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mercoledì 18 marzo 2020

IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA di : Alberto Romagnoli "Le libertà economiche nella nostra Costituzione"

18--3--2020

3)  La  collaborazione  dei  lavoratori  alla  gestione delle aziende:

Nella  tutela  dell'interesse   generale  rientrano  anche  le  restrizioni  all'iniziativa  e  alla  proprietà privata . A  tale proposito  occorre  qui  aggiungere  che  l'art. 46,  riconoscendo "il  diritto  dei  lavoratori  a  collaborare  , nei  modi  e  nei limiti  stabiliti dalle leggi, alla  gestione  delle  aziende". crea  il principio  che  questa  non  esiste  soltanto per  l'esclusivo  interesse  del  proprietario , ma  costituisce  un  centro intorno  al quale  si  raggruppano  anche  gli  interessi  e i  fini  di tutti  coloro  che  le danno  vita.
La prevista  collaborazione dei  lavoratori alla gestione  dell'azienda   si attua con:
1) con  l'affiancare  all'imprenditore o  al consiglio d'amministrazione  un consiglio  di  lavoratori  effettivamente  in grado  di partecipare  a  decisioni  di  natura  sia  tecnica che  economica(soluzione  socialista);
2)  con  una  rappresentanza  di lavoratori  nel  consiglio di  amministrazione, in posizione  minoritaria  e  come  conseguenza  del  principio  dell'azionariato  operaio(soluzione  democristiana).
L'azionariato  operaio  consiste nella  distribuzione ai  lavoratori  di  azioni dell'impresa,  costituendoli  così  comproprietari  per  una quota;
3) un'altra  soluzione potrebbe  consistere  nel  dare  ai  lavoratori , pur  escludendoli  da  ogni responsabilità  nell'impresa ,un'ampia  funzione  di controllo.
In  ogni azienda  d'una certa  ampiezza  si  ha  inoltre la  nomina  elettiva  d'una o di più  commissioni interne, col  compito  di  rappresentare i  dipendenti  di fronte al  padronato  e discutere intorno  agli  orari, alle  retribuzioni,  ai licenziamenti, ecc.
La Costituzione, a  cui  si  aggiungono numerose leggi, oltre ad  ammettere,  sempre salvo  indennizzo,  l'espropriazione  per motivi  di  pubblica utilità, prevede l' espropriazione  d'imprese per  trasferirle allo Stato,  ad  enti pubblici o a  categorie  di lavoratori o di  utenti  , che  si  riferiscono a servizi  pubblici  essenziali (ad   esempio , telefonici) o a  fonti  d'energia  (elettrica, metano , petrolio,ecc.), o  quando  si  tratti  di  rompere situazioni di  monopolio , poiché, come  ebbe  a dire  l'Einaudi, "l'esistenza dei  monopoli è il male  più  grave  della  nostra  società,   danno supremo  dell'economia  moderna,  provocando alti prezzi, produzione  ridotta  e quindi disoccupazione".
Infine gli articoli 46 e  47  esprimono il  favore del  nostro Stato  per la  cooperazione  e il  risparmio . La  cooperazione , che  può  essere tanto  di  produttori  (agricoli, e industriali), quanto di  consumatori (di alimenti, di  forniture,  di abitazioni, ecc.),  è  indubbiamente la via per  eliminare  le  imprese a  carattere  puramente speculativo o moderarne  i guadagni.
Quanto  al  risparmio  , è  inutile  dire qui le ragioni per cui  la Costituzione ha  voluto impegnare la Repubblica  a  stimolarlo e tutelarlo. Senza  risparmio non  si  forma  il capitale, fattore necessario per  vivificare il lavoro, e  necessario  perfino in  un'economia collettivista, tanto da  esservi imposto.

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