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giovedì 22 agosto 2019

POESIE DELL'ULTIMO VIAGGIO di Rabindranath Tagore

22--8--2019
Alla  fine  del  giorno  la  morte
verrà  alla  tua  porta
quale  tesoro  tu  le  darai?
A  lei  io   donerò  un'anima  traboccante;
non  la  lascerò  a  mani  vuote,
il  giorno  che  la  morte
verrà  alla  mia  porta.


Molte  notti  d'autunno  e  di  primavera,
molti  tramonti  e  molti  aurore,
con  molta  ambrosia  si  sono  versati  nel  calice  della vita.
Al tocco  di  luci  e  ombre , di  gioie  e  di  dolori
il mio  cuore  si  è  ricolmato
di fiori e  di frutti.


L'ultimo  giorno  l'ornerò
di  questo  tesoro, di  tutte le ricchezze
che  ho  potuto  raccogliere:
il giorno  che  la  morte  verrà  alla  mia  porta.

Silaidoho, 10  luglio  1910, da  Gitanjali


VITA  E  MORTE

Io  ho amato  questa  terra:
di  crogiuolo  in  crogiuolo,
di  difficoltà  in  difficoltà
ho  legato  a  essa  la   mia  vita.
La  luce  e  le  tenebre
dell'aurora  e  del  tramonto
andarono  navigando  nel mio  spirito.
Infine
la mia  vita  e  la  mia  terra
divennero  una  cosa  sola.
Ho  amato  la luce  della  terra
per  questo  amo  la  vita.

Tuttavia  conosco  la  realtà:
bisogna  morire!
Un  giorno le mie parole
non  avranno  più  suono,
il mio occhio  non  cercherà più  dentro  la  luce,
il mio cuore  non  batterà  più
al richiamo  ardente  dell'aurora,
la  notte  più  non sussurrerà  al mio  orecchio
misteriose parole.
Dopo  il mio  ultimo  sguardo,
dopo  le mie  estreme  parole
bisognerà  andare.
Quanto  è  reale
la  necessità   di restare
tanto  è reale
la  necessità  di andare.

In tutto  questo  c'è  unione:
altrimenti  l'universo per  tanto  tempo
non  avrebbe  sopportato,
sorridente, tale  inganno crudele:
in  questo  tempo la  sua  luce
come  fiore  colpito  dal  verme
sarebbe  diventata  tenebre.

Surul, 14 gennaio 1915, mattino  , da Balaka

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