26--8..2019
----------Non so se il mondo abbia un senso che lo trascenda; ma so che io non conosco questo senso e che , per il momento mi è impossibile conoscerlo. Che valore ha per me un significato al di fuori della mia condizione? Io posso comprendere soltanto in termini umani. Ciò che tocco e che mi resiste, ecco quanto comprendo . E queste certezze, la mia brama di assoluto e di unità e l'irriducibilità del mondo a un principio razionale e ragionevole , so anche che non posso conciliarle.-----------------------------
---l'assurdo , così evidente e insieme così difficile da conquistare, rientra nella vita di un uomo e ritrova la propria patria; e, a questo punto ancora lo spirito può lasciare lo sterile e arido cammino dello sforzo lucido , che sbocca ora nella vita quotidiana.--------------------
Tutti i problemi riprendono il loro carattere perentorio, l'evidenza astratta si ritira di fronte al lirismo delle forme e dei colori. I confini spirituali si incarnano e ritrovano il miserabile e magnifico rifugio del cuore umano.------Si deve morire, sfuggire con il salto , ricostruire una casa di idee e di forme su misura? O si deve, invece, accettare la scommessa straziante e meravigliosa dell'assurdo?-----Il corpo , la tenerezza, la creazione, l'azione, la nobiltà umana riprenderanno allora il proprio posto in questo mondo insensato. L'uomo vi ritroverà infine il vino dell'assurdo e il pane dell'indifferenza, di cui nutre la sua grandezza.------------------------------------l'uomo assurdo è incalzato. La storia non è priva di religioni ne' di profeti , anche senza dei. Gli chiede di saltare. Tutto quello che può rispondere è che non comprende bene , perché ciò non è evidente. Egli , appunto non vuol fare quello che non capisce. Lo si assicura che è peccato di orgoglio ( ma egli non afferra la nozione di peccato); che forse, alla fine , c'è l'inferno ( ma egli non ha sufficiente immaginazione per raffigurarsi questo strano avvenire); che perderà la vita immortale ( ma questo gli sembra futile). Si vorrebbe fargli riconoscere la sua colpevolezza, ma egli si sente innocente. A dire il vero , egli non sente che questo :la propria innocenza irreparabile. è questa che gli permette tutto. Cosicché, ciò che egli richiede da se stesso è solamente vivere con ciò che sa, adattarsi a ciò che è , e non far intervenire nulla che non sia certo.--------------------------------------------------------
Vivere è dar vita all'assurdo. Dargli vita è innanzi tutto saper guardarlo. Al contrario di Euridice, l'assurdo muore soltanto quando gli si voltano le spalle. Così, una delle sole posizioni filosofiche coerenti è la rivolta , che è un perpetuo confronto dell'uomo e della sua oscurità; che è esigenza di una trasparenza impossibile, e che mette in dubbio il mondo a ogni istante.--------------------------------------------------------------------------------------------Il problema della "libertà in se" non ha senso, perché è congiunto , in modo diverso, a quello di Dio. Sapere se l'uomo è libero ,impone che si sappia se egli può avere un padrone. L'assurdità particolare a questo problema deriva dal fatto che la stessa nozione , che rende possibile il problema della libertà, gli toglie al tempo stesso ogni senso, in quanto di fronte a Dio esiste piuttosto un problema del male che un problema della libertà. Conosciamo l'alternativa: o non siamo liberi , e Dio onnipotente è responsabile del male; o siamo liberi e responsabili , ma Dio non è onnipotente.-------------------------------------Non posso capire che cosa sia una libertà che mi verrebbe data da un essere superiore. Ho perso il senso della gerarchia. Della libertà posso avere soltanto il concetto che ha il prigioniero o l'individuo moderno in seno allo stato. La sola libertà che conosco è quella dello spirito e dell'azione. Ora se l'assurdo annienta tutte le mie probabilità di libertà eterna, mi restituisce , invece, esaltandola , la mia libertà d'azione. Questa privazione di speranza e di avvenire significa un accrescimento nelle disponibilità dell'uomo.----------------------------------------------------------dopo la scoperta dell'assurdo, tutto si trova sconvolto. L'idea che "io sono", il mio modo d'agire come se tutto avesse un senso (anche,se all'occorrenza, dicevo che niente lo ha), ogni cosa si trova smentita in modo vertiginoso dalla assurdità di una possibile morte. Pensare al domani, fissarsi uno scopo , avere preferenze , tutto suppone la credenza nella libertà, anche se a volte si è sicuri di non averne la prova. Ma , a questo punto, so bene che la libertà superiore , la libertà di essere, che sola può fondare una verità, non esiste. La morte è là, di fronte , come la sola realtà. Dopo questo tutto è finito. Non sono più libero di perpetuarmi, ma schiavo; e schiavo soprattutto senza speranza di un'eterna rivoluzione, senza possibilità di ricorrere al disprezzo. E chi mai senza rivoluzione e senza disprezzo può restare schiavo? Quale libertà , in senso assoluto , può esistere , senza sicurezza dell'eternità?------------------------------------------------------Nell'inabissarsi in questa certezza senza fondo, nel sentirsi ormai abbastanza estranei alla propria vita per accrescere e percorrerla senza la miopia degli amanti, c'è già il principio di una liberazione. Questa nuova indipendenza è a termine , come ogni libertà di azione , e non stacca un assegno all'eternità; ma sostituisce le illusioni della libertà, che si fermavano tutte alla morte.-----------------------------------------------------la morte e l'assurdo sono,in questo caso, i principi della libertà ragionevole; quella che un cuore umano può provare e può vivere . Ecco la seconda conseguenza . L'uomo assurdo intravede così un universo ardente e gelato , trasparente e limitato , dove nulla è possibile, ma tutto è dato , e dopo il quale vi è lo sprofondamento e il nulla . Egli può allora decidere di accettare la vita in un tale universo e di trarne la propria forza, il rifiuto a sperare e la prova ostinata di una vita senza consolazione.----------------------------------------------------------------------------La morale di un uomo, la sua scala dei valori non hanno senso che in rapporto alla quantità e alla varietà d'esperienze che gli è stato dato di accumulare. Ora, le condizioni della vita moderna impongono alla maggioranza degli uomini la stessa quantità e, per conseguenza, la stessa esperienza profonda . Certamente , bisogna considerare anche l'apporto spontaneo dell'individuo, ciò che è "dato" in lui . Ma io non posso dare un giudizio su questo elemento e, ancora una volta ,la mia regola , in questo caso .è di adattarsi all'evidenza immediata.-----------------------------------------Il presente e la successione dei presenti davanti a un'anima perennemente cosciente è l'ideale dell'uomo assurdo.------------------------------------------------------------------Dopo esser partita da una coscienza angosciata dall'inumano,la meditazione sull'assurdo ritorna, al termine del suo itinerario, proprio in seno alle fiamme appassionate della rivolta umana.--------------------------------------------------------------------" La preghiera" dice Alain"si ha quando la notte cala sul pensiero" . "Ma bisogna che lo spirito incontri la notte", rispondono i mistici e gli esistenzialisti.---------------------------------------Se si deve incontrare una notte , che essa sia piuttosto quella della disperazione, che rimane lucida, notte polare , veglia dello spirito, da cui si leverà , forse , quella chiarità bianca e intatta , che delinea ogni oggetto alla luce dell'intelligenza.
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