8--3--2020
Da donna , amo il processo di emancipazione della donna. Ricordo con un sentimento di gratitudine, le donne pioniere , in un lungo e difficoltoso cammino storico, che ci porta , al presente. Basta ricordare, le suffragette, per le quali , oggi noi donne abbiamo il diritto al voto, e quindi direttamente,il nostro coinvolgimento, nella vita della res-pubblica.
Immagino le prime donne, che con grande difficoltà, sono entrate, all'università, in quelle facoltà, e di conseguenza in quei ruoli, prettamente maschili; medicina, giurisprudenza, ingegneria, astrofisica, economia ecc.
Ma, non è così, fuori dal contesto, delle nostre realtà sociali.
Ho letto un libro edito dalla Sellerio, scritto da una donna intellettuale siriana, non è un romanzo, ma il racconto veritiero, di un gruppo di donne , della borghesia siriana, che in questi anni terribili , hanno combattuto , per la democrazia nel loro paese.
[Samar Yazbek Diciannove donne----Sellerio]
Sono appena 300 pagine ma, io ho impiegato quasi un anno per completare la lettura. Sono pagine di difficile lettura, per gli orrori descritti. Un popolo pacificamente , ha chiesto, democrazia, diritti civili, votazioni libere, e destituzione del dittatore:al-Assad. E la risposta del potere è stata una carneficina; un inferno; un potere che per conservarsi , ha massacrato senza pietà il proprio popolo. L'uomo, quando perde la propria umanità, diventa un mostro,infatti è l'unico essere vivente capace di generare il male e l'orrore.
Davanti , all'inferno e all'orrore del popolo siriano, provo una profonda vergogna, come europea, ed una grande impotenza. Recandomi in chiesa, ho pregato, e prego , per le vittime, per tutto il popolo siriano; ma io sono una sciocca nullità, e non posso fare nulla.
Complicanze conflittuali, da una parte, per gli stati medio-orientali, perché una democrazia in Siria, significherebbe un terremoto, in quell'aria, ha determinato la svolta , verso le armate islamiche. Ma un interesse, dei paesi non islamici, continua a svolgere un ruolo negativo. La Siria, è di fatto , divenuta , in questi anni , terra di nessuno, dove interessi molteplici si contendono, la vita di milioni di esseri umani.
Questo 8 marzo, desidero dedicarlo al popolo siriano, mi auguro, che nel cuore di ciascuno di loro, nasca la sete e la fame di pace e giustizia, e nei loro cuori ogni sentimento di odio e di vendetta possa lasciare il posto al perdono, e alla speranza.
Desidero ricordare alle donne siriani di essere forti e comprendere che da loro possa nascere la nuova Siria.
A tutte le donne , auguri!
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