5--12--2019
Costituzioni elargite:
Le costituzioni concesse al popolo per meditata volontà sovrana, in realtà , costituivano un compromesso , ma alcune volte un ottimo compromesso, fra gli antichi ordinamenti e le nuove aspirazioni: il potere del monarca viene ad essere limitato , ma egli rimane in posizione di altissimo prestigio; la formula stessa con cui il re si dice tale "per grazia di Dio e volontà della nazione " e con cui si intesta ogni atto promanante dalla volontà regia , sta a significare la funzione delle due volontà; il sovrano rappresenta l'unità dello stato e l'autorità al di sopra delle contingenti lotte politiche, mentre è salvo tuttavia il principio della sovranità nazionale.
Nello statuto era stabilita la distinzione dei poteri, ma in sostanza si ammetteva una prevalenza del potere legislativo, e specialmente della camera dei deputati, eletta direttamente dal popolo; il re conservava una sua caratteristica funzione moderatrice , senza dubbio importate e benefica.
Una costituzione è invece votata quando è il risultato dei lavori e del voto d'un' assemblea, appunto perciò chiamata costituente, appositamente eletta.
1) Il sistema costituzionale puro secondo lo Statuto albertino :
Lo Statuto albertino istituiva un cosiddetto regime costituzionale puro. Ciò era frutto del compromesso da cui derivavano le costituzioni del 1848, consistenti in un'autolimitazione del potere regio , che, specialmente per quanto riguardava la più alta funzione dello Stato , la legislativa , veniva posto alla pari delle Camere, di cui , una , il Senato,di nomina regia , e l'altra ,la Camera dei deputati, elettiva.
La legge diveniva perfetta con l'approvazione delle due Camere e la sanzione del re. La nomina dei ministri , capi dei vari rami del potere esecutivo , era di spettanza del re , e al re spettava anche la loro revoca. Tuttavia , fin dalle prime applicazioni dello Statuto , ad imitazione del sistema parlamentare inglese , fu seguito il sistema di scegliere i ministri fra le persone che godevano la fiducia delle Camere, specialmente della Camera elettiva, come quella che più direttamente rappresentava la volontà nazionale. Di conseguenza , quando la Camera dei deputati manifestava la sua opposizione al ministero, sia col rigettare le proposte , sia con voti di sfiducia , il ministero presentava le dimissioni al re , che , di regola , per evitare un pericoloso conflitto fra Corona e Parlamento, le accettava . Se , allo stato delle cose, la soluzione non si fosse trovata nella creazione d'un nuovo ministero, il re poteva ricorrere all'estrema decisione di sciogliere la Camera, indire nuove elezioni, rimettendo così la decisione al corpo elettorale.
Questo , per cui la nomina e la revoca dei ministri dipende dalla fiducia delle Camere fu detto sistema costituzionale parlamentare , in cui contrapposto al sistema costituzionale puro, a cui si è accennato. Dato questo sistema , l'unica via restante al sovrano , nel caso d'una crisi senza soluzione , nel caso cioè d'una introvabile maggioranza intorno a un uomo e a un programma , era , come si è detto , lo scioglimento della Camera dei deputati. I casi in cui si fece ricorso a questa soluzione furono assai rari.
Oggi il sistema parlamentare prevale in quasi tutte le costituzioni moderne. Ad esso furono portati diversi temperamenti , per ovviare a quello che è il suo maggiore inconveniente , di rendere cioè eccessivamente instabile la vita dei ministeri, esponendoli a crisi frequenti, improvvise e spesso non giustificate. Nella nostra Costituzione , gli ultimi due capoversi dell'art. 94 contengono , il parziale rimedio a quell'eventualità.
2)Differenze fra lo Statuto albertino e la Costituzione repubblicana:
Altra notevolissima differenza fra lo Statuto albertino e l'odierna Costituzione sta nell'esser stato il primo una costituzione elastica , mentre la seconda è rigida. Si dice che una costituzione è elastica quando la legge costituzionale non ha una preminenza sulle altre leggi che chiameremo ordinarie, sicché queste possono modificare il contenuto ; si dice invece che è rigida quando ogni altra norma le è sottoposta , e ogni sua modificazione deve avvenire ,non con il procedimento ordinario d'approvazione d'una legge , ma bensì con un procedimento particolare. Ma la più profonda differenza fra le due costituzioni sta nel loro contenuto. La costituzione albertina si preoccupava, come tutte quelle del secolo ottocento(19°), che riflettevano i risultati della rivoluzione del 1789, soprattutto delle libertà individuali. Molti problemi di giustizia distributiva , di partecipazione effettiva anche della classe proletaria alla vita dello stato e ai beni della collettività che dovevano poi enormemente allargare i compiti dello Stato moderno, erano allora problemi oscuri , scarsamente sentiti, e ancor meno appoggiati da quella classe , liberale si, ma disposta a servirsi della libertà politica soprattutto per la difesa e per l'espansione della sua forza economica.
Lo sviluppo stesso dell'industria , con l'accentramento di grandi masse operaie nei centri urbani, il diffondersi dell'idea socialista , sia nel ceto intellettuale , sia nel proletariato, che incominciò a far udire la sua voce e a premere sullo Stato con forza crescente e sempre meglio organizzata , fecero si che la questione sociale balzasse in primo piano e finisse per costituire una richiesta a cui non era più possibile rifiutare totalmente la risposta. Poteva lo Statuto albertino ammettere tale risposta? Lo poteva , appunto perché la sua elasticità gli consentiva d'adeguarsi alle esigenze dei tempi nuovi. Restando immutati i fondamenti della libertà civili e dell'ordinamento statale, del patto originario fra il sovrano e il popolo , era sufficiente una legge ordinaria per imprimergli quel carattere progressivo che nessun articolo enunciava , ma nemmeno vietava. Fu così che in Italia , specialmente durante il quindicennio precedente la prima guerra mondiale , la legislazione sociale , vale a dire la legislazione in materia d'organizzazione operaia , di conflitti di lavoro, d'assicurazioni e d'assistenza sociale si andò adeguando ai nuovi tempi ,allo stesso modo che si allargava via via il suffragio,e apparivano alle camere i partiti animati dall'intendimento di portare l'azione dello Stato su un campo sempre più vasto a beneficio di tutte le classi.
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