15--3--2020
Questo tempo, di particolare emergenza,mi dà la possibilità,di scrivere , sul mio blogger, sulla mia storia personale. Ormai sono trascorsi molti anni, da quando all'università, ho vissuto un'esperienza amara.
Giovita Piccillo, era una mia collega, che ho conosciuto, in clinica chirurgica, nell'internato per gli esami di patologia chirurgica. Ricordo poco del suo aspetto, era piccola di statura, ed aveva i capelli neri e lunghi. Mi ha incuriosita , perché credevo di avere compreso, una solitudine, ed una grande tristezza.
Ci siamo ritrovate alle lezioni di farmacologia al corso del professore Scapagnini, alla cittadella;lei non era di Catania, condivideva un appartamento con altre ragazze . Stavamo preparando gli esami di patologia chirurgica , così per ripetere un pò di programma, mi invitò , a casa sua. Siamo state insieme un'intera giornata , sono rincasata in serata. Abbiamo studiato, chiacchierato, lei mi raccontò , del suo papà molto rigoroso, del sentirsi trascurata dai suoi cari; delle brutte esperienze a Catania , con ragazze con le quali aveva condiviso l'appartamento.Mi raccontò di una realtà di un orrore surreale, e di quando lei soffrisse per questo.
Volevo, con tutte le mie forze aiutare questa ragazza , desideravo tanto ,, farle comprendere che la vita, la realtà, è costituita anche , di luce , di bene, di bello. Ho cercato così, di darle la mia amicizia, il mio affetto. Ma ben presto, si rivelò una realtà diversa e terribile, Giovita , iniziò ad utilizzare la mia persona, come :" scudo", per potere parlare con i professori, per potere fare esami. Mi sono trovata , all'improvviso , sull'orlo di un abisso. Immediatamente , ho invertito la marcia, ed ho dato un taglio radicale , all'amicizia che era ancora sul nascere. L'abbandono ha scatenato la vendetta!
Mia cara Giovita, non so , dove tu sia ora; ma dopo tanti lunghi anni, possa , la verità, trionfare sulle tue menzogne.
Per primo,dico a te e ai colleghi che hai coinvolto nel tuo delirio, che Bologna è una città meravigliosa, ed i bolognesi, sono bravissime persone; riguardo ai miei cari ,di bologna, appartengono alla buona borghesia della città.
Oggi a distanza di tempo , sono certa , che i tuoi racconti, i tuoi drammi,non corrispondano ad una realtà oggettiva, bensì ad una mente malata. Ho sbagliato, perché certe patologia comportamentali, non si trattano con "l'amore"; ma con un personale specialistico.
Il professore , mi aveva accettato per la tesi in chirurgia, perché ho un curriculum perfetto, e poi avevo in occasione del Natale(credo) portato gli auguri , con la "Parola".
Perché, vedi io sono cristiana , ed allora ero , la presidente della comunità degli oblati secolari di San Benedetto, la mia comunità. Un progetto stupendo , io da sola , avrei avuto la possibilità di affrontare , la discutibile realtà di un reparto universitario, armata solo:
della mia perfetta preparazione ;
della mia onestà;
della mia fede;
Sarei cresciuta come medico, ma nello stesso tempo , come cristiana , avrei portato "l'acqua che disseta".
Un progetto , che tu non credente, i medici balordi che hai imbrogliato, i colleghi , non potevano comprendere.
Volevi buttarmi fuori della Sicilia? Con il mio curriculum le porte della facoltà di medicina , di Bologna o di Milano si sarebbero aperti.
Nella terribile guerra , con il reparto e con l'università , che tu hai scatenato , sono rimasta sola, perché la mia comunità non mi ha sostenuto, e perché contemporaneamente , subivo l'aggressione , di un paese come Belpasso, che come realtà , corrisponde a pieno , al fango della tua mente. Inoltre , un prete , che privo di etica ,ti assomiglia, mi ha aggredito creando un orrore fatto di infamie e menzogne, per la gloria dello stato vaticano.
Mia cara Giovita, la mia onestà , è la mia forza , che difronte al male mafioso, non solo si non si piega , ma diventa più forte . Io mi trasformo in un'armata , all'attacco.
Nessun commento:
Posta un commento