23--32020
Vorrei scorrere con voi i punti salienti di un libro certamente meno diffuso ma non meno utile alla nostra vita spirituale; si tratta di :"Dio nel silenzio . La meditazione nella vita" scritto dai Padri Antonio Gentili ed Andrea Schnoller (Ancora , Milano).
In questo testo vengono più volte gettati ponti tra la tradizione Cristiana d''Occidente e l'Oriente ; uno di questi agganci , particolarmente interessanti riguardo al nostro filo conduttore dello stress, è la differenza tra il concetto dei nostri sette "vizi capitali" e i cosiddetti "veleni".
Gli autori dicono che in Oriente ,i vizi capitali ricevono il nome di "veleni" e sono cinque: l'Odio, l'Orgoglio, l'Avidità , la Gelosia, la Stupidità. E mai il termine di veleno fu usato più a proposito poiché si capisce subito che il primo a soffrire o, con un termine attuale , a essere stressato , è proprio l'interessato , mentre nel concetto di "vizio" sarebbe implicito un piacere (vizio del gioco, del fumo e così via)
Ma provate a pensare a un INVIDIOSO che vede passare una bellissima auto guidata da un sconosciuto : chi starà male dei due, l'invidioso del possesso altrui o il fortunato possessore che nemmeno sa di essere oggetto di invidia?
E parlando di ODIO viene descritta tutta una gamma di intensità di questo veleno : è facile dire che non odiamo nessuno almeno in forma acuta. Ma le forme più sottili come l'avversione, l'antipatia, l'aggressività, l'opposizione e tutte le altre emozioni meno chiare ma certamente opposte all'amore ,ci sono poi così totalmente estranee?
Dicono gli autori :" L'odio è il primo sentimento che si deve cambiare , perché esso impoverisce le nostre energie psichiche e ci impedisce di coltivare emozioni positive e di ampliare i nostri orizzonti mentali . La tensione causata dall'odio , inoltre , ci rende incapaci di aprire all'influsso benefico delle forze alte ,apportatrici di calma , gioia , amore , felicità, benessere , pace . Cominciate perciò a distinguere le sensazioni di odio quando si presentano. Dite a voi stessi: "Ecco, questo pensiero è stato provocato dall'odio, mi nuoce , non continuerò a nutrire e ad accrescere quest'emozione. Preferisco pensare o fare una cosa migliore".
Dovete rendervi conto che l'odio e una creatura della vostra mente : una reazione sbagliata provocata da una frustrazione". Anche per quanto riguarda l'ORGOGLIO gli Autori insegnano a riconoscerlo come causa di tanti conflitti interiori i quali ci privano della serenità e felicità. Molto interessante è una specie di prova del nove suggerita per vedere se il nostro è un giustificato orgoglio per la soddisfazione di un risultato positivo ottenuto con il nostro impegno , oppure se vi è un velo di insoddisfazione che offusca questa gioia dato dalla sofferenza per la disattenzione degli altri.
La cartina di tornasole per verificare l'autenticità dei vostri sentimenti e dei vostri comportamenti rimane la sofferenza . Quando essa , in una forma o nell'altra , viene a turbare l'orizzonte della vostra mente , significa che le vostre intenzioni profonde non erano del tutto disinteressate e altruiste , libere da orgoglio.
Anche un marcato senso di superiorità nei confronti degli altri spesso cela l'orgoglio e comporta critiche spinte dal desiderio di apparire almeno simili se non superiori agli altri :questo perché in realtà ci sentiamo inferiori e insicuri.
Per qualcuno l'orgoglio si concentra sul lavoro e questo diventa più importate di ogni altra cosa. Anche l'attaccamento alle nostre opinioni in maniera totale e acritica può derivare dall'orgoglio.
Come per l'odio l'antidoto è sviluppare un vero sentimento di amore per gli altri (Ama il prossimo tuo come te stesso!!!) anche per l'orgoglio esiste un antidoto smettere di girare attorno al nostro piccolo io che avevamo posto come centro dell'universo. L'orgoglio si cura diventandone consapevoli e allo stesso modo si deve diventare consapevoli di tutti i veleni che ci rovinano la vita.
