17---10---2020
Anche se Dio sa già in anticipo quel che ci abbisogna (Mt. 7, 32), vuole che insistentemente lo preghiamo(Lc. 11,5--12); che non ci stanchiamo mai di chiedere in umiltà (Lc. 18, 10--14), col cuore più che con la bocca (Mt. 6,7), ed essere insistenti fino all' importunità (Lc. 11, 5-8; 18, 1--8). Gesù , il Figlio , ci ha insegnato un modo semplice , di poche parole , sobrio e al contempo ricco ;il Pater. Qui , innanzitutto, chiamiamo Dio nostro Padre e poi gli chiediamo che si faccia la sua volontà in noi e di santificare il suo santo nome e di liberarci da ogni male e tentazione, ma anche di darci il pane quotidiano ; richieste spirituali e materiali; anima e corpo dati da Dio-Padre vengono nutriti dal Padre--Dio . Vi sono alcuni Santi Padri che hanno dato una definizione della preghiera e che vale la pena di ricordare ; S. Ambrogio dice :"Gli parliamo quando preghiamo lo ascoltiamo quando leggiamo gli oracoli divini"; S. Clemente Alessandrino :"L'uomo spirituale frequenta Dio come un amico; cuore a cuore"; S. Giovanni Crisostomo dice :"La preghiera o dialogo con Dio è un bene sommo. è infatti una intima comunione con Dio". E tra i santi la grande mistica , S. Teresa d'Avila afferma :" Non è altro per me la preghiera che un colloquio di amicizia fatta spesso e nella solitudine con Colui dal quale sappiamo d'essere amati".
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