8-5-2019
Una strana vocetta
......Sei anni fa ebbi un incidente col mio aeroplano, nel deserto del Sahara. Qualche cosa si era rotta nel motore , e siccome non avevo con me ne' un meccanico, ne' dei passeggeri, mi accinsi da solo a cercare di riparare il guasto. Era una questione di vita o di morte , perché avevo acqua da bere soltanto per una settimana. La prima notte , dormii sulla sabbia, mille miglia da qualsiasi abitazione umana . Ero più isolato che un marinaio abbandonato in mezzo all'oceano, su una zattera , dopo un nubifragio. Potete immaginare il mio stupore di essere svegliato all'alba da una strana vocetta:
--Mi disegni, per favore , una pecora?
--Cosa?
---Disegnami una pecora.
Balzai in piedi come fossi stato colpito da un fulmine. Mi strofinai gli occhi più volte guardandomi attentamente intorno. E vidi una straordinaria personcina che mi stava esaminando con grande serietà. Ora guardavo fisso l'improvvisa apparizione con gli occhi fuori dall'orbita per lo stupore. Dovete pensare che mi trovavo a mille miglia da qualsiasi regione abitata, eppure il mio ometto non sembrava smarrito in mezzo alle sabbie, ne' tramortito per la fatica , o per la fame, o per la sete , o per la paura. Niente di lui mi dava l'impressione di un bambino sperduto nel deserto, mille miglia da qualsiasi abitazione umana. Quando finalmente potei parlare gli domandai:
---Ma che cosa fai qui?
Come tutta risposta , egli ripeté lentamente, come si trattasse di cosa di molta importanza:
---Per piacere , disegnami una pecora......
Quando un mistero è così sovraccarico , non si osa disubbidire. Per assurdo che mi sembrasse , a mille miglia da ogni abitazione umana, e in pericolo di morte, tirai fuori dalla tasca un foglietto di carta e la penna stilografica. Ma poi ricordai che i miei studi si erano concentrati sulla geografia , sulla storia , sull'aritmetica e sulla grammatica e gli dissi , un po' di malumore, che non sapevo disegnare. Mi rispose:
---Non importa . Disegnami una pecora...........
Dal pianetino, verso gli asteroidi
Io credo che egli approfittò, per venirsene via , di una migrazione di uccelli selvatici. Il mattino della partenza mise bene in ordine il suo pianeta. Spazzò accuratamente il camino dei suoi vulcani in attività. Possedeva due vulcani in attività. Ed era molto comodo per far scaldare la colazione del mattino. E possedeva anche un vulcano spento. Ma , come lui diceva , "non si sa mai", e così spazzò anche il camino del vulcano spento. Se i camini sono ben puliti, bruciano piano piano, regolarmente, senza eruzioni . Le eruzioni vulcaniche sono come gli scoppi nei caminetti.è evidente che sulla nostra terra noi siamo troppo piccoli per poter spazzare il camino dei nostri vulcani ed è per questo che ci danno tanti guai.
L'asteroide del monarca assoluto
Il piccolo principe si trovava nella regione degli asteroidi 325, 326, 327, 328, 329, 330. Cominciò a visitarli per cercare un'occupazione e per istruirsi.
Il primo asteroide era abitato da un re . Il re , vestito di porpora e d'ermellino, sedeva su trono molto semplice e nello stesso tempo maestoso.
---Ah! ecco un suddito---esclamò il re appena vide il piccolo principe . E il piccolo principe si domandò:
"Come può riconoscermi se non mi ha mai visto?".
Non sapeva che per i re il mondo è molto semplificato. Tutti gli uomini sono dei sudditi.
--Avvicinati che ti veda meglio---gli disse il re che era molto fiero di essere finalmente re per qualcuno. Il piccolo principe cercò con gli occhi dove potersi sedere , ma il pianeta era tutto occupato dal magnifico manto di ermellino. Dovette rimanere in piedi, ma era tanto stanco che sbadigliò.
---è contro all'etichetta sbadigliare alla presenza di un re,--gli disse il monarca---te lo proibisco.
---Non posso farne a meno, --rispose tutto confuso il piccolo principe---ho fatto un lungo viaggio e non ho dormito....
---Allora ,---gli disse il re --ti ordino di sbadigliare. Sono anni che non vedo qualcuno che sbadiglia , e gli sbadigli sono una curiosità per me .Avanti! Sbadiglia ancora.è un ordine.
---Mi hai intimidito...non posso più - disse il piccolo principe arrossendo.
---Hum! hum!--rispose il re.---Allora io...io ti ordino di sbadigliare un po' e un po'...
Borbottò qualche cosa e sembrò seccato. Perché il re teneva assolutamente a che la sua autorità fosse rispettata. Non tollerava la disubbidienza. Era un monarca assoluto.
Per dimenticare la vergogna
Il pianeta appresso era abitato da un ubriacone. Questa visita fu molto breve, ma immerse il piccolo principe in una grande malinconia.
---Che cosa fai?--chiese all'ubriacone che stava in silenzio davanti a una collezione di bottiglie vuote e a una collezione di bottiglie piene.
--Bevo---rispose, in tono lugubre , l'ubriacone.
---Perché bevi?--- domandò il piccolo principe.
---Per dimenticare --rispose l'ubriacone.
--Per dimenticare che cosa?----s'informò il piccolo principe che cominciava già a compiacerlo.
---Per dimenticare che ho vergogna--confessò l'ubriacone abbassando la testa.
---Vergogna di che?--insistette il piccolo principe che desiderava soccorrerlo.
---Vergogna di bere!---e l'ubriacone si chiuse in un silenzio definitivo.
Il piccolo principe se ne andò perplesso.
"I grandi , decisamente , sono molto , molto bizzarri" si disse durante il viaggio.
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