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mercoledì 22 maggio 2024

Punto fermo, e a capo

22--5--2024
Lo studio di medicina, è costituito da : teoria e pratica; è sempre necessario studiare , perché lo studio è insostituibile, ma bisogna vivere all'università , in modo articolare: studio e pratica. Quando iniziano le materie che sono importanti per la formazione del medico ,  la corsia dell'ospedale , diventa la seconda aula.
Studiare , diventa importante vivere in sede dell'università; la mia prima esperienza a Catania, per l'università , fu un po' disastrata, perché ero ancora agli inizi, non conoscevo la città, né avevo esperienza, durò solo tre mesi ,   è stata la mia prima esperienza dentro l'università, e riguarda il mio internato  di ricerca di base, in un istituto di ricerca dell'università , conservo  il cartellino.
Con l'inizio delle materie cliniche , dove l'internato era obbligatorio, sono iniziati i problemi , perché il viaggiare diventava problematico. Con la semiotica medica, ero con il professore Ferrauto, al Santa Marta, 15  giorni di" esercitazioni" obbligatori, mi sono ritrovata a viaggiare , si andava in reparto il pomeriggio, si usciva dall'ospedale verso le 19, e diventava problematico , prendere l'auto in tempo. Finiti,  i 15 giorni , io chiesi al professore di potere fare un vero internato prima degli esami, lui mi accettò, ed iniziai l'internato ; cercando di essere  presente alle 8 del mattino tutti i giorni, con grandi sacrifici, per il viaggio , che mal si  adattava poi al tempo per studiare.
Sostenuti gli esami di semiotica medica , dovevo iniziare lo studio della patologa medica , con il Professore  Gaglio , con un obbligo di 6 mesi di internato , nel suo reparto , di via Forlanini, ex Ferrarotto. Incontrai una persona di Belpasso , che aveva un appartamento a Catania, e così iniziai il mio cammino universitario, quello più impegnativo.  Potendo vivere a Catania, per un'intera settimana, potevo frequentare: università, lezioni,  reparto e studiare. Vivevo sola, in un buon contominio,  nella città alta , e serenamente , ho dato diversi esami. Ma per un carattere che ancora oggi non riesco a definire, della padrona di casa, sono dovuta andare via. Così mi sono ritrovata nell'inferno , con le due streghe belpassesi.
Dopo un breve periodo in via Siena con la signora  Albanese, finalmente la decisione dell' affitto  di un appartamentino in via Gabriele D'Annunzio , dove ero sola , e potevo organizzarmi fra studio , lezioni ed internato. Era un monovano, che mio padre affittò a nome suo, dove più tardi sono stata raggiunta, dall'orrore della fetida marmaglia belpassese. Mi ricordo , studiavo farmacologia, ed avevo l'internato al policlinico , con il professore Di Benedetto , chirurgia pediatrica , per la tesi. Nel contominio c'era un bambino , che quando ritornava da scuola, andava a giocare nel cortile , un cortile piccolo, portando con se una folla di bambini, io abitavo al piano interno, così si impazziva ; telefonando all'  amministratore , un giorno mi rispose la moglie. Le chiese se per favore poteva fare qualcosa , dato che dovevo studiare; la signora di rimando mi rispose, che  ero una bugiarda perché non  frequentavo l'università. Ho dovuto chiedere scusa in reparto , rinunciare all'internato, e studiare di mattina quando i bambini non c'erano, ed uscire per vagare tutto il pomeriggio e la  sera, per la città,  fino a quando i bambini si ritiravano. Che il bambino e la famiglia  fossero , maleducati, incivili, che la famiglia dell'amministratore fosse cafona e maleducata,  ma l'orrore che ho sopportato partiva, dal fango belpassese.
Sono nata in mezzo ai libri, in una famiglia dove il libro, lo studio , l'istruzione , erano presenti .
