31---3---2020
3) La sovranità popolare e la rappresentanza politica:
l'art. 1 della Costituzione , dopo aver proclamato che l'Italia è una repubblica democratica , afferma che la sovranità appartiene al popolo, il quale la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Dichiarando che la sovranità appartiene al popolo , si è voluto insistere sulla forma democratica dello Stato , e stabilire che l'esercizio dei poteri supremi , dei poteri cioè a cui è assoggettata la direzione dello Stato e l'attività degli altri, è attribuita al popolo , che non potrà mai venire spogliato.
Per popolo, dato che si tratta d'esercizio di diritti, si deve intendere la parte della popolazione in grado di essere politicamente attiva, che, se una volta fu più o meno limitata nel numero, sulla base di varie considerazioni, quali il grado d'istruzione e il censo, si è estesa oggi a tutti coloro che siano forniti della capacità naturale ad esercitare diritti. Con ciò si è attuato il suffragio universale, che ammette effettivamente tutto il popolo alla funzione elettiva.
Negli Stati moderni l'attuazione del principio democratico non è concepibile altrimenti che attraverso organi di rappresentanza politica: il popolo , tutto il popolo , è rappresentato dai suoi eletti. Con la funzione elettiva si tende ad ottenere l'adesione , per quanto possibile completa, dell'apparato statale alle esigenze della comunità ; ma non si vuole con essa determinare la volontà dello Stato , bensì soltanto procedere alla scelta delle persone che poi assumeranno gli uffici più eminenti , fra cui è da collocare per primo quello di formare le leggi. Si pensa che la scelta popolare normalmente indicherà sempre i migliori e i più adatti, "politicamente, ben inteso", come dice l'Orlando, il quale aggiunge :" Si dimentica che tutte le attitudini sono speciali, e che un illustre avvocato o giurista o letterato potrà riuscire un pessimo uomo politico, come, viceversa ,un uomo privo di cultura elevata e che ha fatto cattiva prova in una professione , può riuscire un uomo di Stato eminente".(non sono molto d'accordo)
L'evoluzione delle forme democratiche ha accentuato , come si riscontra anche nella Costituzione italiana, l'influenza dei cittadini sull'azione dei poteri supremi dello Stato: alle precedenti forme della democrazia rappresentativa se ne sono aggiunte altre che chiamasi di democrazia diretta. Questa risiede :
1) nel fatto che oggi non si concepisce lo svolgimento delle votazioni popolari altrimenti che attraverso l'organizzazione e l'azione dei partiti politici, i qual non operano soltanto nel momento delle elezioni, ma controllano poi le decisioni degli eletti;
2) nel concorso diretto dei cittadini alla formazione di atti di competenza degli organi legislativi, sia con l'iniziativa delle leggi , sia col referendum(art.75).
Cittadini politicamente attivi si possono considerare , oltre a coloro che usufruiscono del diritto elettorale , anche tutti quelli che in qualche modo contribuiscono a formare l'opinione pubblica o che, con l'appartenenza a partiti , sindacati , circoli , o a così detti "gruppi di pressione "o d'agitazione , contribuiscono a promuovere , sostenere o combattere gli orientamenti della politica statale.
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