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giovedì 8 agosto 2019

I MIEI STUDI DI MEDICINA ED I MIEI PROGETTI di : Pina Maria Speranza Raciti

8-8--2019
La  mia  passione  è stata  da  sempre  la  ricerca;un  campo  della  scienza  che mi ha  sempre  appassionato è  lo studio  del sistema  nervoso.
Mi  sono  inscritta  alla  facoltà di  medicina , con un'idea  ben  precisa , neuropsichiatria  infantile.
Al 5°  anno  di  superiore , con  il gruppo di Belpasso, ho vissuto la  bellissima esperienza , dell'aiuto  concreto  , ad un lebbrosario , in Brasile.  Le immagini di un video, che raccontava , la   vita  sociale  di quelle  persone, che  con l'aiuto  di un sacerdote, e dei volontari,  riusciva  ad  essere  ricca  di  una  dignità che  la malattia  , aveva   fatto perdere. Mi  commosse , ma io  ero  per la  ricerca!
Nei  primi  anni  di  medicina  ,papà  fu  ricoverato   d'urgenza , per  un'ulcera  duodenale  perforata. Mi  sono   trovata , ad assistere  papà, in  un  reparto universitario, dove  erano  presenti ,  molti pazienti  terminali.  è stata  un'esperienza  umana , unica , ma io  volevo  solo la  ricerca!
Finalmente , con lo studio  e la   preparazione  di  una materia , al 3° anno, ho potuto realizzare il mio sogno, l'esperienza  in un laboratorio scientifico.   Ho iniziato un internato, che  mi ha portato a  fare l'esperienza  di un lavoro scientifico con la  preparazione  ad un convegno che si tenne   alla cittadella. Ho conosciuto  ricercatori stranieri, ho ascoltato , studiato,  è stata  una  bella esperienza. Ma  , questa  esperienza ebbe  conseguenze  che hanno influito molto sulle mie scelte future:
1°)Il rispetto dei miei professori, che  hanno riconosciuto  le mie capacità; contrapposte , alle reazioni  negative  dei miei colleghi, per i  quali  io ero :"  troppo seria, troppo brava", e come tale   dovevo  andare via .Ed  hanno utilizzato  tutti  metodi  più intimidatori  possibili.
2°)La  ricerca  era  affascinante , ma  mi lasciava vuota, avevo in prospettiva  solo la  carriera  accademica, l'insegnamento,  che  non  ho mai   desiderato; e l'umanità dove'era?  Il sogno  della  ricerca  si  è  così  sgretolato. 
Mi  sono trovata  con  due  grossi problemi  esistenziali da  risolvere : il cammino spirituale, ed i miei studi di medicina; dare  una  nuova direzione , uno  spessore  diverso , che  mi  motivasse, nel proseguire  una  strada  che  amo , che  mi appassiona,  ma  che deve  avere  un quid, un qualcosa  che  desse  un  senso speciale, ai miei   sacrifici.
1984,  ultimo viaggio  a Bologna, dai miei cari. Sono andata  a  trovare  , la  nonna, i miei cugini, i miei zii . Sapevo che  mia  cugina  Giovanna  si trovava a Roma, lei è  bolognese, ed è una suora francescana; la  famiglia religiosa  delle  francescane  missionarie di Maria.
La mia esperienza , con la comunità di  Roma  è unica  e meravigliosa!
La mia prima richiesta alla comunità : se era  possibile  come  medico essere accettata  da loro, e quali erano le più importanti   specializzazioni , richieste  per  una missione  in Africa .
Per la   mia amica Antonia,  le urgenze erano : medici ginecologia  ed ostetricia e  chirurgia  toracica.
Ritornando, in Sicilia, mi preparai agli esami di semiotica medica, e prima  di iniziare  lo studio di  patologia medica, mi trovai una  camera a Catania, così iniziai il mio cammino a  doppio binario.
L'incontro con San Benedetto , mi pose un nuovo dilemma, la  mia Sicilia, o l'Africa?  Ho fatto l'oblazione, ho continuato la mia strada, la laurea prima di tutto.
Non ho ne' odio ,ne' rancori verso il fango che mi ha aggredito, ma ho solo sete di giustizia.
Nella  mia  scelta  universitaria  si  aprivano  le seguenti strade.
ginecologia ed ostetricia;  chirurgia  toracica, chirurgia  generale, chirurgia pediatrica.
La realizzazioni dei miei progetti , sia per la ricerca, sia  per la scelta della tesi e della specializzazione , nei campi della medicina che ho  elencati, sia per un medico missionario,  è necessario un curriculum perfetto! Gli orrori e  l'aggressione, ai miei  studi di medicina, provano ancora una  volta, il fango  della  realtà  sociale  belpassese, che  mi ha  aggredito.

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