Sin da bambina io ed i miei fratelli, abbiamo sempre avuto insieme ai giocattoli i libri, di lettura , libri di fiabe e della letteratura per ragazzi. Spesso , ci trovavamo a confrontarci con i nostri cugini , di Bologna, su scuola , rendimento scolastico, libri da leggere. Non ho mai studiato, con comportamento di invidia o di rivalsa verso i miei compagni, che ho sempre considerato,  compagni di scuola , e di cammino. Il rigore , nello studio , è stato il punto di forza per tutto il mio cammino, scolastico , ma soprattutto  , universitario. 
Il mio inizio , qui a Belpasso è stato un po' difficile, il cambio da Monterosso Almo , avevo solo tre anni,  ma fino ad oggi risento di quel cambio.  Ero una bambina molto timida , sebbene riuscivo , a socializzare con altre bambine, con una certa facilità. L'inizio della scuola, ho iniziato le elementari , all'età di 5 anni , in collegio Bufali , come pure i miei fratelli. Ma il passaggio poi alle medie è stato un salto nel buio. Così, da bambina di appena 10 anni , presi una decisione, che i miei genitori accettarono, volli ripetere la prima media. Ed  è stata la prima saggia decisione della mia vita , perché da quel momento la mia vita scolastica prese il volo, s'incamminò per la strada giusta; emergendo con le mie capacità, che oggi si definiscono bravura.
La serietà, la completezza,  l'apprendimento come cammino, che appagava il mio desiderio di conoscenza, studiare con impegno, mi ha guidato fino all'università, sono stata sempre amata dai miei professori , e profondamente rispettata. Ma soprattutto , conformare un cammino di studio , che è sempre, andato contro corrente, cercare sempre il massimo della perfezione. In secondo  anno di scuola superiore , con una media del 7, e in latino, un 6 all'orale , ed un 5 allo scritto, ho chiesto alla mia insegnante di volere studiare tutta l'estate, e fare esami a settembre. Così , ho studiato tutta l'estate avendo come professore, il professore Sanfilippo , bravissimo professore di lettere, belpassese.
L'università, ho scelto  medicina, per i miei interessi di studio , sullo sviluppo mentale del bambino, e per un amore incondizionato per la ricerca. Agli esami di stato  mi sono presentata,  con filosofia ed  una  tesina su: "Psicologia e pedagogia " un'opera di Jean  Piaget. Da qui il mio internato  di ricerca, qui ho imparato a misurarmi con me stessa, ho iniziato a conoscere le mie capacità, ho avuto la gioia di essere  stimata dai miei professori , per la mia serietà e le mie capacità. Ma ho anche imparato a conoscere , l'odio, l'invidia devastante dei miei colleghi.
Anche il mio cammino universitario è controcorrente, anatomia umana normale , la prima vasta materia l'ho studiata dal testo : Testut  Latarjet , e miei voti sono stati: Colloquio d'anatomia=ottimo e lode; secondo esame =30su 30; esame finale 30su 30 e lode. L'orrore con le due streghe , mi hanno fatto perdere l'internato nel reparto di chirurgia toracica, e l'esame di patologia chirurgica con il professore Latteri. Quando mi sono rimessa, ho dovuto iniziare , con il professore Romeo perché il professore Latteri aveva lasciato la cattedra di patologia chirurgia. I miei esami sono stati: patologia chirurgica=30 su 30; semiotica chirurgica 30su 30; clinica chirurgica = 30su 30.
è la prima volta che scopro parte del mio curriculum universitario, non ho mai parlato di medicina con nessuno. Come la mia decisione , di ritirarmi è solo mia! Non interessa nessuno, ai belpassesi deve solo interessare l'orrore con il quale mi hanno perseguitato ,  facendomi soffrire molto, mi hanno derubato di 30 anni della mia vita. Ho camminato per la mia strada non ho mai ceduto al fango della feccia belpassese, ho dimostrato a me stessa , e alla marmaglia, il coraggio di camminare per una strada di onestà , che non ha mai ceduto , né a compromessi né a minacce ed a infamie.
All'inizio dell'orrore, ho parlato con la priora, lei mi rispose:" non avere paura, il fango non attacca sull'oro zecchino" ora è venuto il tempo di rimandare il fango a chi l'ha creato. Sono certa che su un 90% di marmaglia , a Belpasso , esiste un 10% di persone perbene con le quali si può relazionare, ma non voglio sentire parlare di quel 90%  di fango!

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