22-5-2019
Bianca ragazza dai capelli rossi,
la cui veste bucata mostra la povertà
e la bellezza,
per me , poeta sofferente,
il tuo giovane corpo macilento
sparso di rosse efelidi
ha la sua dolcezza.
Porti con grazia più galante
che una regina da romanzo
i suoi coturni di velluto
i tuoi zoccoli pesanti.
Che invece d'uno straccio troppo corto,
un magnifico abito di corte
in pieghe lunghe e fruscianti
ti scenda sui talloni;
che al posto di queste calze bucate,
sulla gamba un pugnale d'oro
per gli occhi più depravati
ti brilli ancora;
che fiocchi male annodati
rivelano per i nostri peccati
i tuoi bei seni, radiosi
come due occhi;
che per spogliarti si facciano
pregare le tue braccia
e scaccino a colpi ostinati
le dita maliziose,
perle della più bell'acqua,
i sonetti di maestro Belleau
da spasimanti al supplizio
offerti senza posa,
vile masnada di rimaioli
che ti dedica le sue primizie
e contempla la tua scarpina
sotto la scala,
quanti paggi in cerca d'avventure,
quanti signori e quanti Ronsard
spierebbero per far l'amore
il tuo fresco rifugio!
Sui tuoi letti, più baci che gigli
conteresti e quanti Valois
costringeresti a rigar dritti
ai tuoi editti!
--E invece te ne vai raccattando
rimasugli stantii
sulla soglia di qualche volgare
Véfour da quadrivio;
vai rimirando di sottecchi
gioielli da quattro soldi,
e io non posso nemmeno, oh! perdono!
fartene dono.
Senz'altro ornamento o ricchezza,
profumo , perle, diamanti
che la tua magra nudità,
allora va, mia bellezza!
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