27--12--2019
Agenti cancerogeni:
L 'individuazione di agenti causali è essenziale per la prevenzione dei tumori maligni; è stato possibile riconoscere numerose sostanze chimiche , agenti fisici ed agenti biologici dotati di attività cancerogena. Benché il problema eziopatogenetico dei tumori maligni resti complesso ed oscuro in alcuni suoi aspetti , le conoscenze già acquisite tali da prestarsi ad una sistematica consentono di attuare efficaci interventi di prevenzione primaria nei riguardi di diversi tumori.
La crescita cellulare incontrollata , propria dei tumori maligni, è regolata da geni chiamati oncogèni e da proteine con effetto soppressore dei tumori. Questi due componenti agiscono in modo antagonistico ed è dal loro equilibrio che dipende se una cellula inizia e continua a dividersi in modo incontrollato o se resta in fase di stasi. Segnali molecolari dalle cellule circostanti possono attivare gli oncogeni o la produzione di soppressori. Questo complesso meccanismo può essere alterato da vari agenti cancerogeni ambientali, che inducono mutazioni negli oncogèni, nei geni che codificano per i soppressori o nei geni degli altri meccanismi regolatori.
Gli agenti cancerogeni ambientali(fisici, chimici, o biologici) possono agire da cancro-promotori; alcuni possono agire in entrambi i sensi. I cancro--iniziatori agiscono dereprimendo gli oncogèni, mentre i cancro---promotori inducono la stimolazione della moltiplicazione cellulare, sia di cellule bersaglio sia di cellule già trasformate.
Agenti fisici:
Sono principalmente radiazioni ionizzanti, e raggi ultravioletti.
L'azione cancerogena delle radiazioni ionizzanti, può esplicarsi in forma di lesioni precancerose (dermatiti, eczemi, ecc.) o di tumori prevalentemente cutanei o a carico degli organi emopoietici .
Le radiazioni ultraviolette(radiazioni non ionizzanti) sono cancerogene , ma agiscono solo sui tessuti superficiali, data la loro limitata capacità di penetrazione; essi, infatti, provocano la comparsa di carcinomi squamosi e basocellulari della pelle. La loro azione cancerogena è dimostrata dalla maggiore frequenza di questi tumori nelle parti scoperte di soggetti esposti a lungo alla luce solare per motivi professionali, nella razza bianca e nei paesi a più lungo periodo d'insolazione . La correlazione fra radiazioni solari e melanoma è meno evidente , sembra che il rischio maggiore derivi dall'esposizione intensa e discontinua , come si ha durante le vacanze per ottenere una rapida abbronzatura.
Agenti chimici :
Sostanze , come gli agenti alchilanti, sono dei cancerogeni diretti perché non necessitano di attivazione metabolica per esplicare la loro azione lesiva sul DNA cellulare. Altre , come la dimetilnitrosamina o il benzopirene, devono subire delle modificazioni chimiche da parte di enzimi endocellulare con attività cancerogena . Le sostanze che necessitano di attivazione metabolica, si designano come precancerogene.
Le sostanze cancerogena trasformano le cellule normali in cellule neoplastiche a causa della loro tossicità genetica, cioè, per la capacità che hanno di indurre alterazioni nel DNA .
Fase dell'iniziazione , necessaria ma non sufficiente , cui deve seguire la fase della promozione , che consente alla singola cellula trasformata di sfuggire alla sorveglianza immunitaria dell'organismo di moltiplicarsi fino a manifestarsi con la malattia neoplastica.
Solo alcune sostanze cancerogene possiedono la capacità di agire come iniziatori e promotori, altre sono soltanto in grado di espletare la fase dell'iniziazione (trasformazione cellulare) ed è necessario l'intervento di agenti o di eventi promotori perché si completi il processo tumorale.
Agenti biologici:
Gli studi sull'eziologia virale dei tumori nell'uomo trovano una ovvia limitazione nell'impossibilità di condurre esperimenti in vivo sull'uomo. Tuttavia , i risultati derivati da numerosi studi epidemiologici, confortati da dati di laboratorio , inducono a credere che alcuni tumori possano farsi risalire ad un'infezione virale.
VIRUS UMANI : NEOPLASIE :
Virus a RNA:
HTLV 1 Leucemia e linfoma a cellule T;
HTLV2
Virus a DNA :
Epstein--Barr(EBV) Linfoma di Burkitt ;
Carcinoma nasofaringeo;
Epatite B(HBV): Carcinoma epatocellulare;
Herpes simplex tipo 2(HSV-2) CA della cervice uterina;
Papillomavirus umani, tipi 16, e 18 CA epidermoide della cervice uterina,
(HPV16, HPV18) della vulva, del laringe,
dell'intestino;
I dati epidemiologici suggeriscono la responsabilità di un agente infettivo, trasmesso per via sessuale, nel CA della cervice uterina. Infatti il tumore è praticamente assente nelle donne che non hanno avuto rapporti sessuali, mentre la sua frequenza presenta una stretta relazione con l'età di inizio dell'attività sessuale e con il numero dei partner. I virus cui si attribuisce un ruolo eziologico sono i papilloma virus umani (tipi :16,e 18) ed il virus Herpes simplex tipo 2.
I papilloma virus sono responsabile anche dei CA epidermoidi cancri della vulva e dell'ano.
L'unico batterio è l'Helicobacter pylori, il suo ruolo eziologico nella gastrite atrofica e nell'ulcera gastroduodenale è provato; è fortemente probabile per un ruolo nei carcinomi e linfomi gastrici.
Fattori genetici :
Il retinoblastoma è determinato nel 30% dei casi da un gene autosomico dominante. Esistono tumori in cui i dati epidemiologici fanno sospettare l'intervento di un fattore familiare , come nel CA della mammella, per cui si parla do rischio geneticamente determinato.
Agenti cancro---inibitori:
Sostanze naturali e di sintesi possono intervenire con effetti inibitori sul processo di cancerogenesi:
1) Inibitori della mutagenesi ad azione extracellulare:
alcuni agiscono inibendo l'assorbimento delle sostanze mutagene o favorendone l'allontanamento, altre inibendo la formazione di sostanze mutagene endogene.
2) Inibitori della mutagenesi ad azione intracellulare:
agiscono sia bloccando le molecole reattive , sia attivando processi metabolici che favoriscono l'omeostasi cellulare e la riparazione delle alterazioni DNA.
3) Inibitori attivi sulle cellule iniziate o su quelle neoplastiche:
l'azione può esplicarsi sia favorendo la differenziazione di cellule trasformate , sia inibendo la proliferazione.
=fibre vegetali,
favoriscono l'allontanamento di diversi cancerogeni assorbendoli nel lume intestinale e consentendo l'espulsione.
=acido ascorbico (vitamina C) (abbondante negli agrumi )inibisce la formazione di sostanze cancerogene come le nitrosammine.
=flavoni, fenoli ed endoli, abbondanti nei cavoli, cavolfiori broccoli, inibiscono l'attivazione di alcuni cancerogeni
= carotenoidi(beta carotene , vitamina. A ),favoriscono la differenziazione inibendo la proliferazione di cellule trasformate.(abbondanti nella frutta e negli ortaggi pigmentati in giallo ed in rosso)
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