Altro esempio è la Gelosia : essa non si annida solo nei rapporti sentimentali ma anche nel lavoro, nel possesso di beni materiali . E qui si intuisce l'antidoto impariamo ad essere contenti di noi e degli altri ed a riconoscere con ammirazione i talenti che Dio ha dato ad ognuno di noi.
Il quarto veleno è Avidità e i suoi frutti sono l'ambizione , l 'avarizia , la ricerca smodata del lusso, l'incapacità di condividere , la lussuria in campo sessuale, la golosità in campo alimentare. Contro l'avidità impariamo ad aprirci alle molteplici soddisfazioni che la vita offre , coltiviamo la rinuncia (ricordate nella nostra infanzia i "fioretti"?), l'amore per le altre persone.
Il quinto ed ultimo veleno è la Stupidità, cioè la mancanza di disponibilità ad essere in ascolto della realtà ed a comprenderla . La persona intelligente è sempre pronta ad ascoltare gli altri per imparare da essi, mentre lo stupido è aggressivo nei confronti di ciò che sa di nuovo e non impara mai ad essere critico nei confronti di se stesso.
Antidoto alla stupidità è l'imparare ad essere molto critici con noi stessi quando pensiamo di avere ragione sforziamoci di capire le ragioni degli altri.
Anche questi autori raccomandano il " pensare positivo" dicendo:" L'abitudine a pensare e sentire positivamente è di grandissima importanza per la qualità della vita e il bene degli altri......
Se siamo positivi , se l'occhio della mente è sano (cf. Lc 11,33-36), per questa semplice attitudine interiore dell'animo irradiano intorno a noi forze altamente benefiche e guaritrici, anche se non ci sarà mai detto grazie , poiché si tratta di un modo di beneficiare gli altri quasi nel segreto e nel più grande silenzio ....L'essere felici dipende essenzialmente da noi e, più particolarmente , dai pensieri e dai sentimenti che abitualmente coltiviamo nel segreto silenzio della mente e del cuore".
I Padri Gentili e Schnoller danno anche alcuni consigli per la pratica quotidiana:
-------Abituarsi a pensare positivamente.
------Non criticare gli altri e neppure se stessi.
------Reagire con prontezza a pensieri e sentimenti di sfiducia.
-------Non cedere alla tentazione di sentirsi offesi , delusi, depressi a motivo dei propri difetti o delle mancanze altrui ; reagire con prontezza e fiducia al primo insorgere di stati d'animo o pensieri legati all' ansia , a eccessiva preoccupazione o depressione.
-------Evitare ogni senso di inferiorità ma anche di superiorità o auto esaltazione.
-------Evitare la morbosa curiosità su cosa fanno e dicono gli altri; astenersi da chiacchiere inutili.
-----Troncare sul nascere ogni sentimento di gelosia e non assecondare gli stimoli che ci portano a criticare , minimizzare o ridicolizzare parole , azioni o modo di essere d'altri.
----Esercitare benevolenza e comprensione verso tutti.
-----Trasformare qualunque impegno della giornata da dovere in piacere attraverso l'abitudine di guardare con simpatia alle cose.
------Cercare di piacere a Dio.
------Imparare ad accorgersi , a godere e a ringraziare di tutte le cose belle,piccole o grandi , che la vita reca con sé e ci fa incontrare.
Non si esalteranno mai sufficientemente gli immensi benefici che derivano a noi e agli altri da questa quotidiana abitudine della mente a pensare positivamente . Il paradiso o l'inferno sono interamente nelle nostre mani.
Questo splendido testo prosegue accompagnando il lettore verso i gradini sempre più elevati del cammino verso la ricerca di Dio ed insegnando anche uno"stile di vita meditativo".
"La gioia è la prima e l'ultima parola di uno stile di vita meditativo. Ne è come il respiro . Per questo vivete nella gioia! Vivere la gioia profonda delle Beatitudini. Allora , un giorno o l'altro , la contemplazione vi prenderà per mano e vi condurrà nelle sue dimore silenziose".
Ancora una volta si conferma che nel seguire le indicazioni di Nostro Signore il Paradiso sarà presente subito senza aspettare ......quell'altra forma di vita!
questo , post, oggi mi ha fatto riflettere, mi auguro per chi lo legga possa essere una utile forma di riflessione
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