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giovedì 29 agosto 2019

L'AMORE di Rabindranath Tagore

29--8--2019

IMMAGINE

Tu sei  soltanto  immagine,
solo  quadro  dipinto.
Le lontane  nebulose,
nidi  di cielo, a  schiere
affollano  il firmamento:
il sole , la  luna  , le  stelle,
notte  e  giorno
con  la  luce  in mano,
guidando  il  pellegrino nella notte.
Tu  non sei  una  realtà  come  loro?
Ahimè, immagine  , tu  sei  solo  immagine!

Perché  rimani  ferma
nel  moto  eterno  dell'universo?
O senza  via,
fatti  compagna  del  viandante!
Perché  giorno  e  notte
resti  lontana  da  tutto  e  da  tutti
nell'eterno  silenzio  dell'immobilità?
Il  polline  volteggiando  nel'aria
ovunque  si  diffonde
e  scioglie  i  veli  grigi  della  terra:
ad   aprile,
tolte  le   vesti  della  vedovanza,
ricopre  di colori
la  terra  adoratrice
e  al  mattino  di  primavera
ricopre   di verde  le  sue  membra.
Questo  polline  è  una  realtà!

Le  erbe
tappeto  ai  piedi  dell'universo,
sono  in  cammino;  tutte  reali.
Tu  solo  sei  immobile,  tu  immagine,
tu  solo  immagine!

Un  tempo per  la   via
camminasti al mio  fianco.
Il  tuo  petto  si  muoveva  ai  sospiri:
il tuo  spirito,
unendo  i  suoi  battiti  ai  battiti  dell'universo,
con  rinnovato  ritmo
ha  composto   canti  e  danze
in  ogni  membro  del  corpo.
Quanto  tempo è passato!
Nella  vita
nella  mia  casa
tu  eri  realtà!
Dentro  ai miei  occhi
dappertutto  hai  tracciato  con  tocco  d'arte
una  viva   immagine.
In quei  mattini  tu  eri  messaggero  visibile
della  voce  dell'universo.

Mentre  insieme   camminavamo nella  via
ti sei  fermata
dentro l'oscurità  della   notte.
E io andai avanti
giorno  e  notte
in  mezzo  a  tante  gioie  e  dolori.
Passarono  le  alte  maree  della  luce  e  delle  tenebre
in cielo  e  in mare :
ai  margini  della strada
innumerevoli  fiori in silenzio
si  sono  chinati  ai miei  piedi:
in mille rivi  l'indomabile  sorgente  della  vita
avanza  annunciando  morte.
Ascoltando  una  voce  sconosciuta
mi  sono  spinto  molto  lontano
inebriato dall'amore  del  cammino.
Tu, scesa  di strada
dove  ti sei  fermata
là  sei  rimasta.
Alle  erbe, al  polline,  alle  stelle, alla  luna e al sole,
a  tutti  nascosta
tu  immagine , tu  solo  immagine!
Perché  vaneggia  il poeta?
Tu  immagine?
No, no, tu  non sei  immagine!

Chi   può  dire che  tu  sei  immobile
dentro  i  legami  delle   linee
in  un  pianto  silenzioso?
Io  sarei  morto
se  la   tua  gioia  fosse  scomparsa
e  il fiume
avrebbe  perduto il suo  corso
e  le  nubi
avrebbero  perduto il colore  dell'oro.
Se  nell'universo  fosse  svanita
l'ombra  dei  tuoi  delicati  capelli
allora

Certamente
sotto  il  soffio  del vento
il dolce  mormorio  delle ombre  della  foresta,
gioco  sotto  il  frusciare  della  pioggia,
sarebbe  diventato  sogno.
Forse  ti  ho  dimenticata?
Tu  hai  preso  posto  nella  vita,
ecco  la  dimenticanza!
Perché  distratto  nel  cammino  non  m'accorgo :
ho  dimenticato  i fiori,
ho  dimenticato  le  stelle?
Essi  fanno  dolce
il respiro  dell'anima
nel vuoto  della  dimenticanza
fanno  sentire  la loro voce


Dimenticanza  che  non  è  dimenticanza!
Nel  centro  della  dimenticanza
hai  fatto  sussultare  il mio spirito.
Tu  non  sei  davanti  agli  occhi:
hai  preso posto  dentro le mie  pupille.
Per  questo  oggi
sei   verde  sulla  terra
e  azzurra  in cielo.
Il  mio essere  ha  scoperto
in  te un'intima  unione.

Non  so, ne'  alcuno  sa come
la tua  voce risuona  nel  mio  canto,
dentro  il  poeta  tu  sei poeta.
Non  sei  immagine, non sei immagine,
non sei  soltanto  immagine!
Ti  ho  trovata  di  mattino,ti ho perduta  di notte;
ora  nel silenzio  delle tenebre
ti  ho ritrovata.
Non  sei  immagine,
non  sei soltanto  immagine!

Alahabad,19 ottobre 1914,  notte  , da  Balaka

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