21--8--2019
Il senso dell'assurdo non equivale alla nozione dell'assurdo:la fonda e basta; e non è contenuto in quella , se non il breve istante in cui esso pronuncia il proprio giudizio sull'universo.-------------Esiste un fatto evidente che sembra assolutamente di ordine morale, ed è che un uomo è sempre preda delle proprie verità. Quando le abbia riconosciute , egli non è capace di staccarsene. Bisogna pur pagare qualche cosa. Un uomo divenuto cosciente dell'assurdo , è legato a questo per sempre. Un uomo senza speranza , e cosciente di esserlo, non appartiene più all'avvenire. Questo è nell'ordine delle cose . Ma è pure naturale che egli si sforzi di sfuggire all'universo di cui è il creatore.Tutto ciò che precede , per l'appunto , non ha senso che in rapporto a questo paradosso. Nulla può essere più istruttivo in proposito , che esaminare il modo con cui gli uomini--i quali , partendo da una critica del razionalismo, riconobbero il clima assurdo--hanno spinto le loro conseguenze.--------------------------------
Kierkegaard, per lui l'antinomia e il paradosso diventano criteri del religioso. Così, persino ciò che faceva disperare del senso e della profondità di questa vita, gli offre ora verità e chiarezza. Il cristianesimo è scandalo , e ciò che Kierkegaard chiede semplicemente è il terzo sacrificio preteso da Ignazio di Loyola, quello di cui Dio più si rallegra:"il sacrificio dell'intelletto". L'effetto del "salto" è bizzarro, ma non deve più sorprenderci. Esso fa dell'assurdo il criterio dell'altro mondo, mentre è soltanto un residuo dell'esperienza di questo."Nella propria sconfitta" dice Kierkedaard"il credente trova il proprio trionfo".-------------------------------------------L'importante , diceva l'abate Galiani a madama d'Epinay, non è guarire, ma vivere con i propri mali. Kierkegaard vuol guarire. Guarire è il suo desiderio pazzo, quello che ricorre in tutto il suo diario. Tutto lo sforzo della sua intelligenza è sfuggire l'antinomia della condizione umana, sforzo tanto più disperato , in quanto egli , a lucidi intervalli, ne scorge la verità, quando ne parla , come se ne' il timor di Dio ne' la pietà fossero capaci di dargli la pace. è così che, per mezzo di una torturata scappatoia, da' all'irrazionale il volto e al suo Dio gli attribuisce dell'assurdo;ingiusto, illogico, incomprensibile. Solo l'intelligenza in lui si sforza di soffocare la profonda rivendicazione del cuore umano. Poiché nulla viene provato , tutto può esserlo.-----------------------------------------Kierkegaard,----"Ma, per il cristiano, la morte non è per niente la fine di tutto, e implica una speranza infinitamente maggiore di quella che per noi non comporti la vita , anche se traboccante di salute e di forza" La riconciliazione, per mezzo dello scandalo , è pur sempre riconciliazione.Questa permette forse-----di ricavare la speranza dal suo contrario , che è la morte.-------------------------------------------------
Mi si dice ancora che l'intelligenza deve sacrificare il proprio orgoglio e che la ragione deve inchinarsi. Ma se pure riconosco i limiti della ragione ,non la nego fino a tal punto, poiché ammetto i suoi poteri relativi. Voglio solamente restare in quella via di mezzo , in cui l'intelligenza può mantenersi chiara. Se è quello il suo orgoglio, non vedo una sufficiente ragione per rinunciarvi.Niente di più profondo della concezione di Kierkegaard, secondo cui la disperazione non è un fatto , ma uno stato ; lo stato stesso del peccato, poiché il peccato è ciò 'che allontana da Dio. L' assurdo , che è lo stato metafisico dell'uomo cosciente, non conduce a Dio.