1312---2019
1) Problemi insoluti dopo il risorgimento:
Cavour aveva più volte espresso il pensiero che all'Italia , raggiunta l'indipendenza e l'unità , restava il dovere di dedicarsi subito a un nuovo compito, la soluzione del problema sociale; compito non meno arduo del primo , ma altrettanto doveroso e necessario , e tale da rivelare la generosità e la capacità degli uomini destinati a reggere , dopo di lui , la cosa pubblica. Era lo stesso pensiero di Garibaldi e di Mazzini, che avevano sempre ispirato la loro lotta alla fratellanza , alla giustizia sociale , alla democrazia . Invece le classi dirigenti italiane, quelle stesse che avevano compiuto l'opera del Risorgimento, si chiusero in una politica conservatrice e timida, dimentica di tutti gli altri grandi problemi che restavano da risolvere per riportare l'Italia allo stesso livello economico e sociale delle più progredite nazioni europee.
In conseguenza di questa mancata risposta alle istanze delle classi diseredate e dei partiti più progressivi, il regno aveva subito paurose scosse , più grave di tutte quelle del 1898, che aveva messo in pericolo la monarchia e la stessa unità nazionale. Ma, sul principio del nuovo secolo, (900) si era iniziato per l'Italia un periodo di prosperità e di relativo benessere , mentre la lotta politica andava assumendo forme sempre più corrette e temperate . Specialmente per opera di Giovanni Giolitti, quasi ininterrottamente presidente del consiglio dal 1900 al 1914, un nuovo spirito di libertà , una maggiore considerazione dei diritti delle classi lavoratrici, un'amministrazione pubblica più efficiente , avevano portato il paese alla dimostrazione che lo Statuto albertino era legge costituzionale capace d'adattarsi alle esigenze dei nuovi tempi e di condurre il paese sulla via del progresso , purché fosse interpretato in senso veramente liberale.
2) Turbamenti politici e sociali del primo dopoguerra:
Nel 1915 entrammo in guerra contro il parere di molti uomini politici e con un'opinione pubblica aspramente divisa. Contrari erano coloro che, come i socialisti, vedevano nell'immane conflitto lo scontro di cupidigie estranee all'interesse del proletariato, sul quale sarebbe in definitiva ricaduto il maggior prezzo , e contrari erano anche quegli uomini di parte moderata , come Giolitti, che pensavano che l'organismo statale , dopo appena un cinquantennio d'unità, era ancor giovane e fragile, quantunque sulla via del consolidamento e del progresso; questa via non si doveva abbandonare per lanciarsi in una prova indubbiamente durissima e colma di conseguenze oscure.
La guerra fu più lunga , sanguinosa , costosa del previsto; finì con la vittoria , ma lasciò lo Stato italiano , mentre si affollavano enormi problemi, in una prostrazione , di cui potevano valersi le forze sovversive . Delle due forze sovversive parve in un primo momento più pericolosa quella di sinistra, ma , proprio quando il pericolo da questa parte poteva considerarsi superato , lo Stato fu assalito da una forza di destra militarmente organizzata, che impiegava nella conquista del potere una tecnica moderna appresa dai rivoluzionari veri.
Il fascismo traeva origine da varie correnti : innanzi tutto da un nazionalismo retorico, di cui D'Annunzio era la voce più alta, e di cui Mussolini aveva intuito la forza suggestiva specialmente sul ceto medio; dal combattentismo , espressione dell'irrequietezza delle centinaia di migliaia di combattenti smobilitati , che non riuscivano a reintegrarsi nella vita di pace; da forze economiche di destra che avevano temuto e temevano riforme sociali sincere, ed intuivano i vantaggi che alla fine avrebbero potuto trarre da un regime autoritario , dichiaratamente antisociale e antidemocratico; e perfino da frazioni del socialismo che ricordavano l'origine di Mussolini e vedevano in lui l'assertore di diritti misconosciuti.
Ma, a portare il fascismo al potere , fu soprattutto lo stato d'animo che sempre si crea in un paese quando una crisi dell'ordine statale si protrae per troppo tempo: nasce allora negli animi l'idea dell"uomo del destino" dell'uomo forte e giusto che riporterà l'ordine ; si offusca allora l'idea della libertà, cioè della responsabilità che su ciascuno incombe , si perde fiducia nei metodi della libertà, creduta incapace di risolvere una crisi, lunga, ma che si ritiene pur sempre temporanea. Nessuno pensa di dare definitamente il potere a un uomo solo, ma è fermamente convinto che soltanto lui potrà ristabilire l'ordine.
Dopo il discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925, fu resa impossibile in Italia la lotta politica; seguirono una serie di provvedimenti eccezionali che non avevano riscontro nella storia dei moderni Stati occidentali.
Il fascismo si può considerare una frattura nella vita costituzionale della nostra patria, poiché il suo più grave errore fu per l'appunto di natura costituzionale , e forse da questo originano tutti gli altri. Il fascismo pensò d'imprimere nuova vita allo Stato , sottraendo forza e scrollando le sue istituzioni fondamentali , storcendo lo Statuto a significazioni aberranti , e tuttavia lasciandolo formalmente in vita, quasi a ludibrio. Veniva abolito il sistema rappresentativo; alla divisione dei poteri era sostituito un potere compiutamente accentratore, senza limiti e controlli; in luogo dell'imparzialità dello Stato e dell'uguaglianza della legge, si apriva la via a criteri d'arbitrio e di discriminazione che, di naturale conseguenza , sopprimevano tutte le libertà individuali e le loro garanzie ; la monarchia, data l'impossibilità d'un suo intervento moderatore ed equilibratore , in cui considerava la sua vera e utile funzione, diventava uno strumento superfluo; la questione sociale , involta in un pesante sistema corporativo , dominato dallo Stato, si risolveva a vantaggio della parte economica più forte e più vicina al potere centrale; il regime poi ,nonostante si proclamasse destinatario a vivere nei secoli , dava a se stesso un carattere di provvisorietà , in quanto , tutto imperniato sulla vita e la capacità d'una persona fisica, non prevedeva ,nel caso di mancamento di questa , nessuna via sicura di successione alla direzione Stato, e anzi poneva nel dubbio perfino l'ordine naturale di successione al trono.
Attenendoci a un punto di vista strettamente costituzionale, si può dunque sicuramente affermare che il fascismo nel campo costituzionale aveva molto distrutto e nulla costruito . Ed infatti, al termine della seconda guerra mondiale , l'Italia , oltre che sconfitta e carica di rovine e di problemi , si trovò priva di qualunque rispettata istituzione su cui appoggiarsi , per ricominciare la sua vita statale e riprendere la strada d'un ordinato progresso.
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