBLATO BENEDETTINO SECOLARE"

3--8---2020

a)  L'oblazione  nello spirito  della  Regola  di S.  Benedetto

2)  Punti  salienti  della Regola  di S. Benedetto
                 
                Contemplativa  (dal punto di vista  ascetico-mistico)
g)   Obbedienza

Al  capitolo  5  S. Benedetto  ritorna  a  parlare  dell'obbedienza  (cfr.Prologo),  certamente  non in  termini  di servilismo o  di  fatalismo ma  teologicamente  per cui chi  obbedisce  al suo  abate  lo fa  come  fosse  Dio  : "Chi  ascolta  voi  ascolta  me"(Lc. 10, 16), offrendo  la propria volontà :"Non  venni  a fare  la mia  volontà  ma  di Colui che  mi ha  mandato" (Gv.  5, 30);  così  come  la strada  che  conduce  a  Dio  non è facile :" Stretta  è la  via  che  conduce  a Dio"(Mt.  7, 14)   .  Già  al Prologo  S.  Benedetto  ha  parlato  al discepolo  (figlio)  della  via  che  conduce  alla Vita   contrapposta  a quella  che  conduce  alla  perdizione . Questa    della  sottomissione al superiore  è  propria  del monaco (RSB c.  5)  ,  e l'oblato  deve  naturalmente  cogliere  lo  spirito  del  pensiero  benedettino .  è significativo  il fatto  che  nella  professione  monastica  (c. 58)  S. Benedetto  parla  solo  dell'obbedienza  con  il  cambiamento  dei  costumi  ;  quindi  per  l'oblato  che  non ha  il voto  di obbedienza    sarà  il servizio dei  fratelli  l'essere  più  docile   agli ordini  dei propri  superiori (St  . 13)  sia  per  nascita  che  per grado (LG  36).  Nella  vita  l'oblato  , sia  come  superiore  che come  dipendente  , dovrà  aiutare  il prossimo ad essere  obbediente  e lui esserlo  con umiltà in ogni  momento; di  tutto  questo  la  ricompensa  sarà  Dio  stesso  (Lc.  6, 23) ,  S.  Benedetto avverte  anche  contro la cattiva  esecuzione  dell'obbedienza  ; cioè  quando  è  accompagnata  da  mormorazioni,  lamentele  , dinieghi più o meno  velati, se  non con imprecazioni:  in questi  casi  l'obbedienza  perde   tutta  la sua  efficacia  e non  è più  reputata  a mercede  ma a castigo proprio  dei mormoratori(RSB c.  5) . La  mormorazione  è  un male  pernicioso che  serpeggia nell'anima di colui  che  non serve Dio con gioia(Sal. 99), S Benedetto era  molto  severo  su  questo  pessimo  vizio  che  può  facilmente  attecchire sugli altri;  anche  perché  l'oblato  come  il monaco  non  hanno motivo  di  mormorare , basta  che  guardino  a  Gesù  che  si fece  "obbediente  fino  alla morte e alla morte  di croce"(Fil. 2, 8;  cfr. RSB  cc.  5, 7, 4, 68).