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sabato 3 ottobre 2020

IL RE TRAVICELLO GIUSEPPE GIUSTI

 3--10--2020

Al re  Travicello
piovuto  ai  ranocchi,
mi levo il cappello
e  piego  i ginocchi,
lo  predico  anh'io
cascato  da Dio ;
oh  comodo , oh  bello
un re  Travicello!
        Calò  nel  suo regno
con molto  fracasso,
le teste di legno
fan  sempre  del chiasso,
ma  subito  tacque,
e al  sommo dell' acque
rimase un  corbello
il re Travicello
        Da  tutto  il  pantano 
veduto  quel  coso,
---è  questo il sovrano?
(s'udì  gracidare).
Per  farsi  fischiare 
fa  tanto  bordello
un re Travicello?
        Un  tronco  piallato
avrà  la corona?
O  Giove  ha sbagliato,
oppur  ci  minchiona;
sia  dato  lo sfratto
al  re mentecatto,
si mandi  in appello
il re Travicello--,
        Tacete, tacete;
lasciate  il reame ,
o bestie  che  siete ,
a  un re  di legname.
Non  tira  a  pelare ,
vi  lascia  cantare ,
non  apre  macello
un re  Travicello.
        Là  là  per  la reggia
dal  vento  portato ,
tentenna  , galleggia,
e  mal  dello  stato
non pesca  nel fondo;
che scienza  di mondo!
Che  re   di cervello
è un re  Travicello!
        Se  a  caso  s'adopra
d'intingere  il capo ,
vedete? di sopra
lo porta  daccapo
la sua  leggerezza.
Chiamatelo Altezza,
ché  torna  a  capello
a  un re  Travicello.
            Volete  il serpente
che  il sonno  vi  scuota?
Dormite contente
costì  nella mota,
o  bestie  impotenti;
per  chi  non  ha  denti,
è il  fatto  a  pennello
un re Travicello!
        Un  popolo  pieno 
di tante  fortune,
può  farne  di meno
del  senso  comune.
Che  popolo  ammodo,
che  principe sodo,
che  santo  modello
un re Travicello!

Lo  dedico a tutti quei politici internazionali così famosi in questo tempo;  in modo particolare al re dei re Travicello. Abbiamo una lunga storia, e  siamo ricchi di buone e cattive cose, che le odierne non ci  stupiscono.

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