Cerca nel blog

mercoledì 28 agosto 2019

IL LIBRO D'ORE di: Rainer Maria Rilke 2°

28--8--2019
Sono  umile  di  nuovo  e  quieto
e senza  voce;
a una  preghiera  più  bella
s'era  chinato  il mio  volto.
Ero  vento  per  gli  altri
e  li  chiamavo  e  li  scuotevo.
Ero  lontano, lassù  dove  sono  gli  angeli
e  la  luce  si  sfa  in nulla--
ma  Dio  è  buono  e  sprofonda.

Gli  angeli  sono  l'ultima  folata
tra  le  cime  del  suo  albero;
uscire  dai  suoi  rami
per  loro  è  come  un  sogno.
Lassù  credono  più  alla  luce
che  alla  buia  forza  di Dio
e  da  loro  si  rifugiò  Lucifero.


è  il  principe  del  regno  della  luce
e  la  sua  fronte  s'erge  così  alta 
innanzi  al  grande  splendore  del  nulla
che  invoca
a  volto  bruciato  le tenebre.
è  il luminoso  Dio  del tempo
che  con  fragore  si  ridesta innanzi
a  lui  e  poiché  nel  suo  dolore
spesso  urla  e   spesso  ride
il  tempo  lo crede  felice
e  s'inchina alla  sua  potenza.

Il tempo  è  come  l'orlo  secco
d'una  foglia  di  faggio.
è  la  splendida  veste
che  Dio  scagliò lontano
quando , eterno  abisso,
si  stancò  di volare
e  si  nascose  agli  anni
finché  , come  radici   ,  spuntarono
in ogni  cosa  i  suoi  capelli.

Mille  teologi  s'immersero
nell'antica  notte  del  tuo  nome.
Vergini si  destarono
e  giovani  coperti  d'argento  partirono
sfavillando  in te, battaglia.

Sotto  le  tue  grandi arcate
s'incontrarono i poeti
e  furono  padroni  di  suoni,
profondi e  miti  maestri.

Sei  l'ora  quieta  della  sera
che  rende  simili  i  poeti;
ti  pigi  nelle  loro  bocche  buia
e credendo  d'averti  scoperto
ti  circonda  ognuno  di splendore.

T'alzano  dal  silenzio , battito
d'ali, infinite  arpe.
E  i  venti, i  tuoi  , gli  antichi
scagliano  su  cose  e  miserie
l'alto  della  tua  grandezza.

I poeti ti  hanno  sparpagliato
(una  tempesta  attraversò  la    loro  balbuzie)
ma   io ti  voglio  radunare  di  nuovo
nel  vaso  che  ti  fa  felice.

Ho  vagato  in  un  forte  vento,
mille  volte  vi  hai  spirato  dentro,
ed  ecco  quel  che  ho  trovato;
ti  usava  il  cieco come  un  bicchiere ,
nel  profondo  ti  nascondeva  il servo
mentre  il  pezzente ti porgeva  a  tutti;
e  spesso  in  un  bambino
c'era  un  grande  pezzo  del  tuo  cuore.

Vedi  che  sono  uno  che  cerca?
Uno  che  va  nascosto  dietro
alle  sue  mani  ed  è  come  un  pastore
(che  tu  possa  allontanare  lo  sguardo
che  lo  confonde, lo  sguardo  dello  straniero)
uno  che  sogna  di  compierti
e  compiere  così  anche  se stesso.

Nessun commento:

Posta un commento