---------------------------"Se l'uomo non avesse una coscienza eterna , se, in fondo a ogni cosa , non ci fosse altro che una potenza selvaggia in ebollizione,che producesse tutto, il grande e il futile, nel turbine di oscure passioni, se il vuoto senza fondo, che nulla può colmare , si nascondesse sotto le cose , che sarebbe dunque la vita, se non disperazione?" Questo grido non può fermare l'uomo assurdo. Cercare ciò che è vero , non significa cercare ciò che è desiderabile, Se per sfuggire all'angosciata domanda:"Che cosa sarebbe dunque la vita?"si deve , come l'asino , nutrirsi delle rose dell'illusione, piuttosto che rassegnarsi alla menzogna, lo spirito assurdo preferisce adottare , senza tremare , la risposta di Kierkegaard:"la disperazione". Tutto considerato un'anima energica saprà sempre adattarsi.---------------------------------------------------------------Husserl, il metodo husserliano nega il processo classico della ragione. --pensare non è unificare, rendere familiare l'apparenza sotto l'aspetto di un grande principio; pensare è imparare di bel nuovo a vedere, dirigere la propria coscienza, fare di ogni immagine un luogo privilegiato.-----Nella sua affermazione -----che non vi è una verità, ma soltanto alcune verità , essa si ricongiunge al pensiero assurdo.Dal vento della sera , alla mano che si posa sulla mia spalla , ogni cosa ha la propria verità. è la coscienza che rende comprensibile , con l'attenzione che le presta. La coscienza non forma l'oggetto della sua conoscenza:essa fissa soltanto ; è l'atto di attenzione e , per riprendere una immagine bergsoniana , somiglia alla macchina di proiezione che si si fissa su una figura.La differenza sta nel fatto che non esiste scenario, ma una illustrazione successiva e incoerente. In questa lanterna magica, tutte le immagini sono privilegiate. La coscienza"sospende" nell'esperienza gli oggetti della propria attenzione;per un suo miracolo, essa li isola, e quelli sono , da quel momento, fuori di ogni giudizio. è questa "intenzione" che caratterizza la coscienza.----------------------------------------Per l'uomo assurdo vi era una verità e, al tempo stesso , una amarezza in questa opinione puramente psicologica che tutti gli aspetti del mondo siano privilegiati. Dire che tutto è privilegiato è lo stesso che dire equivalente.---------------------Husserl--"Se potessimo contemplare chiaramente le leggi esatte dei processi psichici , queste si mostrerebbero egualmente eterne e invariabili che le leggi fondamentali delle scienze naturali teoriche. Esse sarebbero , dunque, valide anche se non vi fosse alcun processo psichico" Anche se lo spirito non ci fosse esisterebbero le sue leggi!------------------------------------------
Dal dio astratto di Husserl ad dio folgorante di Kierkegaard la distanza non è tanto grande. La ragione e l'irrazionale conducono alla stessa predicazione. Il fatto è che, in verità , il cammino ha poca importanza e la volontà di arrivare basta a tutto. Il filosofo astratto e il filosofo religioso partono dallo stesso smarrimento e si sostengono nella stessa angoscia.----------------------------Si crede , sempre a torto, che la nozione di ragione abbia un senso unico. In verità, per quanto rigorosa essa sia nella sua ambizione , il concetto è instabile ne' più ne' meno degli altri. La ragione ha un volto assolutamente umano, ma sa anche rivolgersi al divino.--------------------------------Essa, è uno strumento del pensiero e non il pensiero stesso. Il pensiero di un uomo è innanzi tutto la sua nostalgia.---------------------------------
La ragione in Husserl finisce per non aver limiti. L'assurdo, al contrario, fissa i propri limiti, in quanto la ragione è impotente a calmare l'angoscia. Kierkegaard,da un altro lato , afferma che un solo limite basti a negarla.---------------------------------
Nell'universo di Husserl il mondo si chiarisce e la brama di familiarità, che è salda nel cuore dell'uomo, diventa inutile. Nell'apocalisse di Kierkegaard, il desiderio di chiarezza deve rinunciare a se stesso, se vuol essere soddisfatto. Il peccato non è tanto il sapere ( a questa stregua tutti sono innocenti) quanto il desiderar di sapere. Per l'appunto ,è il solo peccato del quale l'uomo assurdo possa sentire che forma, al tempo stesso , la sua colpevolezza e la sua innocenza.
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